No, non è così. L'effetto di cui parla lei è quello dell'ormesi che consiste nel fatto che molte sostanze, nell'interagire con gli organismi viventi, possono esercitare effetti opposti a seconda della dose. In genere si ha un'azione stimolante a basse dosi e una inibente ad alte dosi. Questo effetto però si verifica quando la differenza tra le dosi è enorme. Nel caso dei rimedi omeopatici, sia che siano alla 5 ch o alla 1000 ch, si parla sempre di dosi bassissime, infinitesimali, che avranno sempre effetto opposto a quello della stessa sostanza somministrata a dosaggi ponderali.
Dottore a questo link:
http://olisticaedintorni.blogspot.it/20 ... conda.htmlleggo: "...Da sottolineare che SULFUR in alte diluizioni è antistaminico, mentre in basse diluizioni è uno stimolatore dell’istamina..."
Lo zolfo esula da quanto asserito prima o lei non è daccordo con questa affermazione?
L'effetto opposto si esplica solo per sostanze tossiche ridotte a dose omeopatiche o vale anche per quelle sostanze che a dosi ponderali risultano avere effetti benefici?
Mi spiego meglio, ho letto di un diserbante che ridotto a dosi omeopatiche ha avuto addirittura un effetto benefico sulla coltura di alcune piante; e fin qui ci siamo.
Ma a sostanze come ad es. la camomilla, il pygeum africanum, l'elicriso ecc. che nella fitoterapia vengono usate a dosi ponderali ("ragionevoli") per curare o allenire patologie, cosa succede dal momento in cui queste sostanze quando vengono ridotte a dosi infinitesimali che sono poi quelle dell'omeopatia?
Mi risulta che anche in questo campo continuano a manifestare i loro effetti positivamente. Quindi il fatto che una sostanza, in omeopatia, abbia un effetto opposto di quella usata a dosi ponderali è vero solo per le sotanze tossiche?
Tutto ciò chiaramente in un contesto in cui sia stato individuato correttamente il rimedio valido per quel tipo di problema e per quella costituzione.
Un cordiale saluto. Fabio