i limiti dell'omeopatia

Forum dedicato all'Omeopatia con possbilità di ricevere consulti medici sulla Medicina Omeopatica. Risponde il Dott. Tancredi Ascani, medico omeopata unicista.

i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi flo il mar mag 13, 2014 9:44 am

Gentile Dottore,
l'omeopatia è davvero affascinante, ma vorrei capire i suoi limiti di utilizzo.

Se infatti leggiamo i libri del dott. Sankaran o del dott. Jan Scholten, emerge la sensazione, a un'attenta lettrice come me, ma pur sempre lettrice con i miei limiti, che con l'omeopatia si possa guarire quasi tutto e perfino le malattie gravi, dietro una ottima prescrizione omeopatica, possono regredire o manifestare meno sintomi.

A questo punto le mie domande sono:
Quali disturbi/sintomi fisici non si possono proprio guarire con l'omeopatia?
Quali disturbi/sintomi fisici si possono attenuare, ma non guarire con l'omeopatia?

Grazie in anticipo per la risposta che di sicuro sarà esaudiente
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Dr.Ascani il mar mag 13, 2014 10:13 am

I limiti dell'omeopatia sono legati principalmente a 5 situazioni:

1. perdita irreversibile della funzionalità o distruzione dell'organo con necessità di terapia sostitutiva (ad esempio asportazione della tiroide, diabete di tipo 1 ecc.);
2. necessità di un simillimum poco o per nulla sperimentato e quindi molto difficile da individuare;
3. necessità di un intervento chirurgico non rimandabile o di un'anestesia totale;
4. eccessivo uso di farmaci che contrastano l'effetto dei rimedi omeopatici;
5. paziente assolutamente non collaborativo e/o negativo.

Vi sono casi di persone che fanno della loro malattia una condizione quasi desiderata in cui i rimedi agiscono poco o nulla; questo perchè vi si identificano o fissano totalmente o perchè è l'unico modo con il quale riescono ad avere l'attenzione degli altri o perchè rifiutano qualsiasi cambiamento evolutivo nel loro stile di vita e, se è vero che la malattia viene sempre per insegnarci qualcosa, è fondamentale per noi cercare di non reiterare gli stessi sbagli.

Cordiali saluti
Dott. Tancredi Ascani
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi flo il mer mag 14, 2014 10:45 am

La ringrazio per la risposta, Le chiedo un ulteriore approfondimento riguardante disturbi fisici specifici.
Poniamo come dato, sine qua non, che il paziente sia collaborativo e si fidi del medico omeopatico e delle terapie prescritte.

Per esempio, si possono curare le allergie al pelo del gatto e del cane?
E le allergie ai pollini e alle graminacee?
Si possono curare anche i noduli alla tiroide?

Grazie ancora, mi perdoni l'insistenza
flo
 
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Dr.Ascani il gio mag 15, 2014 8:23 am

flo ha scritto:La ringrazio per la risposta, Le chiedo un ulteriore approfondimento riguardante disturbi fisici specifici.
Poniamo come dato, sine qua non, che il paziente sia collaborativo e si fidi del medico omeopatico e delle terapie prescritte.

Per esempio, si possono curare le allergie al pelo del gatto e del cane?
E le allergie ai pollini e alle graminacee?
Si possono curare anche i noduli alla tiroide?

Grazie ancora, mi perdoni l'insistenza


Si.
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Ziqqurat il mar giu 03, 2014 3:38 pm

5. paziente assolutamente non collaborativo e/o negativo.
Vi sono casi di persone che fanno della loro malattia una condizione quasi desiderata in cui i rimedi agiscono poco o nulla; questo perchè vi si identificano o fissano totalmente o perchè è l'unico modo con il quale riescono ad avere l'attenzione degli altri o perchè rifiutano qualsiasi cambiamento evolutivo nel loro stile di vita e, se è vero che la malattia viene sempre per insegnarci qualcosa, è fondamentale per noi cercare di non reiterare gli stessi sbagli.


Buon pomeriggio,
mi intrometto se posso nella discussione a quelche giorno di distanza perchè mi ha colpito molto quest'ultimo aspetto.
Mi piacerebbe conoscre il suo parere Dr. Ascani in merito alle patologie che colpiscono in maniera predominante la parte psichica. Mi vengono in mente sintomi come pensieri e fobie ricorrenti, o in generale quei meccanismi psicologici di reazione a stimoli che possono diventare davvero invalidanti e che per essere modificati/riequilibrati necessitano di tempo. In casi di un cammino omeopatico di questo tipo suppongo che un buon medico sia perfettamente in grado con un colloquio di rendersi conto di eventuali reticenze, latenti o meno, del paziente rispetto al suo percorso di cura. Quello che non è mi è chiaro e se esista un metro, se esistano parametri sui quali può basarsi il paziente, al di là del senso di benessere, per dire di star procedendo nella direzione giusta.

Grazie
Ziqqurat
 
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Dr.Ascani il mar giu 03, 2014 4:53 pm

Ziqqurat ha scritto:
5. paziente assolutamente non collaborativo e/o negativo.
Vi sono casi di persone che fanno della loro malattia una condizione quasi desiderata in cui i rimedi agiscono poco o nulla; questo perchè vi si identificano o fissano totalmente o perchè è l'unico modo con il quale riescono ad avere l'attenzione degli altri o perchè rifiutano qualsiasi cambiamento evolutivo nel loro stile di vita e, se è vero che la malattia viene sempre per insegnarci qualcosa, è fondamentale per noi cercare di non reiterare gli stessi sbagli.


Buon pomeriggio,
mi intrometto se posso nella discussione a quelche giorno di distanza perchè mi ha colpito molto quest'ultimo aspetto.
Mi piacerebbe conoscre il suo parere Dr. Ascani in merito alle patologie che colpiscono in maniera predominante la parte psichica. Mi vengono in mente sintomi come pensieri e fobie ricorrenti, o in generale quei meccanismi psicologici di reazione a stimoli che possono diventare davvero invalidanti e che per essere modificati/riequilibrati necessitano di tempo. In casi di un cammino omeopatico di questo tipo suppongo che un buon medico sia perfettamente in grado con un colloquio di rendersi conto di eventuali reticenze, latenti o meno, del paziente rispetto al suo percorso di cura. Quello che non è mi è chiaro e se esista un metro, se esistano parametri sui quali può basarsi il paziente, al di là del senso di benessere, per dire di star procedendo nella direzione giusta.

Grazie


In genere, quando la cura sta procedendo bene, il paziente se ne accorge da solo (e il medico anche). Un ulteriore parametro che si deve prendere in considerazione è la Legge di Guarigione Hering che dice:

"in ogni vera guarigione omeopatica i sintomi scompaiono
dall'alto verso il basso,
dal centro alla periferia,
dal dentro al fuori e
nell'ordine inverso alla loro comparsa."
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Ziqqurat il mar giu 03, 2014 5:16 pm

"in ogni vera guarigione omeopatica i sintomi scompaiono
dall'alto verso il basso,
dal centro alla periferia,
dal dentro al fuori e
nell'ordine inverso alla loro comparsa."


La ringrazio della risposta. puntuale come sempre.
Ritengo, ma mi corregga se ho torto, che più il rapporto medico/paziente è approfondito tanto più profiqua può essere la constatazione dell'andamento dei sintomi nel tempo.
Ora: suppongo che l'enunciato sia sufficientemente generico ed aperto a molte interpretazioni. Se volessi provare a capirci qualcosa potrei aspettarmi che prima scompaia tutto il mentale che potrebbe essere considerato la matrice del resto e poi appunto il 'resto' in ordine di apparizione. Ma non potrebbe anche essere che la legge di hering segua, mi passi il termine da totale ignorante, una sorta di stratificazione: sintomo mentale 1 - sintomo corporeo 1.1 1.2 1.N secondo l'ordine enunciato dalla legge, poi sintomo mentale 2 - sintomi corporei 2.1 e così via?

E come può inquadrarsi nell'ambito interpretativo della legge di Hering la ricomparsa di vecchi sintomi che si credevano eliminati? Vorrei provare a farle un un esempio relativo ad un report clinico che ho letto in cui un paziente che aveva subito una tonsillectomia ad un certo punto del suo percorso subì una ricaduta da lui descritta (tramite le parole del medico) come una tonsillite a tutti gli effetti. A questo episodio seguì poi un periodo di riequilibrio fisico abbastanza evidente, non ancora una guarigione forse, ma un incremento del benessere psicofisico. Sembra che avendo eliminato uno sfogo, le tonsille appunto, in un dato momento X della sua storia, il paziente sia poi progredito fino ad uno stato di malattia che è a sua volta regredito, dopo l'inizio di una cura omeopatica, fino a passare nuovamente dal quel punto che si credeva eliminato. Spero di essere stato chiaro e sioprattutto di non aver scritto una serie di castronerie :D

La ringrazio come sempre del tempo che vorra dedicare a rispondere

P.S.: sono come sempre ben accetti consigli su letture ed approfondimenti in materia

Saluti
Ziqqurat
 
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Re: i limiti dell'omeopatia

Messaggiodi Dr.Ascani il mer giu 04, 2014 8:05 am

Le faccio un esempio:
un bambino che soffre di dermatite viene trattato con cortisone, si fa una soppressione che la fa scomparire (non guarire); con il tempo il bambino inizia a diventare asmatico, di nuovo gli si somministra cortisone che provoca un'altra soppressione; "migliorato" l'asma il bambino inizia a sviluppare seri disturbi del comportamento (aggressività, iperattività, depressione, disturbi dell'apprendimento ecc.).

In un caso del genere prima di tutto notiamo che l'organismo, per mantenere un suo equilibrio, cerca sempre di causare "il male minore" andando a intaccare prima la pelle, poi i bronchi e solo infine, all'ennesima soppressione farmacologica, il cervello e la mente. Con una corretta cura omeopatica potrebbe accadere che il bambino all'inizio migliori psicologicamente ma con il tempo abbia un ritorno/aggravamento dell'asma; continuando le cure omeopatiche, in maniera corretta, l'asma guarisce e ritorna la dermatite, il suo primo disturbo. Curata anche la dermatite possiamo dire di aver guarito "veramente" la persona da tutti i disturbi per cui si era presentata. Il fatto che con il tempo, questi siano riemersi, è la prova che i farmaci non li avevano affatto guariti ma solo tamponati tenendoli latenti e aggravando in realtà la salute generale del paziente.

il libro che consiglio per chi vuole approfondire è questo:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__lez ... php?pn=709

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