A ciascuno la sua febbre

Forum dedicato all'Omeopatia con possbilità di ricevere consulti medici sulla Medicina Omeopatica. Risponde il Dott. Tancredi Ascani, medico omeopata unicista.

A ciascuno la sua febbre

Messaggiodi Ziqqurat il mer gen 21, 2015 3:37 pm

Buon pomeriggio Dottore,
vorrei condividere con lei e con gli utenti del forum una considerazione riguardo quanto mi è appena accaduto.
Ci siamo presi l'influenza tutti e 4 in famiglia a distanza di 2-3 giorni l'uno dall'altro. Apparentemente il contagio deriva dallo stesso virus trasmesso per contatto. Eppure ognuno ha sviluppato una sua febbre, propria, peculiare.

1. Febbre apparsa all'improvviso. Dolori alle ossa diffusi ed invalidanti, brividi di freddo costanti. Temperatura mai sopra 38°, spossatezza, irritabilità, arrendevolezza. Leggera fotofobia. Buon appetito. Nessun sintomo alle vie respiratorie. Bere acqua fresca dà fastidio e non disseta. Secchezza delle fauci. Aggravamento marcato col freddo.

2. Febbre apparsa all'improvviso lamentando male alla gola. Spossatezza, ma umore ottimo. Irrequitezza, quasi iperattività. Poco appetito. Interessate le alte vie aeree. Bisogno costante di bere. Leggero acetone comparso il secondo giorno. Mal di testa intermittente e dolori agli arti inferiori. Punta di febbre oltre i 39,5° poi drastica sparizione dei sintomi. Permangono i sintomi mentali e respiratori.

3. Febbre apparsa dopo comparsa mal di testa. Gola arrossata con leggera patinatura e placche. Febbre quasi sempre oltre i 38,5-39°. Spossatezza invalidante, elevata irritabilità. Pochissimo appetito.
Brividi di freddo e bisogno di calore praticamente costanti. Il calore migliora i sintomi, ma non abbassa la T°.

4. Febbre apparsa dopo progressivo declino del tono dell'umore. Mal di testa, marcata fotofobia. Spossatezza e T° intorno ai 38-38,5°. Costante bisogno di bere, leggera nausea. Bisogno di protezione e coccole. Rifiuto della febbre. Bisogno di scoprirsi e stare senza abiti. Forte arrossamento della pelle. Tosse grassa molto marcata. Nessun sintomo alla gola.

Ci siamo curati seguendo le prescrizioni dell'omeopata unicista che ci segue, ma ho dovuto contattare sia il mio medico di base che il pediatra e sono rimasto sorpreso dall'approccio all'influenza che hanno avuto entrambi: praticamente stessa cura per tutti fatta di antipiretico ogni 4 ore ed antibiotico nel cassetto perchè -Ha visto sa! Gira molta Broncopolmonite!-. Li ho sempre reputati due ottimi medici nello svolgimento del loro lavoro e non ho intenzione di criticarli nè tantomeno giudicarli. Ma questa volta mi sarebbe davvero piaciuto fermarmi al telefono con loro per comprendere come sia possibile ritenere valido l'approccio -paracetamolo per tutti- (giusto per citare un principio attivo molto comune in questi casi) o come possa essere realmente efficace l'approccio -intanto le segno l'antibiotico che non si sa mai...-. Com'è possibile che 4 individui così diversi fra loro, con sintomatologie che presentano diversità significative, si vedano prescritte le stesse cose e con dosaggi simili? Sicuramente la suppostina di paracetamolo ci avrebbe aiutato tutti e 4 senza bisogno di ricorrere al cannone (antibiotico) per sparare ad una formica, ma da quelle due telefonate ho avuto la netta sensazione che questo approccio generalizzato e 'semplicistico' stia diventando un'abitudine tra i medici, un modus operandi sempre più frequente della medicina tradizionale (che per me non è e non deve essere questo) ed anche di un certo approccio all'omeopatia.
Mi piacerebbe avere un suo parere in merito.

Grazie in anticipo e saluti
Saluti
Ziqqurat
 
Messaggi: 49
Iscritto il: mer mag 29, 2013 10:23 am

Re: A ciascuno la sua febbre

Messaggiodi Dr.Ascani il mer gen 21, 2015 5:53 pm

Ziqqurat ha scritto:Buon pomeriggio Dottore,
vorrei condividere con lei e con gli utenti del forum una considerazione riguardo quanto mi è appena accaduto.
Ci siamo presi l'influenza tutti e 4 in famiglia a distanza di 2-3 giorni l'uno dall'altro. Apparentemente il contagio deriva dallo stesso virus trasmesso per contatto. Eppure ognuno ha sviluppato una sua febbre, propria, peculiare.

1. Febbre apparsa all'improvviso. Dolori alle ossa diffusi ed invalidanti, brividi di freddo costanti. Temperatura mai sopra 38°, spossatezza, irritabilità, arrendevolezza. Leggera fotofobia. Buon appetito. Nessun sintomo alle vie respiratorie. Bere acqua fresca dà fastidio e non disseta. Secchezza delle fauci. Aggravamento marcato col freddo.

2. Febbre apparsa all'improvviso lamentando male alla gola. Spossatezza, ma umore ottimo. Irrequitezza, quasi iperattività. Poco appetito. Interessate le alte vie aeree. Bisogno costante di bere. Leggero acetone comparso il secondo giorno. Mal di testa intermittente e dolori agli arti inferiori. Punta di febbre oltre i 39,5° poi drastica sparizione dei sintomi. Permangono i sintomi mentali e respiratori.

3. Febbre apparsa dopo comparsa mal di testa. Gola arrossata con leggera patinatura e placche. Febbre quasi sempre oltre i 38,5-39°. Spossatezza invalidante, elevata irritabilità. Pochissimo appetito.
Brividi di freddo e bisogno di calore praticamente costanti. Il calore migliora i sintomi, ma non abbassa la T°.

4. Febbre apparsa dopo progressivo declino del tono dell'umore. Mal di testa, marcata fotofobia. Spossatezza e T° intorno ai 38-38,5°. Costante bisogno di bere, leggera nausea. Bisogno di protezione e coccole. Rifiuto della febbre. Bisogno di scoprirsi e stare senza abiti. Forte arrossamento della pelle. Tosse grassa molto marcata. Nessun sintomo alla gola.

Ci siamo curati seguendo le prescrizioni dell'omeopata unicista che ci segue, ma ho dovuto contattare sia il mio medico di base che il pediatra e sono rimasto sorpreso dall'approccio all'influenza che hanno avuto entrambi: praticamente stessa cura per tutti fatta di antipiretico ogni 4 ore ed antibiotico nel cassetto perchè -Ha visto sa! Gira molta Broncopolmonite!-. Li ho sempre reputati due ottimi medici nello svolgimento del loro lavoro e non ho intenzione di criticarli nè tantomeno giudicarli. Ma questa volta mi sarebbe davvero piaciuto fermarmi al telefono con loro per comprendere come sia possibile ritenere valido l'approccio -paracetamolo per tutti- (giusto per citare un principio attivo molto comune in questi casi) o come possa essere realmente efficace l'approccio -intanto le segno l'antibiotico che non si sa mai...-. Com'è possibile che 4 individui così diversi fra loro, con sintomatologie che presentano diversità significative, si vedano prescritte le stesse cose e con dosaggi simili? Sicuramente la suppostina di paracetamolo ci avrebbe aiutato tutti e 4 senza bisogno di ricorrere al cannone (antibiotico) per sparare ad una formica, ma da quelle due telefonate ho avuto la netta sensazione che questo approccio generalizzato e 'semplicistico' stia diventando un'abitudine tra i medici, un modus operandi sempre più frequente della medicina tradizionale (che per me non è e non deve essere questo) ed anche di un certo approccio all'omeopatia.
Mi piacerebbe avere un suo parere in merito.

Grazie in anticipo e saluti
Saluti


I suoi timori purtroppo sono fondati, nella medicina tradizionale la scarsa individualizzazione della terapia è da sempre un dato di fatto, in omeopatia invece è inaccettabile e io, come omeopata unicista, mai mi sognerei di consigliare tachipirina e antibiotici per una banale influenza.

Cordiali saluti
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
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