LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Forum dedicato all'Omeopatia con possbilità di ricevere consulti medici sulla Medicina Omeopatica. Risponde il Dott. Tancredi Ascani, medico omeopata unicista.

Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar set 18, 2012 10:32 am

UN FARMACO ELIMINA LA DIPENDENZA DA NICOTINA

Un farmaco puo' bloccare un tipo di recettori della dopamina legati alla dipendenza da nicotina. Lo ha scoperto uno studio della sede veronese dell'Aptuit Centre for Drug Discovery and Development, un centro ricerche privato statunitense, pubblicato dalla rivista Neuropsychopharmacology. Il farmaco e' stato testato su babbuini e topi prima resi dipendenti, e a cui sono state fatte risonanze al cervello una volta ricevuta la terapia. I risultati sono definiti 'molto promettenti' dal comunicato dell'azienda, secondo cui presto inizieranno i test sull'uomo. La nuova ricerca si basa su studi precedenti che hanno mostrato che la nicotina rilascia dopamina, un ormone legato al senso di ricompensa, in alcune aree specifiche del cervello. Le scansioni hanno mostrato che il farmaco non evita questo fenomeno, ma fa in modo che i recettori della dopamina 'non si accorgano' della presenza dell'ormone. "Questi primi test hanno mostrato che e' possibile eliminare la dipendenza senza l'astinenza che di solito e' associata - scrivono i ricercatori - e dopo i test sull'uomo il farmaco potrebbe entrare a far parte di quelli usati per smettere di fumare".

Fonte:
Sanità News del 18/09/2012
http://www.nature.com/npp/journal/vaop/ ... 2171a.html


RIFLESSIONI
A cosa serve eliminare la dipendenza dalla nicotina se poi bisogna diventare dipendenti da un farmaco?
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Messaggiodi Dr.Ascani il mar set 18, 2012 10:33 am

UN FARMACO ELIMINA LA DIPENDENZA DA NICOTINA

Un farmaco puo' bloccare un tipo di recettori della dopamina legati alla dipendenza da nicotina. Lo ha scoperto uno studio della sede veronese dell'Aptuit Centre for Drug Discovery and Development, un centro ricerche privato statunitense, pubblicato dalla rivista Neuropsychopharmacology. Il farmaco e' stato testato su babbuini e topi prima resi dipendenti, e a cui sono state fatte risonanze al cervello una volta ricevuta la terapia. I risultati sono definiti 'molto promettenti' dal comunicato dell'azienda, secondo cui presto inizieranno i test sull'uomo. La nuova ricerca si basa su studi precedenti che hanno mostrato che la nicotina rilascia dopamina, un ormone legato al senso di ricompensa, in alcune aree specifiche del cervello. Le scansioni hanno mostrato che il farmaco non evita questo fenomeno, ma fa in modo che i recettori della dopamina 'non si accorgano' della presenza dell'ormone. "Questi primi test hanno mostrato che e' possibile eliminare la dipendenza senza l'astinenza che di solito e' associata - scrivono i ricercatori - e dopo i test sull'uomo il farmaco potrebbe entrare a far parte di quelli usati per smettere di fumare".

Fonte:
Sanità News del 18/09/2012
http://www.nature.com/npp/journal/vaop/ ... 2171a.html


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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il gio set 27, 2012 8:21 am

Le cavie «avatar» per cure su misura
La nuova tecnica: cellule malate trasferite dal paziente al topo
Per testare i medicinali migliori per i pazienti malati di cancro


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NEW YORK - «Presto, con la medicina personalizzata, curarsi sarà come andare al supermercato. Anzi, potremo farlo andando a comprare cibo e detersivi. Entri e lasci una goccia di sangue o un campione di saliva su uno strumento tipo Blackberry e alla fine, quando esci col carrello pieno, ti danno anche una busta di medicine personalizzate per i tuoi malanni del momento». Nel 2008, quando fece questa previsione a Washington, durante un convegno sulle nuove tecnologie per la medicina, Steven Burrill fu trattato da molti come uno scrittore di fantascienza. Altri, invece, conoscendolo per il suo ruolo di investitore nelle tecnologie di punta e di architetto del «biotech», lo presero molto sul serio.
Quattro anni dopo nei supermercati andiamo ancora solo per fare la spesa, ma la medicina personalizzata, sostenuta dallo sviluppo delle biotecnologie e dalle possibilità offerte dalla mappatura del genoma umano, sta facendo passi da gigante. Giorni fa, ad esempio, la rivista Nature spiegava che stiamo ormai imparando a classificare e curare i tumori non più per la loro dislocazione - polmoni, prostata o fegato - ma sulla base delle caratteristiche genetiche. Quelli al seno, ad esempio, sono di quattro «famiglie» piuttosto diverse. Una di queste ha elementi in comune con il cancro all'utero più di quanto non ne abbia con le altre tre forme tumorali. E le terapie sono, ovviamente, molto diverse.

A ognuno la sua cura, dunque, basata non solo sulle diverse categorie patologiche, ma anche sulle caratteristiche delle cellule, le sensibilità individuali, le risposte immunitarie che sono diverse da persona a persona. Più facile a dirsi che a farsi, anche per un problema di costi: un nuovo farmaco costa circa un miliardo di dollari tra ricerca, sviluppo e sperimentazioni che durano, in media, un decennio. Se verrà prescritto in un numero troppo limitato di casi, i costi diventeranno insostenibili. La mappatura del genoma (costo dai 10 ai 25 mila dollari, negli Usa) è, poi, ancora una cosa da ricchi. Ma la tecnologia sta gradualmente abbattendo questi costi, mentre spuntano altri percorsi come quelli delle nanotecnologie che penetrano nelle difese immunitarie. Un'altra strada è quella dell'uso a tappeto di cavie nelle quali trapiantare i tessuti malati di un paziente (in genere cellule tumorali) per capire a quali farmaci sono sensibili, prima di iniziare la terapia sull'uomo.

Sono già molti i centri medici americani, dalla Mayo Clinic al Massachusetts General Hospital, a usare questa tecnica. Ad esempio trapiantando pezzi di un tumore asportato su vari topi che, a causa di un'anomalia genetica, hanno un sistema immunitario molto poco reattivo. Agli animaletti vengono poi somministrati medicinali diversi, scegliendo alla fine per il paziente quella che funziona meglio sul ratto.

Illustrando il moltiplicarsi di questi esperimenti, il New York Times raccontava mercoledì che la pratica sta diventando talmente diffusa da aver spinto i medici a soprannominare queste cavie «avatar», come le rappresentazioni digitali di persone reali. Uomini e topi: vivremo tra qualche anno in un mondo nel quale, oltre a conoscere in anticipo le nostre predisposizioni genetiche per le malattie e a disporre di «batterie» di farmaci individuali, avremo anche il nostro allevamento di cavie personali? Meglio non correre troppo: il perfezionamento dei farmaci biotech procede spedito, ma i problemi non mancano e l'uso delle cavie è un processo lungo, costoso e dai risultati tutt'altro che certi: le assicurazioni per ora non pagano per trattamenti di questa natura e sono numerosi i casi di malati di tumore che muoiono prima che la sperimentazione sulle cavie sia completata.

Ma la tecnica è promettente, i successi non mancano e, nella misura in cui evita di esporre il paziente a una moltiplicazione delle terapie alla ricerca di quella giusta, può anche diventare un fattore di contenimento dei costi. Che non sia più solo un procedere a tentoni lo dimostra anche il fatto che qualche settimana fa il National Institute for Health, l'organo del governo federale che promuove e monitora le nuove tecnologie mediche, ha dedicato un seminario proprio alle terapie che utilizzano gli «animali personalizzati».

Massimo Gaggi
27 settembre 2012 | 8:31

Fonte:
http://www.corriere.it/salute/sportello ... a4e2.shtml


RIFLESSIONI
Quello che ci viene presentato come un piacevole articoletto riguardante i continui progressi della scienza medica è invece solo la rivelazione dell'ennesimo atto di barbarie e di follia dell'uomo il cui fine ultimo rimane sempre lo stesso: fare soldi.
Dal minuto 1:13:13 di questo terrificante documentario (attenzione, immagini forti):
http://www.youtube.com/watch?v=0AUoNwBa ... _embedded#
possiamo vedere alcuni esempi di cosa faccia abitualmente la "scienza medica" agli animali con la scusa di dover cercar cure sempre migliori e individualizzate. Una pratica medica che per poter sopravvivere necessita di tali metodi aberranti e totalmente contro natura, non solo non merita di essere chiamata tale ma può solo portare ad altrettanta morte, sofferenza e malattia all'umanità intera.
Dott. Tancredi Ascani
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il gio ott 25, 2012 10:30 pm

VACCINI ANTINFLUENZALI: LA DÈBÀCLE CONTINUA

STOP AI VACCINI NOVARTIS IN ITALIA, AUSTRIA E SVIZZERA (PER ORA): CAMPAGNA DI VACCINAZIONE A RISCHIO FALLIMENTO

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Il Ministero della Salute e L'AIFA hanno disposto il divieto immediato a scopo cautelativo (e in attesa di ulteriori indagini) dell'utilizzo dei vaccini antinfluenzali della Novartis Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato, Fluad. Divieto di vendita, raccomandazione di “non acquistare né utilizzare” questi vaccini fino a nuova comunicazione in proposito. L'Aifa (che però non pubblica ad oggi 24 ottobre 2012 alcun comunicato sul suo sito ufficiale), sulla base della documentazione presentata dall'azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, perchè questi vaccini potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate (1).

Sono circa 6 milioni le dosi di vaccino della Novartis sul mercato italiano, anche se, secondo quanto si è appreso, il provvedimento di divieto di acquisto e utilizzo per il momento avrebbe riguardato solo le circa 500 mila dosi attualmente distribuite. Ma se contiamo lo stop alla distribuzione delle 2,3 milioni di dosi dell'azienda Crucell, potrebbero essere a rischio di distribuzione complessivamente oltre 8 milioni di dosi di vaccini, che rappresenterebbero oltre il 60% della distribuzione prevista, una vera e propria debacle se non un fallimento vero e proprio.

Non poteva mancare il puntuale commento di Pregliasco, il quale mette già le mani avanti pronosticando il raddoppio dei morti per influenza per questa stagione in mancanza della realizzazione del programma vaccinale previsto: lo aspettiamo al pallottoliere per fare i conti a tempo debito!

L’agenzia ANSA (2) parla di “mancanza di elementi sull'esatta composizione degli aggregati", e "l'impatto del difetto sulla qualità, sulla stabilità del vaccino e di conseguenza sulla sicurezza". In particolare , secondo L'AIFA è stato evidenziato un problema riguardo al fenomeno di "aggregazione proteica"

Il segretario nazionale dei medici di famiglia della Fimmg, Giacomo Milillo sostiene che "é necessario che i cittadini non vengano scoraggiati a vaccinarsi, quanto è accaduto è il segno che le maglie dei controlli sono strette”. Ci permettiamo di dissentire da queste affermazioni in quanto di fatto NON ci sono assolutamente controlli in tal senso. Lo conferma una nota della redazione di “Salute Online, http://www.saluteonline.it/) che riporta:

“Dalla documentazione data da Novartis il 19 ottobre emerge che l'azienda era a conoscenza delle anomalie riscontrate nei vaccini dall'11 luglio”, dice il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel corso della conferenza stampa convocata al ministero dopo il blocco a titolo precauzionale del vaccino antinfluenzale della casa farmaceutica. «Novartis ha rappresentato la presenza di qualche anomalia in alcuni lotti di vaccino - ha continuato il ministro - a margine di una riunione in sede AIFA lo scorso 18 ottobre; il giorno dopo l'azienda ha inviato dei report da cui risulta appunto che sapeva delle anomalie dall'11 luglio.

Quindi di quali controlli parla Milillo? Se Novartis non avesse notificato il problema chi l’avrebbe riscontrato?

Molto più realistica sembra la posizione di Giorgio Ciconali, direttore del Servizio Igiene e sanità pubblica dell'Asl di Milano (3), che non nasconde grande preoccupazione mista a sconcerto per il nuovo stop annunciato oggi dal Ministero della Salute. Bisogna aspettarsi conseguenze anche sul piano psicologico: “Ci ritroviamo a dover ricostruire la fiducia nella popolazione”, precisa l'esperto dell'Asl di Milano.

A quanto pare ogni regione sta facendo i conti in proprio per l’approvvigionamento dei vaccini (4) mentre il comunicato del Ministero resta sull’essenziale e non fornisce alcuna informazione particolare (5) anche se dai telegiornali apprendiamo che da venerdì prossimo (?) sarà disponibile per chi, avendo già fatto il vaccino, volesse delle informazioni … (informazione battuta anche dall’ANSA) (6). Da premio Nobel la dichiarazione del Ministro:

“Se qualcuno avesse già utilizzato i vaccini indicati ''e non ha riscontrato anomalie - ha detto il ministro - ciò indica che la fiala utilizzata era integra oppure che il difetto relativo al vaccino non ha dato reazioni”. Quando si dice “il metodo scientifico”!!!

Questa dichiarazione equivale ad una sorta di autocertificazione di ignoranza della problematica emersa in questi giorni (e nota a Novartis dall'11 luglio)!!!. In altre parole significa che il Ministero e l'AIFA non l'hanno riscontrata attraverso dei controlli e che comunque le possibili reazioni avverse non sono nemmeno classificabili: "se non vi è successo niente allora va tutto bene", questo è quanto!

Ma forse non tutti sanno che nel febbraio scorso Novartis ha ritirato la sua domanda di approvazione presso l’EMA (European Medicines Agency, http://www.ema.europa.eu) del vaccino FLUAD Pediatrics, per una non meglio chiarita indisponibilità a rispondere alle osservazioni di questo organismo di controllo rispetto alla documentazione presentata per l’approvazione del vaccino (testualmente “Nella sua lettera ufficiale, la società ha dichiarato che la sua decisione di ritirare la domanda si basa sul fatto che è in grado di rispondere alle domande del Comitato nei termini richiesti”: potete trovare un riscontro di questo presso il sito EMA (7), mentre il rapporto della commissione (ben 128 pagine di revisione scientifica sul prodotto) intitolato "Withdrawal Assessment Report, FLUAD PAEDIATRIC, Influenza Vaccine, Surface Antigen, Inactivated, Adjuvanted with MF59C.1, Procedure No. EMEA/H/C/002299, mette in luce tutte le criticità delal domanda, quanto meno dal punto di vista procedurale e formale. Alla fine, il rapporto conclude con una sentenza che non lascia scampo: “The overall benefit-risk balance of Fluad Paediatric is negative”, ovvero “Il rapporto complessivo beneficio-rischio di Fluad pediatrico è negativo”.

A pagina 17 di questo report si legge un’altra interessante affermazione:

E 'importante sottolineare che la sicurezza e l'efficacia di un vaccino contro l'influenza per uso pediatrico deve essere comprovata in studi clinici, come i correlati sierologici per la protezione, istituito per la popolazione adulta, sono di rilevanza non nota nei bambini. La domanda inoltrata, anche se relativa a un prodotto sviluppato più di 15 anni fa e autorizzato per l'uso in persone anziane, include solo uno studio di efficacia clinica del vaccino. La qualità di questo unico studio è quindi fondamentale per la valutazione del prodotto e per questi motivi è stata richiesta una ispezione GCP (Good Clinical Practice). Questo controllo, non solo ha riscontrato la mancanza di conformità di buona pratica clinica nei tre siti ispezionati, ma anche individuato una serie di questioni, per quanto riguarda i dati di efficacia clinica dello studio cardine, che sono stati erroneamente indicato nel primo dossier presentato dal richiedente.

Documenti ufficiali a disposizione del Ministero da Febbraio 2012: si può ancora dire di NON sapere? Quali sono le valutazioni di qualità del fornitore Novartis da parte del Ministero di fronte a queste evidenze?

Ripercorrendo la storia recente di questa casa farmaceutica vi vogliamo ricordare che nel bel mezzo dell'infausta vicenda H1N1 del 2009-2010, la Novartis lanciava con l'appoggio di Aziende sanitarie italiane, la sperimentazione del FLUAD pediatrico nei bambini italiani (9). Il documento che vi lasciamo in allegato parla da solo: vi sottolineiamo solo alcune "chicche" che meritano di essere meditate,

Vantaggi offerti dalla partecipazione allo studio: sarete tenuti informati dello stato di salute del vostro bambino in base agli esami fisici eseguiti: tuttavia il vostro bambino potrebbe non avere alcun beneficio diretto,

Quali rischi implica lo studio: come nel caso di qualsiasi prodotto biologico possono manifestarsi reazioni allergiche gravi … possono mettere a rischio la vita … i vaccini utilizzati implicano rischi o effetti collaterali rari o non ancora conosciuti,

Compensazione dei danni: Se lo studio è stato eseguito correttamente ed il vostro bambino ha subito danni a causa del vaccino oggetto di studio, Novartis Vaccines provvederà a rimborsare tutte le spese mediche sostenute associate al danno subito. Novartis Vaccines rimborserà solamente queste spese,

Se pensate che la salute del vostro bambino sia stata danneggiata a causa dello studio dovete informare immediatamente il medico, il quale vi indicherà SE e come potete ottenere ATTENZIONE medica per il problema specifico …

… né voi né il medico di studio sarete a conoscenza del vaccino di studio somministrato al bambino fino al termine dello studio …

Ogni commento è superfluo, queste cose parlano da sole!!!

RIFERIMENTI
Corriere.it, Salute, 24.10.12,
Agenzia ANSA, 24.10.12, ore 23:43,
Corriere.it, Milano, Notizie, 24.10.12,
Repubblica.it, Salute, 24.10.12,
Sito del Ministero, News,
Agenzia ANSA, 24.10.12, ore 19:13,
Novartis Vaccines e Diagnostics S.r.l. ritirano la domanda di autorizzazione per il commercio del vaccino Fluad per uso pediatrico (vaccino contro l'influenza), 16.02.2012,
Withdrawal Assessment Report, FLUAD PAEDIATRIC,
Studio Clinico in fase III per la valutazioen dell'efficacia e della sicurezza e l'immunogenicità del vaccino FLUAD, 2009-2010

Fonte:
http://www.comilva.org/news/vaccini_ant ... e_continua
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar ott 30, 2012 11:13 am

IL VACCINO ANTINFLUENZALE PREVIENE ICTUS E ATTACCHI CARDIACI
Due ricercatori di Toronto hanno presentato degli studi secondo i quali il vaccino contro l’influenza potrebbe essere un trattamento importante per mantenere la salute del cuore e allontanare gli eventi cardiovascolari come gli ictus e gli attacchi cardiaci. Jacob Udell, cardiologo presso il Women’s College Hospital e presso la University of Toronto, e il suo team, hanno preso in considerazione gli studi riguardanti questo argomento a partire dal 1960. "Coloro che si sono vaccinati contro l’influenza hanno avuto una riduzione del rischio piuttosto forte", ha spiegato Udell. Il vaccino contro l’influenza ha portato una riduzione di circa il 50% del rischio di un grande evento cardiaco (infarto, ictus, o morte cardiaca) rispetto al placebo dopo un anno di follow-up. Una tendenza simile è stata osservata con il vaccino contro l’influenza per la riduzione della mortalità in tutte le cause (circa il 40%). Il vaccino antinfluenzale riduce gli eventi cardiovascolari e la morte cardiovascolare in soggetti con o senza malattia cardiaca. Gli studi combinati hanno esaminato un totale di 3.227 pazienti, con una ripartizione quasi uguale tra i pazienti con e senza malattia cardiaca consolidata. Alla metà dei partecipanti in modo casuale è stato somministrato il vaccino contro l’influenza e all’altra metà un placebo. Questa ricerca, secondo Udel, potrebbe anche potenzialmente aumentare l’uso del vaccino, che è ancora terribilmente bassa. “L’uso del vaccino è ancora troppo bassa, meno del 50% della popolazione generale ed è ancora poco utilizzato tra gli operatori sanitari - afferma lo studioso -. Immaginate se questo vaccino potesse essere anche un modo sicuro per prevenire le malattie cardiache". Dunque i ricercatori sono convinti che aumentando la percentuali dei vaccinati, soprattutto fra gli anziani, diminuirebbe il numero di infarti e di morti da infarto. Un altro studio ha analizzato gli effetti dell’uso del vaccino influenzale nelle persone con defibrillatori cardiaci impiantabili o ICD. Lo studio è stato condotto dai i cardiologi Ramanan Kumareswaran e Sheldon Singh. “La nostra esperienza personale suggerisce che i pazienti con ICD hanno più shock durante la stagione influenzale. Stavamo cercando di capire cosa possiamo fare per ridurre la quantità di shock nella popolazione con ICD nella nostra clinica durante la stagione influenzale,” ha spiegato il dottor Kumareswaran. Tutti i pazienti con ICD che sono stati visitati presso l’Ospedale Sunnybrook tra il 1 settembre 2011 e il 31 novembre 2011 hanno completato uno studio che ha raccolto i loro dati demografici, lo stato di salute, se hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale nel corso dell’anno passato e le opinioni nei confronti del vaccino. Sono state considerate le condizioni di salute dei pazienti prima delle stagioni influenzali 2010 e 2011. In un totale di 230 pazienti con un’età media tra i 70 e i 74 anni che ha compilato i questionari, 179 (il 78%) hanno dichiarato di essere stati vaccinati l’anno precedente. Poco più del 20% non ha ricevuto il vaccino. Dallo studio risulta che il 10,6% dei pazienti che hanno ricevuto il vaccino hanno ricevuto almeno una terapia ICD durante la stagione influenzale rispetto al 13,7% dei pazienti che non hanno ricevuto il vaccino contro l’influenza. “Quello che è interessante è che se questo fosse costante nel tempo, potrebbe avere effetti benefici significativi per la nostra popolazione - ha spiegato il dottor Singh -. Vorremmo indagare la questione su una scala più grande per determinare se i nostri risultati possono essere replicati".

Fonte:
Sanità News del 30/10/2012
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il ven gen 18, 2013 6:23 pm

Parti cesarei, il 43% è «ingiustificato»
Balduzzi: sprecati 85 milioni di euro


La posizione anomala del feto, che ha una frequenza dell'8%, arriva nelle schede di dimissione anche al 50%. Cartelle cliniche senza documentazione in 12 regioni: in Sicilia il 72%


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MILANO - Il 43% dei parti cesarei fatti nel 2010 in Italia è «ingiustificato». Pesano come pietre i risultati dell'indagine nazionale sull'appropriatezza del ricorso al cesareo condotta dal Ministero della Salute. Nel 2010 ci sono stati 482.195 parti, tra naturali e cesarei: questi ultimi sono stati il 29,31% del totale, e per ben il 43% di questi si rileva una non corrispondenza con le informazioni nelle schede di dimissione ospedaliera (Sdo). In pratica, si rilevano «troppe diagnosi di posizione anomala del feto, condizione fortemente associata al taglio cesareo». I carabinieri del Nas, che hanno prelevato cartelle cliniche in 78 ospedali pubblici e privati accreditati, hanno trovato in ben dodici regioni cartelle cliniche vuote, ovvero senza documentazione che supportasse la diagnosi: record assoluto della Sicilia, con il 72% dei casi esaminati.
SPRECHI E RISCHI - Si parla di soldi spesi male, ma anche di rischi per la salute. Ogni parto cesareo ingiustificato comporta una spesa non necessaria di 1.139 euro: un ricovero per parto naturale costa infatti 1.318,64 euro, mentre il ricovero per cesareo costa 2.457,72 euro. Sul fronte della salute, sottolinea il Ministero, rispetto a una donna che partorisce naturalmente una donna sottoposta a parto cesareo ha un rischio triplo di decesso a causa di complicanze. Le donne sottoposte a cesareo, inoltre, hanno un rischio di lesioni fino a 37 volte maggiore, mentre la complicanza di maggior impatto è la rottura dell'utero in una successiva gravidanza, la cui probabilità dopo un taglio cesareo è di 42 volte superiore rispetto a dopo un parto vaginale. È quindi «evidente - conclude il Ministero - che il taglio cesareo è un intervento chirurgico non privo di rischi e deve essere eseguito solo se si verificano le condizioni mediche che lo rendono necessario. Se non vi sono controindicazioni, il parto naturale è da preferire al taglio cesareo, per la tutela della salute della partoriente e del bambino».

I CONTROLLI - Tutto è nato l'anno scorso, quando l'Agenzia nazionale per i servizi nazionali regionali (Agenas) ha segnalato ad alcune regioni problemi di validità delle informazioni contenute nelle Sdo con procedura di parto cesareo. In particolare, la "posizione anomala del feto", fortemente associata al cesareo e che ha una frequenza nazionale dell'8%, risultava in alcune strutture molto alta, raggiungendo valori superiori al 20% o addirittura al 50%. Questi valori, rileva il Ministero, «sono incompatibili con la distribuzione di questa condizione al parto nella popolazione e hanno quindi fatto sorgere il sospetto di un'utilizzazione opportunistica di questa codifica, non basata su reali condizioni cliniche». Il fenomeno avviene in particolare in Campania, ma anche Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Il Ministero ha quindi attivato un controllo a campione sulle dimissioni per primo parto cesareo con diagnosi di posizione anomala del feto, per verificare se le informazioni contenute nelle Sdo corrispondessero alla documentazione presente in cartella clinica. Il campione è stato di 3.273 cartelle cliniche distribuite in 78 ospedali pubblici e privati accreditati. Le cartelle sono state acquisite dai Nas e trasmesse al Ministero. Ad oggi sono state esaminate 1.117 cartelle (il 34% del campione) provenienti da 32 strutture di 19 regioni. Il dato che emerge, appunto, è che nel 43% dei casi «è stata rilevata una non corrispondenza con le informazioni riportate nella Sdo».

SPRECO DI 85 MILIONI - «Se verrà effettivamente dimostrato che il 43% dei parti cesarei per posizione anomala del feto è inappropriato, ciò significherebbe per il sistema sanitario nazionale uno spreco di 80-85 milioni di euro l'anno» ha detto il ministro Renato Balduzzi, aggiungendo che i dati «sono molto preoccupanti e ci vuole un intervento ulteriore. È un forte campanello d'allarme poiché i dati ci dicono che ci sono comportamenti opportunistici sui quali bisogna intervenire». E non si tratta solo di un fatto di costume. I medici e gli ospedali che hanno fatto ricorso a cesarei non giustificati rischiano l'accusa di lesioni gravi e gravissime, falso in atto pubblico e truffa al Servizio sanitario nazionale: questi i reati ipotizzabili, come spiega il comandante generale dei Carabinieri del Nas Cosimo Piccinno. Il profilo giudiziario, ha sottolineato Balduzzi, «è l'ultima ratio, però in presenza di dati che creano ragionevoli dubbi sulla legalità dei comportamenti, c'è il dovere di perseguire la strada giudiziaria». I risultati dell'indagine rappresentano inoltre, ha affermato Balduzzi, una «ulteriore indicazione alle Regioni perché controllino maggiormente la completezza e la veridicità delle cartelle cliniche».

CARTELLE CLINICHE VUOTE - Di maggiori controlli pare proprio ci sia un gran bisogno, visto il gran numero di cartelle senza prive della documentazione necessaria. E in 5 regioni l'assenza di documentazione è risultata essere la ragione principale della non corrispondenza tra scheda di dimissione e cartella clinica. In Sicilia, le cartelle cliniche non valutabili perché vuote sono state il 72%. Tante anche in Lombardia (31%); Lazio (24%); Calabria (23%). Dati confortanti da Veneto, Liguria e Provincia autonoma di Trento, con il 100% di cartelle cliniche coerenti con la Sdo. Bene anche Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta (97%). «Dai risultati dell'indagine - spiegano gli esperti del Ministero - emerge come la presenza di diagnosi di posizione anomala del feto potrebbe essere un indicatore di rischio di non corretta compilazione della cartella: le strutture con una più elevata percentuale di primi parti cesarei con l'indicazione di tale diagnosi sono anche caratterizzate da un livello maggiore di non corrispondenza Sdo-cartella clinica».

Redazione Salute Online
18 gennaio 2013

Fonte:
http://www.corriere.it/salute/13_gennai ... 9638.shtml
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar gen 29, 2013 12:43 pm

AL VIA UN FARMACO PER GLI EFFETTI COLLATERALI DELLA CHEMIO

Una ricerca dell'Universita' di Linkoping, Svezia, pubblicata sulla rivista Translational Oncology, illustra lo sviluppo di un nuovo farmaco che protegge contro gli effetti collaterali della chemioterapia. Il composto, chiamato calmangafodipir, agisce sulla formazione dei radicali dell'ossigeno che causano gli effetti collaterali della chemioterapia, per esempio facendo abbassare drasticamente il numero di globuli bianchi e aprendo le porte a infezioni potenzialmente fatali. Gli scienziati hanno provato il farmaco in alcuni topi, dopo averli infettati con cellule cancerose: i globuli bianchi non sono diminuiti e la formazione del tumore si e' ridotta. "Nell'iniziale mangafodipir, usato come composto di contrasto nelle risonanze, abbiamo sostituito il manganese, dannoso per il cervello, con il calcio, ottenendo una sostanza molto piu' stabile, piu' protettiva e che aveva anche un effetto anti-cancro", ha spiegato Rolf G. G. Andersson, primo firmatario dello studio.

Fonte:
Sanità News del 29/01/2013
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23323161
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il gio gen 31, 2013 11:19 am

CONSIGLIATE VACCINAZIONI SUPPLEMENTARI PER LE DONNE IN GRAVIDANZA

Le donne in stato di gravidanza dovrebbero ricevere delle vaccinazioni supplementari per tetano, difterite e pertosse durante la loro gravidanza in modo da proteggere i loro bambini. A dirlo, i Centers for Disease Control and Prevention americani. I bambini di solito non ricevono la vaccinazione contro la pertosse prima dei due mesi di eta' e non sono pienamente protetti finche' non hanno avuto la loro terza iniezione, a sei mesi. Nel frattempo, sono ad alto rischio di venire infettati dai batteri di questa malattia. Durante una epidemia di tosse scoppiata nel 2010 in California, ad esempio, sono stati riportati piu' di 9 mila casi e 10 bambini sono morti. La vaccinazione in gravidanza avrebbe il duplice scopo di proteggere la futura madre e di passare al suo bambino le cellule immunitarie attraverso la placenta.

Fonte:
Sanità News del 31/01/2013
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il ven feb 22, 2013 5:11 pm

Una vaccinazione contro l'emicrania?
Un'ipotesi più che concreta

Un anticorpo iniettato nel paziente tacita il recettore del mal di testa. La sperimentazione su un centinaio di persone


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ClinicalTrials.gov, il sito internet a tutti accessibile gestito dai National Institutes of Health e dalla Food&Drug Administration degli Stati Uniti per fornire informazioni continuamente aggiornate sugli studi clinici in corso in tutto il mondo, rende noto che si sta finalmente concretizzando un’ipotesi inseguita da qualche anno dai ricercatori che si occupano di mal di testa e che potrebbe aprire un capitolo del tutto nuovo nella lotta a questa malattia: la vaccinazione contro l’emicrania.
COME L’ALZHEIMER - Si tratta tutto sommato di un’idea simile a quella tentata nel 2006 nella malattia di Alzheimer dai ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Tokyo che svilupparono un anticorpo per ridurre la produzione delle placche di amiloide che infarciscono il cervello di questi pazienti: quel filone di ricerca ha iniziato a dare i primi frutti solo quest’estate quando i ricercatori svedesi del Karolinska Institutet hanno pubblicato su Lancet Neurology gli incoraggianti risultati della prima sperimentazione su animale, anche se già l’anno scorso i ricercatori del nostro CNR avevano sviluppato un promettente anticorpo a cui è stata data la sigla (1-11)-E2. Nell’emicrania le speranze arrivano da uno dei più importanti centri clinici australiani, la startup Neucleus Network dell’Alfred Hospital di Melbourne, dove è stata conclusa con successo la prima fase di uno studio su un centinaio di uomini e donne con età fra 18 e 65 anni affetti da emicrania con o senz’aura da almeno un anno che sono stati «vaccinati» con un anticorpo monoclonale che per ora ha solo la sigla ALD 403. Per essere inclusi nello studio dovevano presentare da 1 a 8 attacchi al mese, in particolare nei 2 mesi che avevano preceduto l’inizio della sperimentazione.

ADL 403 CONTRO CGRP - Iniettato nel paziente in singola dose, l’ALD 403 va a tacitare il recettore del CGRP (sigla di calcitonine gene related peptide, cioè peptide correlato al gene della calcitonina) sul quale quattro anni fa era già stato provato con alterno successo il farmaco telcagepant. Il CGRP è il più potente vasodilatatore conosciuto che viene rilasciato dal cosiddetto sistema trigeminale, il complesso di fibre nervose sensitive e motorie raccolte nel nervo trigemino, il grosso fascio nervoso che provvede alla sensibilità delle regioni superficiali e profonde della faccia e all’innervazione dei muscoli masticatori, occupandosi anche delle secrezioni lacrimali, nasali, salivari e dell’iride dell’occhio. Durante l’attacco emicranico questo sistema si attiva, svolgendo un ruolo chiave nella modulazione del dolore e nella vasodilatazione cranica che accompagna l’emicrania: una volta che il CGRP viene rilasciato dalle cellule nervose (durante l’attacco i suoi livelli nel sangue aumentano improvvisamente) va a legarsi ai suoi recettori disposti in molte aree importanti per la trasmissione del dolore (ad esempio il nucleo talamico postero-ventrale mediale) che vengono così innescati, contribuendo all’aumento del calibro delle arterie e all’invio degli impulsi dolorosi ai centri superiori. I farmaci considerati da anni di prima scelta nel trattamento dell’emicrania, i cosiddetti triptani, pur esercitando un’azione principalmente rivolta su altri recettori (quelli della serotonina 5HT1), sembrano contribuire anche a una certa riduzione della concentrazione di CGRP e ciò corrobora ulteriormente la loro efficacia in questo disturbo.

IL TELEFONO NON RISPONDE - L’effetto analgesico dell’anticorpo anti-CGRP messo adesso a punto in Australia sembra invece legato alla significativa riduzione del numero di recettori che si attivano in risposta alla sollecitazione infiammatoria determinata dal peptide: invece di abbassare la concentrazione di CGRP, si riduce il numero di recettori neuronali capaci di interagire con esso, per cui, anche con elevate concentrazioni circolanti, l’effetto è ridotto in quanto buona parte di quelli che potrebbero rispondergli sono stati bloccati dall’anticorpo. La strada si è quindi finalmente aperta, sarà una strada lunga ma, probabilmente, grazie ai miglioramenti della medicina verificatisi dal 2006 ad oggi, per vedere i primi frutti non dovremo aspettare tutti gli anni che ha impiegato il vaccino anti-Alzheimer a percorrerla tutta.

Fonte:
http://www.corriere.it/salute/neuroscie ... 97f2.shtml
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il gio mar 28, 2013 10:39 am

Il paziente cavia dei nuovi farmaci

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Da settembre 2013, in tutta l’UE, sul foglietto illustrativo di determinati medicinali farà la sua apparizione un triangolo capovolto. Un contrassegno che segnala a pazienti ed operatori sanitari quei farmaci per i quali i consumatori sono caldamente invitati a segnalare agli operatori nazionali eventuali effetti collaterali inattesi. In gergo tecnico, le medicine sottoposte a monitoraggio addizionale. Si tratta di tutte le confezioni autorizzate dopo il 1° gennaio 2011 che contengono una nuova sostanza attiva; vaccini o prodotti derivati dal plasma di origine biologica; i medicamenti per i quali sono necessarie determinate informazioni supplementari nella fase successiva alla messa in commercio, o la cui autorizzazione è subordinata al rispetto di determinate condizioni o restrizioni per un impiego sicuro ed efficace.

Fonte:
http://www.laleva.org/it/2013/03/il_paz ... rmaci.html
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