In un momento storico di grave attacco alla libertà di cura, di isterismi di massa, di notizie disinformanti che fanno leva sulla paura per indurre a una società sempre più supermedicalizzata e lontana dalla vera salute, ricordiamo le sagge parole di S. Hahnemann, fondatore dell'Omeopatia:
"Non esistono malattie ma solo persone malate.”
Questo era il suo profondo convincimento, intuito ed espresso più di due secoli fa.
Egli aveva ben compreso che il nome della malattia, per quanto possa essere articolato, è solo un’astrazione nosologica, non ci dice nulla sulla reale essenza del malato.
Ogni malato ha il suo modo, unico ed irripetibile, di “fare la sua malattia” e necessita quindi di un "trattamento individualizzato".
Questo concetto, ovviamente e a maggior ragione, si estende anche alle persone sane, quando si parla di prevenzione.
Un trattamento medico-sanitario che non prenda in considerazione l'unicità della persona, uno studio approfondito del suo "terreno", dell'ereditarietà, dei suoi sintomi, sia fisici che mentali, delle condizioni ambientali e dell'epoca in cui viene fatto, ha ben poco di scientifico ed è destinato, presto o tardi, a grossi fallimenti.
“In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.”
Ippocrate, padre della medicina moderna