La chemioterapia induce modificazioni sostanziali nel metabolismo cerebrale e nel flusso ematico ed il paziente può risentire anche a dieci anni di distanza; questa analisi aiuta a spiegare i disturbi lamentati dai pazienti sottoposti a chemioterapia. Lo documenta uno studio USA pubblicato sull'ultimo numero della rivista Breast Cancer Research and Treatment. Le persone faticano a mettere a fuoco e a ricordare le cose in un modo che non gli accadeva prima della chemioterapia, spiega il dott. Silverman, direttore dello studio. Silverman e colleghi hanno usato la PET per scandire il cervello di pazienti che erano state sottoposte a intervento chirurgico per la rimozione di un cancro al seno da cinque a dieci anni prima. Una parte di esse era stata sottoposta a chemioterapia per ridurre il rischio di recidive. Confrontando le immagini PET ottenute da questo gruppo, da un gruppo di pazienti non sottoposte a chemioterapia e da un ulteriore gruppo di controllo di soggetti sani, si è riscontrato come nelle pazienti trattate si potesse riscontrare una forte diminuzione del metabolismo cerebrale. A questa riduzione del metabolismo corrispondeva un peggioramento nei test sulle capacità mnemoniche. La cosa migliore da fare e togliere di mezzo una volta per sempre ufficialmente la superata chemioterapia, in favore della moderna Ipertermia e aggiornare la radioterapia standard. Molto Imprecisa, con quella Ultraprecisa, grazie all’uso di Computer e di "Acceleratore Lineare a 3D".
Fonte:
Sanità News del 21/02/2012