Ci potrebbe essere un legame diretto fra l'uso di pesticidi fatto dall'agricoltura intensiva in alcune zone d'Israele e la diffusione superiore alla norma del Morbo di Parkinson in una localita' vicina popolata in prevalenza dalla minoranza araba.
Lo sostiene uno studio condotto dal Soroka Medical Center dell'universita' Ben Gurion di Beer Sheva (Neghev) in collaborazione con il Clalit Hmo e il Centro Medico Hillel Yafeh di Hedera.
Lo studio, ripreso oggi con evidenza dal giornale liberal israeliano Haaretz, si basa su dati secondo i quali nel comune arabo israeliano di Baqa al-Gharbiyeh si e' registrata negli ultimi anni una media di 73,39 casi di Parkinson per 100.000 abitanti. Una proporzione piu' che doppia rispetto a quella rilevata in cittadine di analoga composizione etnica e sociale quali Umm al-Fahm, Kafr Qara o Arara.
L'unico elemento significativo che distingua Baqa da questi luoghi e' che 'e' circondata da campi agricoli' soggetti a coltivazioni intensive e che la sua popolazione 'e' esposta ai pesticidi spruzzati regolarmente dal cielo da piccoli aerei'.
L'ipotesi di un collegamento diretto appare dunque largamente fondata agli autori dello studio la cui pubblicazione integrale e' annunciata sull'Israeli Medical Association Journal, anche se finora non e' stato individuato con precisione uno specifico elemento contenuto nei pesticidi che possa essere all'origine della malattia. Il ministero della Salute di Gerusalemme ha messo in dubbio l'esito della ricerca, sostenendo che l'acqua bevuta dagli abitanti della localita' arabo-israeliana in questione e' la stessa consumata in altri centri vicini e in un kibbutz adiacente, fra i cui abitanti (ebrei) non si verifica un fenomeno analogo.
Fonte:
Sanità News del 18/02/2010