Barroso ha servito il suo padrone (Monsanto)

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Barroso ha servito il suo padrone (Monsanto)

Messaggiodi white il mar mar 02, 2010 6:55 pm

La Commissione Europea ha legalizzato la commercializzazione e quindi la semina di numerosi organismi geneticamente modificati, fra cui la patata Amflora (creata nei laboratori BASF, una volta dedita alla fabbricazione dei nastri per registratori vocali) e il mais MON 863.

Il colpo di mano (perchè di questo si tratta) è opera del commissario capo Barroso, appena riconfermato (non dagli elettori) ad un secondo mandato. Barroso si è fatto forte del consiglio della Agenzia Europea della Sicurezza Alimentare (AESA, o EFSA in inglese) che ha decretato che gli OGM non pongono alcun problema per la salute.

Ognuno può giudicare l’indipendenza di giudizio della AESA dal seguente fatto, rivelato nel gennaio scorso dal benemerito «Corporate Europe Observatory»: la direttrice dell’AESA per gli OGM, tale Suzy Reckens, si è licenziata di recente per andare a lavorare, profumatamente pagata, presso la Syngenta, suo vero padrone e produttore di OGM. E’ stata proprio la Reckens a convalidare alcuni dei prodotti che Barroso ha autorizzato. Del resto, come si sa, a testare la sicurezza delle sementi modificate sono le stesse aziende produttrici. Non esiste in Europa un ente indipendente per condurre le prove in modo trasparente. (Head of European Food Standards Agency GMO panel moves to Syngenta: Letter to Barroso)

Uno dei rarissimi test condotti da enti pubblici, avviato nel 2008 a spese del governo austriaco, ha mostrato che alimentando con mais OGM i topi di laboratorio per diverse generazioni, si ottenevano individui infertili, con affezioni renali congenite, e alterazioni del metabolismo coinvolto nei processi infiammatori, nell’accumulo di colesterolo e nell’assorbimento proteico.

La pratica di Paesi che già ammettono la coltivazione OGM (USA e Canada) mostra ampiamente che la coesistenza sui campi di sementi naturali e modificate è impossibile: in USA un riso OGM coltivato per un solo anno in campi sperimentali ha già contaminato il riso naturale e le sementi. In Canada, l’industria olearia è stata devastata dalla contaminazione di rapa per olio OGM. In Spagna, il mais OGM «ha causato una drastica riduzione delle coltivazioni organiche» del mais.

(Fonti: Seeds of doubt: North American farmers’ experience of GM crops. Soil Association, 2002, http://www.soilassociation.org /seedsofdoubt Coexistence of plants and coexistence of farmers: Is an individual choice possible? Binimelis, R., Journal of Agricultural and Environmental Ethics, Volume 21, Numero 2, Aprile 2008).

Il che smentisce la falsa argomentazione avanzata da Barroso in Monsanto, ossia che il suo sistema di autorizzazione comunitario non tocca la libertà di quegli Stati membri di lasciare o non coltivare OGM. Anche chi non vuole mangiare OGM (spesso modificati al solo scopo di produrre tossine antinsetticide, o per diventare resistenti ai veleni anti-insetticidi prodotti da Monsanto e Syngenta) finirà per farlo in ogni caso. Se un agricoltore vicino pianta gli OGM, presto anche il campo del coltivatore organico sarà contaminato. E alla lunga non ci sarà settore della biosfera immune da OGM.

Ma anche i coltivatori «progressisti», ossia credenti nella propaganda Monsanto sulla resa strraordinaria e la facilità di coltivazione degli OGM, farebbero bene a tener conto di quel che avviene in USA: dove Monsanto querela, e chiede risarcimenti miliardari, a coltivatori che accusa di aver tenuto da parte i suoi semi brevettati (anzichè ricomprarli ogni anno) e persino quegli agricoltori che «non» hanno coltivato OGM, e che si trovano la coltivazione contaminata. In quel caso, l’accusa è di aver «rubato geni brevettati».

E’ una campagna intimidatoria a colpi di avvocati, che ha messo alla disperazione i contadini di intere regioni agricole: «Siamo denunciati alla giustizia per avere sui nostri terreni degli OGM che non abbiamo comprato, che non vogliamo, che non usiamo e che non possiamo vendere», ha detto Tom Wiley, un farmer del North Dakota.

Non c’è speranza che Barroso abbandoni presto la Commissione per lavorare, come la Reckens, per uno dei suoi padroni: è ancora troppo prezioso lì. Piacerebbe sapere però se c’è qualche italiano deputato europeo a Bruxelles, che abbia prestato attenzione a questo atto di disprezzo del Barroso y Monsanto alla volontà popolare, più volte espressa.

Temiamo di no: alcuni di loro, come s’è visto, devono rispondere alla ‘Ndrangheta’ che li ha eletti.

FONTE:
http://www.effedieffe.com/component/opt ... temid,272/
white
 

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