Aumentano in Italia le allergie ai dispositivi chirurgici come stent, pacemaker e protesi articolari e dentarie
Crescono ogni anno del 6% e in Italia interessano circa 30.000 persone ogni anno.
Sono le allergie ai metalli e alle sostanze plastiche utilizzate per costruire dispositivi medici come stent, pacemaker, cerotti trans dermici, protesi dentarie e cannule.
Se n’è parlato nei giorni scorsi nel corso del congresso organizzato per la Winter Academy of Dermatology che ha visto riuniti a Saint Moritz esperti di caratura internazionale.
I dati relativi alle allergie a questi dispositivi medici rivelano un fenomeno in crescita: nichel, cobalto, titanio, cromo e altre componenti metalliche che si trovano nei più diffusi e utilizzati dispositivi medici sono tra i principali responsabili delle allergie che si manifestano con dermatiti, prurito, orticaria, difficoltà di respirazione, febbre.
Il presidente del congresso, Jana Hercogovà ha spiegato che le reazioni più frequenti si verificano in pazienti portatori di protesi all’anca e protesi dentarie.
Fonte:
http://news.paginemediche.it/it/231/la- ... .aspx?c1=1
In Italia circa 26 milioni di persone portano una protesi dentaria e un milione di persone ha ricevuto una protesi ortopedica: si tratta di numeri enormi che hanno favorito l’aumento dell’incidenza delle allergie a particolari sostanze metalliche contenute nelle protesi.
Ma anche gli stent e i defibrillatori sembrano non essere esenti da rischi: una ricerca condotta dalla Northwestern University ha, infatti, scoperto che su 5700 pazienti che avevano ricevuto uno stent, un soggetto ogni trecento mostrava sintomi di una reazione allergica ai polimeri plastici impiegati per la realizzazione degli stent.
Secondo Gino Vena, ordinario di Dermatologia all'Università di Bari, sarebbe opportuno introdurre nella pratica clinica un test per le allergie da effettuare sui pazienti prima di impiantare protesi o dispositivi cardiovascolari.