25 maggio, dibattito tra Christian Boiron e Silvio Garattini

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25 maggio, dibattito tra Christian Boiron e Silvio Garattini

Messaggiodi Dr.Ascani il mar mag 25, 2010 7:28 am

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Re: 25 maggio, dibattito tra Christian Boiron e Silvio Garattini

Messaggiodi Dr.Ascani il gio giu 03, 2010 12:36 pm

Boiron-Garattini, due monologhi in diretta

Nella scorsa settimana la TV del Corriere della Sera.it ha organizzato un dibattito che è stato molto seguito in Italia tra il professore emerito dell'Istituto Mario Negri e Christian Boiron, Presidente mondiale dell'omonima azienda omeopatica. Tra noi addetti ai lavori l'impressione prevalente era che avrebbe potuto trattarsi di un dialogo piuttosto improbabile. Così è stato. Il professore del Mario Negri ha speso i suoi abituali contenuti: non ci sono evidenze scientifiche, nei medicinali c'è solo acqua, il danno più grosso che può fare l'omeopatia è curare con il nulla. Nulla di nuovo dunque, il professore si riconferma campione di pregiudizi, esponente della pura farmacologia riduzionista. Da parte sua Boiron, che abbiamo imparato a conoscere come filosofo oltre che come manager di un'industria, ha offerto alla platea e agli spettatori di internet molte riflessioni aprendo da un lato un'ampia finestra sulla complessità, non più eludibile, del concetto di salute e di malattia, ma anche sulle prove di efficacia dell'omeopatia. Il tutto senza derogare al suo abituale pragmatismo, che lo qualifica da sempre un sostenitore consapevole di entrambe le medicine, allopatica e omeopatica. Alla fine abbiamo assistito a due monologhi e non poteva essere altrimenti. Il giudizio globale è a favore dell'iniziativa del Corriere e ammiriamo lo sforzo del moderatore Ripamonti, che ha condotto il confronto con la sua classe abituale, intrisa di delicata attenzione sia per il tema che per entrambi i relatori. Certo, c'è bisogno anche di questo, di creare opinioni, di dibattere davanti a grandi platee il tema dell'integrazione delle cure, che sta segnando il consolidamento dell'omeopatia nella medicina della nostra epoca storica. Ma riteniamo che oramai a livello culturale la medicina integrata sia un movimento di pensiero saldamente proiettato in avanti grazie al lavoro equilibrato di altri accademici, filosofi, medici, farmacologi, scienziati che, a differenza di Garattini, si sono messi in gioco nel ripensare altrimenti il ruolo della medicina e della cura secondo concetti di alleanza terapeutica. E' grazie a questo esercizio interdisciplinare che si diffonde negli ospedali, nei servizi pubblici di medicina complementare, nelle aule universitarie che il pensiero dominante della medicina ritrova vitalità. Gli abbagli dei farmacologi convenzionali d'altronde sono proverbiali. Come non ricordare Clark, ad esempio, "grazie" al quale il fenomeno dell'ormesi, chiave di lettura della farmacologia delle microdosi, rimase al palo fino al giorno della sua morte avvenuta alla fine degli anni quaranta del secolo scorso. Convincere Garattini non è possibile. Questo era e resta palese. La riflessione che traiamo da questo ulteriore confronto ci convince ancora di più che la via dell'integrazione deve seguire la strada maestra del dibattito e della collaborazione tra uomini privi di pregiudizio. Per questo pensiamo sia giunta l'ora di rivolgere altrove i riflettori.

Fonte:
articolo di Simonetta Bernardini
Omeopatia33, 3 giugno 2010 - Anno 5, Numero 19
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