Per la Camera dei Lord è "folle" finanziare l'omeopatia

[Dr.Ascani]

di Tiziana Di Giampietro

Il Governo deve rivalutare il piano di finanziamenti: questo è quanto afferma Sir John Beddington, principale consigliere scientifico della Camera dei Lord inglese che controlla la politica del settore. Tra le altre spese da tagliare in questo periodo di crisi economica nazionale e internazionale, Beddington lancia un siluro contro l'omeopatia affermando che "il finanziamento continuo da parte del Dipartimento della Salute e del SSN delle strutture che praticano tale tipo di terapia è 'pazzo' e non ha alcun fondamento scientifico".
Indipendentemente dalla proposta sui tagli di spesa che, vista la liberalità che caratterizza il sistema di governo inglese, può essere considerata l'espressione di una legittima opinione, quello che colpisce in quest'ennesimo attacco all'omeopatia, è l'aggressività del giudizio finalizzato a giustificare l'intervento del taglio degli investimenti "folli per una terapia scientificamente infondata". Questo proprio ora che emergono i dati sull'efficacia clinica, sul risparmio economico, sul meccanismo d'azione terapeutico stimolante delle diluizioni (ormesi), sull'assoluta mancanza di tossicità contro casistiche di effetti collaterali gravi, acuti e cronici, non raramente letali, delle terapie farmacologiche convenzionali (vedi recenti segnalazioni sugli antipsicotici negli anziani o sugli antinfiammatori e i mucolitici nei bambini), causa di costi riparativi e di risarcimento a carico del sistema assistenziale.
Lionel R Milgrom risponde facendo notare come oltre il 50% delle tradizionali procedure mediche finanziate dall'NHS abbia, secondo uno studio pubblicato sul BMJ, poca o nessuna base scientifica, che molte di esse sono più costose per il SSN dell'omeopatia e dunque, a rigore di logica, dovrebbero essere dichiarate ugualmente "pazze". Questo, dice Milgrom, permette di chiarire un'altra inesattezza sull'omeopatia: non è vero che mancano evidenze scientifiche sull'azione dei farmaci preparati con metodo omeopatico. Alla fine del 2009 erano stati effettuati e pubblicati su riviste note 142 studi clinici randomizzati e controllati di cui 74 (53%) in grado di trarre conclusioni statisticamente solide, 63 (85%) positive per effetto curativo sui pazienti trattati con medicinali omeopatici in confronto a quelli trattati con farmaci convenzionali, e solo 11 lavori (15%) negativi nel senso che nessuna differenza era stata rilevata tra il gruppo trattato con farmaci omeopatici e il gruppo di confronto.

Fonte:
Omeopatia33, 15 marzo 2012 - Anno 6, Numero 8