RIMEDI OMEOPATICI

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RIMEDI OMEOPATICI

Messaggiodi Dr.Ascani il gio dic 11, 2008 1:07 am

L'OMEOPATIA RACCONTATA
I cattivi caratteri, l'autoritarismo di Nux vomica


di Luisella Zanino

L'autorità è forza di persuasione, dissuasione, dominio fino alla coercizione: "Tutte le persone che hanno potere tendono ad abusarne" (Montesquieu, Lo spirito delle leggi). Talvolta è istituzionale, e rappresenta l'espressione di una legittimità considerata come superiore. Sul piano individuale ogni uomo, per affermarsi, sviluppa la propria autorità e combatte quella degli altri. L'autoritarismo è una devianza, una deriva dell'autorità e un abuso che può condurre socialmente al totalitarismo e individualmente al dispotismo. Si serve del linguaggio e del tono come arte nel persuadere, della demagogia come modo d'agire sugli altri. L'autorità, e ancor di più l'autoritarismo, affermano il ruolo della gerarchia e quello del capo, che così può dominare coloro che lo riconoscono come tale. L'autoritarismo di Nux vomica non è espressione di una forza, ma di una diversa energia che merita di essere analizzata. Per Leon Vannier poggia le fondamenta su una forza apparente che nasconde una grossa fragilità. Così egli esprime il primo paradosso di Nux vomica: rimedio dell' irritabilità nervosa, situato generalmente alle frontiere delle nevrosi. Sono personalità che aspirano al vertice, ad alte funzioni pubbliche, portate ad essere "litigiose, vendicative, rancorose" (Allen), ad avere collere definibili "tempeste presidenziali" (Barbancey). Analizzando il comportamento di Nux vomica, appare come se non accettasse le conseguenze delle situazioni da lui stesso create; come se, in definitiva, tutto il suo comportamento non fosse che il marchio di un rifiuto. Nux vomica crea poco a poco dentro di sé un'irritabilità latente, mal accettata da se stesso e dal suo entourage, e per questo rimossa e rifiutata. È in continua ribellione contro una quotidianità che esige troppo dal suo organismo. Si esaspera contro uno stile di vita scelto per vocazione ma che gli impone una disciplina che vorrebbe rifiutare. È il secondo paradosso di Nux, che l'avvicina a Ignatia. Nux vomica "non è mai contento, non è mai soddisfatto", dicono le Materie Mediche. Non potendo più accettare, né rifugiarsi nella sottomissione passiva, oramai così lontana e impossibile a causa del suo comportamento, la sua evoluzione, in una sorta di lento crescendo, sarà irritabilità sempre più impaziente, manifestazioni eccessive di autorità fino alla tirannia, e, alla fine, crisi di rabbia e accessi di violenza "omicida", nati da una esasperazione troppo a lungo contenuta.

Fonte: Patrick Pitron, "L'autoritarisme de Nux Vomica"
Cahiers de biothérapie; n 212, juin/juillet 2008, (17-18)
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Natrum muriaticum, un granello di sale marino

Messaggiodi Dr.Ascani il gio dic 11, 2008 1:09 am

Natrum Muriaticum è il cloruro di sodio, il granello di sale marino che, come un naufrago, l'onda del mare ha trascinato sulla spiaggia. Il sole, alto e cocente, disidrata l'organismo di questo naufrago, le sue labbra diventano secche e screpolate, sulla sua pelle bruciata compare ogni tipo di eruzione. E' solo, abbandonato sulla battigia della vita, sotto lo sguardo immoto del cielo. Nel torrido silenzio avanza uno sciacquio di emozioni, ad esso s'accompagna il brusio della rabbia repressa, il continuo rimuginare sollevato dal fiato sospeso del mare. La grande sete riflette questi tormenti e gli pervade la bocca con un gusto dolciastro. Dalla lingua a carta geografica la saliva acida s'increspa e, come un flusso di schiuma salata, scende a bruciare lo stomaco e a gonfiare l'addome. Cresce il rancore, al frangersi delle onde, per sensazioni lontane ma dolorose come se fossero appena trascorse. Le pene d'amore rivestono di sale il sapore di lacrime che incupiscono occhi socchiusi dalla troppa luce. L'aria che inspira è una lama di polline che infiamma le mucose di naso, gola e bronchi: la rinorrea è densa, le tonsille sono gonfie e dolenti, la tosse ha un espettorato viscoso purulento e rossastro; l'asma incombe nella luce violenta come un uccello rapace. Sta male, il naufrago fatto di sale, ricordando il volto della sua infanzia, per lunghi periodi amara, che l'ombra del tempo non riesce a nascondere. La ricerca di cibo salato si tramuta in rifiuto, in un'ostile avversione verso qualsiasi cosa, oggetto o persona, che possa colmare il suo risentimento nei confronti del mondo. Nuvolette fiorite notano questa sua sofferenza e gli sorridono dal cielo, gli domandano quali sono i suoi segreti, ma lui, introverso e schivo, si rifiuta di rispondere e, con orgoglio, rinuncia alla consolazione portata dal vento. Nel suo petto spaccato batte un cuore rincorso dall'ansia. E' il marinaio colpito e inabissato dalle tempeste dell'animo, è il vinto che ama ricevere la sottile carezza dell'aspro ricordo. All'ansito rauco di un futuro al galoppo chiede di conoscere il profumo e il nome di una nuova donna per poterla chiamare ancora amore. Pallido, anemico ed emaciato, si trascina su dune roventi, tenendo le spalle curve e cadenti, mentre dalle ferite aperte schiuma sangue bruciante. La stanchezza è un pulviscolo doloroso che gli pervade la testa, procede come barca inesperta, gorgoglia in preda ai sussulti di un tormento fatto di vuoto e di nulla. Stanco di attesa, piange in silenzio e tacciono le inutili labbra, non occorre parola e nemmeno il rimpianto, quando cade, infine, sulla sabbia stremato. Comincia la sera sul cielo di stelle e, sullo sfondo, compare una falce di luna. Un chiarore tranquillo, quasi una luce, vestirà di sogni il suo corpo supino.

Fonte:
Omeopatia33,
articolo di Italo Grassi
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Le proprietà farmacologiche e cliniche della Thuja

Messaggiodi Dr.Ascani il gio dic 11, 2008 1:14 am

Thuja occidentalis,(famiglia delle Cupressacee) è una pianta nativa e indigena del Nord America che cresce anche in Europa come pianta ornamentale. E' utilizzata ampiamente sia per la preparazione del medicinale omeopatico omonimo che, in relazione all'EMB, in fitoterapia. In questo lavoro, gli autori hanno effettuato un ampia revisione delle numerose pubblicazioni esistenti su Thuja in MEDLINE, con l'obiettivo di raccogliere e sistematizzare tutte le monografie e le recensioni ed aggiornare i dati non ancora pubblicati riguardo la descrizione delle modalità d'azione e l'uso clinico della pianta di Thuja. La revisione riporta dettagliatamente la botanica, l'etnobotanica, la fitochimica, la farmacologia in vitro ed in vivo, la tossicologia, l'efficacia, la sicurezza ed in particolare i diversi tipi di olio essenziale (Tuione), in relazione alle diverse procedure di estrazione di questa pianta medicinale. La pianta è stata identificata per la prima volta nel XVI secolo come medicina utilizzata dagli Indiani nativi del Canada durante una spedizione, e venne accertato che gli indigeni utilizzavano il suo potere terapeutico per trattare gli stati di debolezza conseguenti allo scorbuto. In medicina popolare Thuja occ. ha trovato largo impiego per curare il catarro bronchiale, l'enuresi, la psoriasi, il carcinoma dell'utero, l'amenorrea e le affezioni reumatiche. Attualmente fa parte della farmacopea omeopatica a partire dalla TM e in diverse preparazioni diluite e dinamizzate. In combinazione(complesso) con altre specie botaniche, come Echinacea purpurea, Echinacea pallida e Baptisia tintoria, sono state condotte prove di efficacia clinica che hanno dimostrato il potere terapeutico nei confronti di infezioni acute e croniche delle prime vie respiratorie, come bronchiti, angine, faringiti, otiti e sinusiti. Il suo potere immunofarmacologico è stato verificato in numerosi "in vivo e in vitro test models" , che ne dimostrano una notevole azione immunostimolante e antivirale. In particolare gli studi in vitro hanno messo in luce che i polisaccaridi contenuti in Thuja (TPS) inibiscono il virus responsabile dell'HIV alla concentrazione di 625 microgrammi/ml; l'incubazione dei macrofagi P388C del topo con 10-100 microgrammi/ml di frazione di Thuja occ. provoca un incremento della secrezione di citochine IL-1, IL-6 e del TNF alfa nelle cellule di coltura. Questi risultati sono stati confermati nella coltura di cellule umane con test ematici di monociti umani.

Fonte:
eCAM, 2005, 2, (1), 69
articolo di Roberto Pulcri
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Datura Stramonium: la pianta del diavolo

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 4:34 pm

Detto anche semplicemente Stramonium, frutto spinoso o trombetta del diavolo. Intorno a questa pianta che cresce ovunque sono proliferate una gran quantità di miti e di leggende, al punto che non esiste popolo che non conosca le sue capacità psicotrope. Se la maga Circe la utilizzò per trasformare in porci i marinai di Ulisse, gli indiani Navajos la usavano per comunicare con gli spiriti e vedere i segnali portati dagli animali. Gli Aztechi, che chiamavano lo stramonio "teste appese" in riferimento all'aspetto dei suoi fiori, lo mescolavano al mezcal prima di spalmarsi il ventre con questa mistura per provocarsi allucinazioni. Ma le "virtù" di stramonio erano note anche alle prostitute malintenzionate, le quali mescolavano qualche seme della pianta al vino, oppure qualche foglia al tabacco, per rendere incoscienti le loro vittime e poterle derubare. Eppure la grande e inquietante pianta che aveva accompagnato i viaggi nell'impalpabile degli shamani di tutto il mondo ornava anche, bella ed elegante, i giardini dei principi e della nobiltà di maggior buongusto. Ma al di fuori delle sue virtù ornamentali e terapeutiche (si ricordino le sigarette allo Stramonio per curare l'asma) non c'è animale o uomo che la utilizzi, con l'eccezione di qualche tossicomane particolarmente audace o masochista che non abbia timore di patirne gli effetti tossici: secchezza delle mucose, midriasi, ipertermia, tachicardia estrema, pelle secca e arrossata, allucinazioni visive e uditive, fino al coma. L'amnesia è una conseguenza costante dell'assunzione dello Stramonio e le persone non rammentano più cosa sia successo dopo l'assunzione della droga. Sono i fiori, particolarmente ricchi in scopolamina e poveri in atropina, che vengono utilizzati per i decotti allucinogeni, ma vengono utilizzate anche le foglie mescolate alla Cannabis. Il "delirio atropinico" è l'urgenza tossicologica, conseguente all'assunzione del decotto della pianta.
Fu alla fine del 1700 che lo Stramonio fu riabilitato per le sue virtù medicamentose, particolarmente per le sue proprietà antispasmodiche e sedative, insieme a Belladonna e a Hiosciamus niger. La composizione delle sostanze tossiche è simile: atropina e hiosciamina ad azione parasimpaticolitica sui recettori muscarinici e scopolamina ad azione sedativa sul sistema nervoso centrale, mentre il suo effetto sul sistema parasimpatico è responsabile della tachicardia e della midriasi. Nel 1762 von Stoerk fece entrare lo Stramonio nella materia medica e fu sicuramente Hahnemann che per primo introdusse lo Stramonio nella materia medica omeopatica. La pianta, da Hahnemann in poi, è stata studiata molto, sia da Allen che da Hering e anche da Kent. Gli omeopati susseguenti ne hanno ampliato le indicazioni terapeutiche criticando, tra l'altro, l'atteggiamento del maestro dell'omeopatia, che ne aveva ridotto le indicazioni d'uso.
Attualmente le indicazioni più comuni per l'impiego omeopatico di Stramonium sono costituite da febbre elevata con intenso arrossamento della faccia e secchezza delle mucose e della pelle, con sudorazione profusa che non arreca sollievo (15-30 CH, 3-5 granuli ogni ora e diradando la somministrazione in base al miglioramento), insonnia con terrori notturni (9-15-30 CH, 3-5 granuli andando a letto) e tosse spastica pertussoide (9-15-30CH, 3-5 granuli ogni una-due ore, anche qui diradando l'assunzione in base al miglioramento).
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L'intimo "io" di Aethusa cynapium

Messaggiodi Dr.Ascani il mar dic 16, 2008 12:23 pm

Aethusa Cynapium (prezzemolo degli idioti) fa parte delle Umbrellifere, come l'Asa fetida, la Cicuta, il Conium. Queste piante hanno una fioritura caratteristica a cinque petali, con uno sviluppo centrifugo, a differenza delle Compositae, che hanno uno sviluppo centripeto. Ha un odore intenso e repulsivo di aglio. I sintomi tossici dovuti ad ingestione sono caratterizzati da forte bruciore della lingua, della gola e di tutto il tratto gastroenterico seguito da coliche, diarrea e convulsioni. Nei casi non fatali, dovuti ad arresto cardiorespiratorio, si è avuta perdita di unghie e capelli. I pazienti che necessitano di Aethusa cynapium sono persone che non hanno avuto sufficiente affetto nel periodo infantile; arrivano a pensare che non ci sia nessuno al mondo che li possa comprendere e giungono alla conclusione che non vale la pena di comunicare con le altre persone. Non c'è comunicazione fra madre e bambino: la madre attacca il lattante continuamente al seno, gli fa fare molte poppate in più del normale e il bambino vomita. Si pensa ad una intolleranza alle proteine del latte, ma la vera causa è la madre che non comprende il bambino. I suoi sentimenti sempre intensi, da piccolo li riversa sui peluche (a cui è molto attaccato) e poi più grandicello sugli animali. Trasmettono agli animali i loro sentimenti soppressi, parlano con gli animali ed hanno difficoltà ad amare le altre persone; il loro comportamento rimane sempre un po' "infantile". Hanno difficoltà di comprensione, scarsa capacità di pensiero, di fissare l'attenzione. Da persone adulte si circondano di animali a cui lasciano... l'eredità! Altra valvola di sfogo è l'occupazione in lavori umanitari; se non trovano una valvola di sfogo, cominciano a parlare da soli. Altre volte questi sentimenti trovano sfogo nelle funzioni organiche e possono trovare sollievo attraverso il vomito o una diarrea.
I pazienti con un subconscio così appesantito mostrano sintomi di vario tipo al momento di andare a dormire o nel buio; mentre sono sdraiati si sentono soffocare e saltano fuori del letto pieni di paura, hanno bisogno di aprire una finestra, non amano il buio, si sentono soffocare dall'oscurità. Hanno comunque un sonno inquieto dalle 3 alle 4, disturbato; parlano durante il sonno. Si sentono diversi dalle altre persone, si sentono prostrati, trattengono le emozioni ma hanno un mondo interiore ricco, pieno di sentimenti. Si commuovono e gli viene da piangere, ma la sensazione trasmessa è quella di una persona fredda e lontana. Ad un certo punto decide di non comunicare più con la gente, anche in assenza di traumi psichici importanti: anche una serie di piccoli traumi può condurre al suo isolamento. Può manifestare per tali motivi sintomi fisici, quali vomito di latte e segni d'ipervagotonia: stupore e pallore, rapido dimagrimento e disidratazione. In alternativa, profonda prostrazione con sonnolenza e mancanza di reazione (sproporzionata) che accompagna tutte le reazioni acute e croniche.

Fonte:
articolo di Carlo Tonarelli
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L'essenza di Alumina

Messaggiodi Dr.Ascani il mer dic 17, 2008 3:42 pm

Il suo nome completo è aluminium oxide, ma può essere chiamata anche creta o argilla. E' il terzo fra gli elementi della crosta terrestre: ne costituisce l'8%, dopo ossigeno (47%) e silicio (28%). Estremamente duttile, se ne può ottenere una plastica ottima conduttrice di elettricità dopo rame,oro e argento. Il ruolo che gioca nella fisiologia umana non è ancora del tutto noto. Si ingerisce alluminio con i cibi e con l'acqua e sappiamo che le cellule nervose dei malati di Alzheimer e dei bambini Down presentano elevate concentrazioni di alluminio; si parla anche di una sindrome neuorologica progressiva, la dialisis dementia, legata ad alti valori di alluminio e caratterizzata da demenza, dispraxia, mioclonie, spasmi facciali e alterazioni EEG. L'alluminio ambientale, causando le piogge acide, ha grande tossicità per pesci e uccelli: molti laghi del mondo a causa dell'acidità delle acque hanno perso ogni forma di vita. Ogni giorno ingeriamo piccole quantità di alluminio che troviamo nei formaggi, negli antitraspiranti, nel dentifricio e nei vegetali, ma per nostra fortuna lo eliminiamo rapidamente a livello renale e gastrointestinale.
Come una creta che va solidificandosi perdendo la naturale duttilità e plasticità, il soggetto che necessità di Alumina presenta lentezza e secchezza nel corpo e nella mente, nel movimento e nei sentimenti. Non mostra sentimento ed effettua un grande sforzo per tirar fuori il pensiero: ha una concezione della vita molto pragmatica, terra terra, materialistica: le sue feci diventano dure e pastose. Presenta anche debolezza mentale, perdita di memoria, lentezza nel rispondere alle domande e comportamento infantile; soprattutto gli anziani arrivano a perdere il senso di "chi sono", non riescono a prendere coscienza di quello che stanno facendo, sono disorientati e perdono la loro identità. Diventano melanconici, depressi, rassegnati e non ridono mai: sono a-lumen, senza luce. La stessa situazione nasce per errori educazionali dal conflitto fra genitori e figli, quando al bambino non viene concesso di esprimere la propria identità. Qualsiasi cosa faccia il figlio, i genitori dicono "no"! L'identità del bambino, la sua individualità viene meno; la sua reale identità viene repressa, schiacciata. Questo succede soprattutto nei bambini mancini che sono stati forzati a scrivere con la mano destra: questi bambini sono condannati a perdere la loro identità e diventano talmente confusi che non sanno più se sono mancini o destrimani. Quando si forza un bambino ad essere qualcos'altro rispetto a ciò che sarebbe spontaneamente, si incoraggia la situazione Alumina; questo succede anche quando si impone precocemente l'educazione al "vasino". Così tutto diventa pastoso, duro, difficile: la creta si solidifica rapidamente, perde di plasticità e si arriva a severa costipazione con ipoattività del retto, anche se le feci sembrano molli.Non sentono per giorni l'urgenza di defecare, spesso è necessario aiutare l'espulsione delle feci con le dita.
Pianta del piede rigida, gamba rigida, incoordinazione camminando, atassia. Il tutto sta a significare che il paziente vive sentimenti di paura e rabbia da cui non riesce a venire fuori. Come la creta che indurisce, arriva la secchezza di tutte le mucose e della pelle, il prurito senza eruzioni, che costringe il paziente a grattarsi fino a sanguinare. Oppure compare la vitiligine, come se la continuità di un messaggio si interrompesse a livello epidermico, la pelle vive la sua incertezza, la sua confusione fra il chiaro e lo scuro: ora sì ,ora no. Sono soggetti che hanno la sensazione di prendere la scossa. Può significare la paura di "essere abbandonato", oppure il desiderio di scaricarsi da una situazione che l'opprime.

Fonte:
articolo di di Carlo Tonarelli
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Triste, pletorico, allergico Bromium

Messaggiodi Dr.Ascani il mer dic 17, 2008 4:25 pm

La Bromina fa parte, nella tavola periodica degli elementi, del gruppo degli alogeni. Più esattamente è parte del gruppo 17 in compagnia di fluorina, chlorina e iodina; è il solo elemento liquido non metallico, di colore marrone-rossastro che si volatilizza rapidamente a temperatura ambientale, producendo un odore soffocante (non a caso il suo nome deriva dal greco bromos che vuol dire "fetore"). L'effetto è fortemente irritante per gola, occhi e pelle, con epistassi, cefalea, tosse, lacrimazione e dolori addominali. La Bromina è usata in fotografia, nei medicinali e in molti prodotti sanitari (analgesici, antinfiammatori, espettotanti, antipsicotici, antielmintici e vasodilatatori); è anche usata per la produzione di materiale ignifugo, per la purificazione dell'acqua, in erbicidi e insetticidi, come addittivo nel gasolio e come gas tossico, durante la I Guerra Mondiale. Si trova anche nel succo di numerose piante quale il Fucus vescicolosus, il Capsicum annum, l'Urtica dioica, il Taraxacum e l'Artemisia. E' stata usata nel secolo scorso per la cura delle crisi epilettiche da eccessiva masturbazione o per attività sessuale sconsiderata. In effetti, a dosi terapeutiche dopo pochi minuti dalla somministrazione induce senso di stanchezza,rallentamento dei movimenti e della parola. L'uso prolungato in tali soggetti ne ha rivelato il quadro tossicologico: l'intossicazione cronica da bromina porta a stati di depressione, melanconia, deterioramento mentale, confusione, anoressia, nausea, vomito e stanchezza muscolare fino all'atassia e alla paralisi, con aggiunta di dolori gastrici, seborrea e eruzioni acneiche.
In omeopatia i soggetti che necessitano di Bromium sono persone generalmente grasse, sanguigne, di carnagione chiara, che peggiorano con il calore e gli alimenti grassi, contente, di facile socializzazione. La loro patologia si esprime nell'apparato respiratorio e ghiandolare. E' facile trovare ghiandole ingrossate (parotidee, sottomascellari) con forti dolori e lateralità sinistra.All'inizio dell'estate è frequente lo scatenarsi di un raffreddore allergico. Sono pazienti che cominciano a tossire se dormono in una stanza calda e sono molto sensibili alla polvere. Soffrono di rinite bruciante e si lamentano spesso del fatto che sentono bruciare il labbro superiore. La tosse viene aggravata dal caldo e dalla polvere, con dispnea e sensazione di non riuscire a respirare profondamente, come se ci fosse un filtro che impedisce il passaggio dell'aria. Caratteristico l'asma che migliora totalmente stando al mare: quando escono dal mare e tornano a casa, a quel punto comincia l'asma e cominciano a tossire (Medhorrinum), per cui stanno bene dentro l'acqua. Producono grandi quantità di catarro a livello nasale, catarro che scende in basso ed è causa di rantoli (rattling). Dal punto di vista psicologico sono persone tristi, pessimiste, ipocondriache; si rimproverano come se avessero commesso chi sa quale colpa. Il paziente che necessita di Bromium preferisce restare solo in una stanza senza fare nulla, oppure guardare costantemente verso una direzione senza dire nulla. Scappano dalla quotidianità, per loro troppo pesante, il che determina un caratteristico desiderio di viaggiare o di scappare su un'isola. Possono arrivare ad avere allucinazioni, soprattutto immaginando persone estranee che guardano alle loro spalle o che loro potrebbero vedere, assieme a sogni di morti, prevalentemente parenti e genitori. Nella sfera psichica hanno una sintomatologia simile a Pulsatilla. Ed esattamente come Pulsatilla, quando stanno in stato depressivo si "paralizzano" e si sentono svogliati di fare la minima cosa.

Fonte:
articolo di Carlo Tonarelli
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La giustizia teatrale di Ammonium carbonicum

Messaggiodi Dr.Ascani il mer dic 17, 2008 8:35 pm

Gli ammonium sono sali odorosi: l'acido carbonico si trova a metà strada fra gli acidi che contengono ioni idrogeno e l'acido nitrico, che contiene nitrogeno. E' una polvere bianca, molto solubile in acqua fredda, dove libera un gas dall'odore pungente, l'ammoniaca, composta da nitrogeno e idrogeno. L'ammoniaca si forma, in natura, attraverso la decomposizione delle sostanze organiche; componente significativa di molti grandi pianeti e comete, una piccola quantità di ammoniaca si trova anche nella nostra atmosfera. E' usata per produrre fertilizzanti, esplosivi e fibre come il nylon e il rayon. Il nome deriva da Am(m)on-Ra, Dio egizio egizio del Sole, "l'invisibile", rappresentato nei geroglifici come un'oca blu (colore che denota l'invisibilità), è lo Zeus dei greci e lo Jupiter dei Romani. E infatti il pianeta Giove è circondato da tre anelli, il più esterno dei quali è formato da ghiaccio e vapori di ammoniaca. I vapori di ammonio irritano gli occhi e l'apparato respiratorio: un'intossicazione delle vie respiratorie da ammoniaca porta a broncostruzione, cianosi, bronchiti e broncopolmoniti.
Costituzionalmente sono persone robuste, grasse, flaccide, viso pallido, gonfio (come dopo una terapia cortisonica), non riescono a sopportare il caldo anche se sono freddolosi (come Lycopodium, che è un freddoloso ma non riesce a sopportare il caldo). La sintomatologia di questi pazienti peggiora con l'umidità ma, soprattutto, se sono bagnati, dal che deriva l'avversione a lavarsi. Hanno la convinzione di non essere stati trattati giustamente e si sentono delusi sotto tutti gli aspetti. E' la mentalità della vittima che racconta: "Mi accadono continuamente cose brutte e cattive, non ho la forza di evitarlo, non è colpa mia". E' la tipologia della persona ricca di sentimenti, drammatica, teatrale. Molto sensibile, ma con un aspetto forte, duro, mascolino. Forte è il risentimento nei confronti del padre. La reazione per il paziente bisognoso di Ammonium è l'amarezza, che si percepisce nel viso e nello sguardo; diventano custodi della giustizia, molto ligi alle regole: è bianco o nero, è giusto o sbagliato (non per nulla è il rimedio per l'arteriosclerosi).
Dimenticano quello che dicono le persone, desiderano accumulare cibo, sentono il bisogno di mangiare frequentemente, hanno l'ossessività di andare a controllare qualunque cosa, il tutto legato al tema dell'insicurezza. Hanno paura della povertà (soprattutto Ammonium jodatum e fluoratum). Lavorano tutta la vita con il proprio cervello, ma quando accade qualcosa a questo sistema cominciano a sbagliare, a cambiare le parole. Sono ostinati e orientati a mantenere il loro punto di vista, sono onesti, sinceri, estremamente critici e non vanno mai contro la loro coscienza. Ossequiosi, preoccupati per la salute. Si sentono prostrati, esausti, hanno sempre bisogno di riposare. Sentendosi nel giusto rischiano di diventare fanatici, essendo molto rigidi dal loro punto di vista a livello politico, filosofico e ambientalista. Gli Ammonium combattono per i diritti, hanno forte senso di indignazione, senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Si adoperano per soluzione politiche, ma hanno i piedi per terra. Tutti gli Ammonium sono esplosivi: i fertilizzanti possono nutrire o distruggere, è un idealismo molto pratico.

Fonte:
articolo di Carlo Tonarelli
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I nosodi in pediatria: Medhorrinum, il bambino pendolo

Messaggiodi Dr.Ascani il gio dic 18, 2008 11:58 am

Il tema dominante nel bambino Medhorrinum è l'alternanza fra opposti: come se il suo animo fosse separato, diviso e oscillante fra gli estremi. Nel lattante e nel bambino molto piccolo il disturbo si evidenzia precocemente nelle alterazioni del ritmo sonno/veglia. Medhorrinum non riesce ad adattarsi ai ritmi del giorno e della notte e quasi sempre i genitori riferiscono che "ha preso il giorno per la notte". Si sveglia perfettamente lucido per giocare, i suoi gorgheggi e sorrisi nella notte sono sorprendenti. Solo il buio lo angoscia e lo fa piangere: vuole la luce! Con la luce tutto si normalizza: vuole giocare!
Di giorno recupera con lunghi e profondi sonnellini dai quali si risveglia a fatica e di malumore. La tipica posizione genupettorale nel sonno, pur presente e considerata una keynote, non è significativa a queste età della vita, essendo piuttosto comune nei lattanti come tutti i pediatri sanno, ma lo diventa quando associata a questo comportamento e se mantenuta nelle età successive. Il disagio per il buio resta una costante nel bambino più grande, associata a volte alla paura dell'ombra "come se ci fosse qualcuno che guarda". È il bambino che sente la presenza di "mostri" sotto il letto o nell'armadio... Il suo sonno è sempre lieve, disturbato dai minimi rumori, con frequenti risvegli e "gite" nel letto dei genitori. Il bambino Medhorrinum è veloce: deve crescere subito e in fretta. Si comporta da adulto pur non avendone le qualità e la maturità emotiva. Rapido, coraggioso, spericolato, sempre in movimento, attivo. La masturbazione è precocissima, come l'interesse per il sesso. Alla stregua di un pendolo, oscilla fra i due sessi e le confusioni sulla propria identità sessuale possono diventare evidenti. La fretta lo domina. I compiti e lo studio vengono svolti con rapidità e superficialità. Il "pendolo" si manifesta ancora sottoforma di comportamenti opposti e contradditori, di calore e sensibilità alternati a freddezza e insensibilità, di estrema capacità di amore e affetto come di odio e crudeltà. Questo sia nei confronti di genitori, fratelli e amici, che nei confronti degli animali. Medhorrinum darebbe la vita per il suo cane, gatto o criceto ma è in grado di sezionare una lucertola con immenso piacere, di uccidere a sassate un uccellino o di far scoppiare una rana facendola... fumare!
Il bambino Medhorrinum, come tutti i bambini, cerca e pretende amore ma lo fa rendendosi a volte odioso. E' difficile amarlo, gli amici lo evitano e alla fine, isolato, diventa preda di se stesso: il sospetto, la gelosia, l'invidia possono causargli crisi di odio furente e incontrollabile. Si arrovella nel rancore e nel disagio, divorandosi le unghie fino all'osso o mangiandosi le caccole del naso. Mangia tutto ciò che è acido e freddo: frutta acerba, sottaceti, cubetti di ghiaccio. Solo l'immensità del mare lo trasforma: al mare Medhorrinum, il nostro freudiano "perverso polimorfo", diventa un altro...

Fonte:
articolo di Luisella Zanino
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I nosodi in pediatria: Tubercolinum, la libertà come archeti

Messaggiodi Dr.Ascani il gio dic 18, 2008 12:39 pm

L'insoddisfazione cronica e il desiderio di libertà, tema del rimedio Tubercolinum, già si mostrano prepotentemente nell'età infantile. Il piccolo Tubercolinum vive infatti in un continuo desiderio di ribellarsi alle regole, di cambiare. Il lattante da subito mostra orario dei pasti, del sonno, delle evacuazioni estremamente irregolari. Già da piccolissimo il bambino Tubercolinum è sempre in movimento; intellettualmente precoce, spericolato, selvaggio, si stanca subito dei giochi, li distrugge anche se li ama, vuole cambiare continuamente ma di nuovo si annoia quasi subito in un continuo gioco al rialzo. Si distrae con una facilità impressionante, sempre scontento, insoddisfatto, già altrove. "Un bambino che non si accontenta mai, vuole sempre di più e di più": così viene descritto dai genitori. Per loro educarlo sarà assai arduo: non ubbidisce, addirittura fa il contrario di ciò che gli viene richiesto e le punizioni non solo non servono ma addirittura lo peggiorano. Discute sfrontatamente e l'ultima parola dev'essere la sua. Solo con l'amore e l'infinita pazienza si ottiene qualcosa da lui, e spesso si tratta di altrettanto infinito amore.
Quando contrariato, piange e urla come un ossesso (lo spasmo affettivo è uno dei sintomi comuni in Tubercolinum in età pediatrica), diventa aggressivo, preda di una furia selvaggia; altre volte si isola nel suo mondo di sogni e di fuga dalla realtà. È fra i bambini più difficili da visitare: non può tollerare la costrizione! Nessuno più di Tubercolinum odia la routine: lavarsi i denti tutti i giorni, sedersi composto a tavola, andare la domenica dalla nonna a pranzo, fare i compiti il pomeriggio, praticare uno sport con regolarità: tutte cose che detesta! Preda del suo mondo di sogni fantastici, della sua noia e dell'insoddisfazione per il reale, è quasi sempre scontento, di malumore: solo l'inesauribile curiosità per il nuovo, il mettersi alla prova, l'esplorare confini sempre più lontani lo possono appagare. Adora la velocità e tutto ciò che è pericoloso: si lancia in bicicletta dalle discese più ripide, si arrampica in luoghi impervi, si tuffa da altezze improbabili, adora le montagne russe, chiede al papà di andare più veloce in auto, conosce tutte delle auto o moto da corsa... e se gli capita fra le mani un libro che lo interessa, lo divora in un giorno! Acuto, coraggioso, intelligente e creativo ama tutte le forme d'arte: suona, disegna, scrive come consumato dal suo "mal sottile". E' uno spirito romantico, mosso da un inesauribile bisogno d'amore.

Fonte:
articolo di Luisella Zanino
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