I PIONIERI DELL'OMEOPATIA

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I PIONIERI DELL'OMEOPATIA

Messaggiodi Dr.Ascani il sab ott 22, 2016 11:16 pm

CONOSCIAMO LE ORIGINI DELLA DISCIPLINA E LA STORIA DEI GRANDI MAESTRI

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ANTONIO NEGRO 1908-2010

Antonio Negro è stato il principale divulgatore dell’Omeopatia in Italia, disciplina alla quale fu legato fin dall’infanzia e che diventò per lui una vera e propria ragione di vita. A lui si deve la fondazione della prima Scuola italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana (SIMOH) e la scoperta del rimedio omeopatico del Sulfur.

L’INCONTRO CON L’OMEOPATIA
Antonio Negro nacque nel 1908 e si avvicinò al mondo della Medicina Omeopatica molto presto, grazie all’incontro con due luminari:
Dante Biscella, omeopata milanese e collaboratore di Constantin Hering.
Nicola Pende, professore e medico endocrinologo
L’incontro con il Dr. Biscella avvenne all’età di dodici anni quando Negro si ammalò di febbre spagnola e fu curato proprio dall’Omeopata milanese. Biscella lo avvicinò all’approccio medico del Dr. Samuel Hahnemann e a quello di altri illustri esponenti della Medicina Omeopatica. Fu proprio lui a sostenerlo quando si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Genova, dove conobbe il professor Nicola Pende, medico endocrinologo. Si laureò nel 1935 e iniziò una fiorente collaborazione proprio con il Dr Pende che, tra il 1938 e il 1939, lo nominò assistente dirigente della Casa di cura e del gabinetto scientifico dell’Istituto Termale di Chianciano.
Pende fu un punto di riferimento per tutta la sua carriera e, grazie a lui, Negro diresse l’ambulatorio dell’Istituto di Patologia Speciale Medica al Policlinico Umberto I di Roma fino al 1950.
Agli inizi degli anni ’40, Negro fu chiamato alle armi e arruolato come sottotenente medico, prima presso il comando dell’Ospedale Militare di Cagliari e poi a Roma, dove opererà in campo militare fino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

LA CONDIVISIONE DEI PRINCIPI OMEOPATICI E L’ATTIVITÀ ACCADEMICA
Il primo contatto che Antonio Negro ebbe con l’Omeopatia fu attraverso le teorie del Dr. Hahnemann, con il quale condivise con entusiasmo il principio del similia similibus curantur riguardo la similitudine del farmaco.
L’incontro con Pende fu, invece, decisivo perché gli permise di collocare le teorie omeopatiche all’interno dello studio dell’individuo, del costituzionalismo e della biotipologia.
L’applicazione delle dottrine omeopatiche si concretizzò con la scoperta del rimedio omeopatico del Sulfur, oggi utilizzato per curare stati di debolezza, irritabilità, impulsività.
Negro fu molto attivo nella realtà universitaria, soprattutto perché riconosceva il contributo che l’informazione e lo studio potevano dare alla diffusione della medicina omeopatica in un’Italia dove regnava ancora l’ottusità ottocentesca.
Nel 1950 istituì il primo corso triennale di Medicina Omeopatica Hahnemanniana, aperto a tutti i laureati in medicina e chirurgia e svolto con continuità fino al 2010. Durante le lezioni del corso, si affrontavano gli argomenti capisaldi dell’istruzione e della formazione medica di Negro:
Le teorie costituzionaliste di Pende e la biotipologia
I problemi della crescita, dell’eredità e delle patologie croniche deformanti
La Medicina Omeopatica
L’eugenetica e l’ortogenesi

NEGRO E LA DIFFUSIONE DELL’OMEOPATIA IN ITALIA
Antonio Negro credeva che l’accettazione e l’attendibilità della Medicina Omeopatica dovessero passare anche attraverso la sua istituzionalizzazione. Questo lo spinse ad aderire attivamente a diverse attività di carattere accademico e non solo:
Nel 1932 prende parte alla costituzione del Centro Omeopatico Romano (COR) del quale diventa direttore nel 1939
Nel 1939 partecipa alla fondazione dell’Associazione Omeopatica Italiana(AOI)
Nel 1953 è socio fondatore e presidente dell’Accademia Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
Diventa presidente del Centro Ippocratico Hahnemanniano Italiano (CIHI), associato all’Istituto di Medicina Omeopatica (IMO) nel 1949
Quest’ultimo avvenimento fu molto importante per la diffusione della Medicina Omeopatica. IMO rappresentava, infatti, l’ingresso dell’Omeopatia sul mercato italiano attraverso la commercializzazione di prodotti omeopatici e la loro distribuzione nelle farmacie.
L’attività istituzionale di Negro continuò anche negli anni ’70 quando, a Napoli, fondò altre due importanti realtà: il Centro di Medicina Omeopatica Napoletano (CEMON) e la Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica (LUIMO).
Nel 1972 divenne anche direttore della Società Ambulatori di Medicina Omeopatica (SAMO), nata dalla trasformazione dell’ambulatorio romano dell’IMO.

LA SCUOLA ITALIANA DI MEDICINA OMEOPATICA HAHNEMANNIANA
Il 1991 fu un anno molto importante per la vita di Negro. Egli decise di dare un contributo fondamentale al mondo dell’Omeopatia in Italia: abbandonò tutti gli incarichi precedenti (alla LUIMO, al CEMON e alla SAMO) e fondò la prima Scuola italiana di medicina omeopatica hahnemanniana (SIMOH), di cui mantenne la direzionefino al 2010, anno della sua morte.
Il successo e le competenze di Antonio Negro furono tali da valergli la nomina di consulente medico omeopata di alcuni esponenti illustri del paese tra cui Papa Pio XII, Papa Paolo VI, Oscar Luigi Scalfaro e Sandro Pertini.
A Negro si deve la diffusione accademica della Medicina Omeopatica in Italia e la sua istituzionalizzazione.

Fonte:
http://www.reckewegcomics.com/omeopatia ... ntonionegr
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