Che fine hanno fatto le epidemie infettive degli ultimi anni

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Che fine hanno fatto le epidemie infettive degli ultimi anni

Messaggiodi Dr.Ascani il dom gen 15, 2017 11:23 pm

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Che fine hanno fatto le epidemie infettive degli ultimi anni, tanto sbandierate da Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), media e virologi vari, che avrebbero dovuto mietere centinaia di migliaia di vittime anche nel nostro Paese? Possiamo fidarci ciecamente e in maniera acritica di queste organizzazioni, media, o personaggi che si occupano di salute pubblica?

Una breve rassegna per non dimenticare:

SARS:
sigla che sta per “Sindrome Acuta Respiratoria Grave”, è una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel novembre 2002 in Cina. Subito i media predissero le peggiori catastrofi a causa di questa epidemia, con grande soddisfazione dei venditori di mascherine. Il tutto per un virus che restò confinato tra Sud est asiatico e Canada provocando poco più di 800 morti dal 2003 e di cui ormai non si sente più parlare. Per fare un confronto basti pensare che solo la Cina conta 1350 milioni di abitanti e ogni anno ne muoiono circa 200 mila per normali sindromi influenzali.

INFLUENZA AVIARIA:
per questa malattia infettiva contagiosa dovuta ad un virus influenzale che colpisce diverse specie di uccelli e che in rarissimi casi può arrivare all’uomo, nel 2003 scatta di nuovo l’allarme e l'OMS avverte che il virus H5N1 avrebbe provocato “almeno un milione di morti” e avrebbe innescato una pandemia in grado di uccidere milioni di persone con la maggior parte dei paesi impreparata a fronteggiarla. Più di cento milioni di polli vengono abbattuti, solita rincorsa ai farmaci antivirali e vaccini (decine di milioni spesi solo in Italia per farmaci e vaccini rimasti inutilizzati) e solita previsione completamente sbagliata: dal 2003 vengono conteggiati poco più di 200 morti e la maggior parte in Vietnam, Indonesia, Egitto, Thailandia e Cina, nulla succede in Europa dove le condizioni igienico-sanitarie non permettono la diffusione della malattia. Nel mondo i governi spesero circa 3 miliardi di euro per accaparrarsi il farmaco Tamiflu che secondo un rapporto realizzato dal gruppo indipendente "Cochrane Collaboration" e pubblicato sul British Medical Journal, fu un vero e proprio spreco di denaro pubblico in quanto non poteva fare granché per prevenire la diffusione dell'influenza o per ridurne le complicazioni ma aveva solo un'efficacia parziale nell'alleviamento dei sintomi.

INFLUENZA SUINA:
la pandemia influenzale del 2009 provocata dal virus AH1N1 fu, secondo Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa, uno dei più grandi scandali sanitari del secolo e prova evidente di come le maggiori aziende farmaceutiche siano riuscite a piazzare "i propri uomini" negli "ingranaggi" dell'OMS e di altre influenti organizzazioni. Il British Medical Journal, che pure fece un’inchiesta sul caso, pubblicò un articolo shock in cui riportava della presenza di alcuni esperti che avevano partecipato alla redazione delle linee guida dell’Oms per le pandemie, che erano sul libro paga di due tra le più grandi industrie farmaceutiche che producono medicinali o vaccini contro i virus influenzali.
Nonostante tutti i dati a disposizione mostrassero chiaramente, fin dall’inizio, una bassissima pericolosità del virus per l’uomo, l’OMS per un periodo elevò il livello d'allerta addirittura a 6, pari al massimo dell'emergenza, e diede indicazione a tutti i paesi di rifornirsi del vaccino. Alcuni medici si sollevarono contro la vaccinazione di massa per questa influenza, ovviamente senza essere presi minimamente in considerazione nè dai grandi media nè dagli alti vertici della sanità pubblica. La grande maggioranza dei cittadini però si informò tramite il web e ragionò con la propria testa snobbando il vaccino. Il risultato fu comunque questo: con una mortalità 100 volte inferiore a quella già bassa della normale influenza stagionale, centinaia di migliaia di suini furono abbattuti, miliardi di dollari furono buttati al vento nel mondo in vaccini inutilizzati, antivirali pericolosi e mascherine inutili. La stessa OMS dovette ammettere davanti all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce), l'organismo di 47 Stati membri con sede a Strasburgo, di essere stata influenzata dai laboratori farmaceutici quando ha dichiarato lo stato di pandemia per il virus dell'H1N1. In Europa solo il governo polacco denunciò come truffa colossale questa influenza e il ministro della salute rifiutò, saggiamente, di comprare il vaccino, facendo risparmiare milioni di euro al suo paese; tutti gli altri governi invece, tra cui l’Italia, caddero in pieno nella trappola e alla fine cercarono di tamponare i danni svendendo i vaccini avanzati ai Paesi Poveri, facendo passare il gesto come una nobile operazione altruistica e umanitaria.

MENINGITE MENINGOCOCCICA:
gli anni 2015-2016 verranno ricordati come gli anni dell'ennesima EPIDEMIA MEDIATICA, stavolta di "meningite da meningococco". Questa volta si tratta di una "invenzione" solo italiana: con 196 casi di malattia invasiva da meningococco nel 2015 e un’incidenza pari a 0,32 casi per 100.000 (dati Epicentro) l’Italia è tra i Paesi a PIU’ BASSA INCIDENZA DI MENINGITE meningococcica in Europa (per intenderci si definisce a "bassa incidenza" un Paese che ha meno di 2 casi ogni 100 mila abitanti in un anno). Negli altri Paesi europei, con incidenze ben maggiori delle nostre, non c’è nessuna emergenza meningite e sia l'OMS che l'American Academy of Pediatrics non raccomandano una vaccinazione di massa con incidenze così basse; l'Italia dovrebbe quindi dormire sonni tranquilli e invece... assolutamente no. Tutto inizia dalla Toscana che nel 2015, probabilmente solo grazie all'uso di un nuovo test molecolare (la PCR, non usata di routine per fare diagnosi di meningite), riesce a diagnosticare il triplo dei casi (ed è la stessa Chiara Azzari, responsabile centro di immunologia pediatrica ospedale Meyer a dirlo: “E’ per questo che la regione Toscana sembra avere 3 volte più casi rispetto alle altre regioni”). Nonostante questo l'incidenza rimane comunque bassa a livello nazionale (0,3 casi in Italia e 0,83 in Toscana) e nessun allarme sarebbe giustificato in un Paese normale ma sembra che da noi siano i media e gli imbonitori della TV a decidere se ci sono le epidemie e le emergenze sanitarie. Media e infettivologi, con la complicità di un silenzio a dir poco imbarazzante da parte delle Istituzioni, invece di smentire categoricamente qualsiasi allarme, iniziano a conteggiare ogni caso, addirittura anche i casi sospetti, parlando più volte di vera e propria epidemia e di necessità imperativa di vaccinarsi. Ovviamente si crea il panico e a poco serve la smentita del Ministero della Salute con un anno e mezzo di ritardo e dopo che il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di indagare per i reati di procurato allarme e abuso di atti d’ufficio. La campagna mediatica scriteriata, a reti unificate, volta ad allarmare la popolazione in maniera del tutto immotivata (è lo stesso Epicentro a parlare di epidemia "solo mediatica") scatena una folle corsa ai vaccini: +130% di dosi fornite alle Asl nel mese di dicembre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 e vendite del vaccino antimeningococco B nelle farmacie più che triplicate (dati Federfarma); questo con spese a carico dei cittadini per decine di milioni di euro. Un fenomeno senza precedenti e tutto solo per un allarme, totalmente inesistente, creato dai media. Basti pensare che nel 2008 abbiamo avuto incidenze praticamente identiche di meningococco in Italia rispetto al 2015, ma nessuno si sognò allora di dare alcun allarme meningite... era il periodo dell' INFLUENZA SUINA e quella solo doveva fare notizia. Nel 2004 abbiamo avuto addirittura 343 casi di meningite da meningococco (contro i 196 del 2015) e anche quell'anno nessun allarme meningite è stato lanciato. Ricordiamo che si definisce "epidemia" di meningite da meningococco un'incidenza di oltre 100 casi per 100 mila abitanti all'anno e noi, come prima ricordato, siamo a 0,3, oltre 100 volte sotto.
Nel momento in cui scrivo la psicosi meningite è ancora in corso, le Asl continuiamo a esser prese d'assalto per il vaccino (mentre avrebbero cose ben più importanti di cui occuparsi!) e non solo i media continuano a segnalare ogni caso ma addirittura le Regioni si stanno muovendo per raccomandare o addirittura rendere obbligatorio il vaccino antimeningococco anche nelle Scuole dell'Infanzia con grandissimo guadagno per le aziende produttrici del vaccino e inevitabile aggravio della spesa dei contribuenti.

Per ulteriori aggiornamenti attendiamo la prossima "epidemia"...
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
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