LA MALATTIA NON VIENE PER FARCI DEL MALE

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LA MALATTIA NON VIENE PER FARCI DEL MALE

Messaggiodi Dr.Ascani il gio ago 09, 2018 3:49 pm

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Il corpo umano è formato da miliardi di cellule che, nello stato di salute, vivono in un rapporto armonico tra di loro. Quando siamo malati ci identifichiamo con la malattia, diventiamo “quella malattia”, frutto delle informazioni sbagliate che nascono dalla “mente” delle cellule individualiste che tendono al predominio sulle altre; un’informazione sbagliata si diffonde, allora, come un’onda nell’organismo, un’onda che collassa in una realtà limitata che esclude tutte le altre possibilità.
Ribadisco: è l’atto medico, responsabile del cambiamento profondo che deve avvenire in ogni paziente ! Quindi, ognuno di noi ha bisogno di un' appropriata terapia che raggiunga la profondità dell’essere e non si fermi alla soppressione superficiale dei sintomi, con farmaci a carattere palliativo. Ciò presuppone anche un cambiamento radicale della coscienza del medico che deve essere "creativo" in ogni atto terapeutico, per raggiungere l’essenza dell’Uomo; ovvero, quel “ vuoto quantistico ” - come direbbe il fisico - da cui tutta la realtà emerge sotto forma di “informazione” adatta al singolo paziente, che lo riporti a sperimentare la sensazione di unità con se stesso e con gli altri, substrato della progressiva e autentica guarigione. Anche la malattia, allora, assume un significato diverso: il male non viene per farci del male... ma per farci del bene.
E questo perché, se ben compreso e ben curato, modifica la coscienza e la consapevolezza del paziente, portandola a un livello che genererà un ordine superiore al precedente stato che si concretizzerà in un' autentica crescita spirituale e in un conseguente vero benessere psico-fisico.
Una conferma dell'esattezza di queste considerazioni ci viene,ancora una volta, offerta dalla Fisica, precisamente dal premio Nobel Ilya Prigogine che, con il suo lavoro sulle strutture dissipative, ha colmato il divario tra il mondo della Fisica e quello della Biologia. La seconda legge della termodinamica dice che l’ "entropia", cioè il grado di disordine nell’ Universo cresce costantemente. Questa legge, mentre rimane valida nel suo complesso, viene infranta quando si osservano i processi che caratterizzano gli esseri viventi, che manifestano la capacità di evolversi e di crescere verso sistemi a maggiore complessità. Quando si produce una perturbazione di una certa intensità, l’organismo vivente può non riuscire ad adattarsi, diventando sempre più fragile. Ma questa apparente fragilità, che per l’organismo umano è rappresentata dalla comparsa dei sintomi della malattia, è il punto chiave per una possibile evoluzione verso una maggiore complessità e un maggior ordine, ciò che viene definito un salto quantico. La nuova organizzazione è completamente diversa dalla precedente e per l’essere umano rappresenta il raggiungimento di un equilibrio psico-fisico superiore al precedente, dunque, anche una visione completamente diversa della realtà che lo circonda, con la capacità di resistere maggiormente a ogni perturbazione esterna. Le strutture dissipative affermano che l’ordine nasce dal caos o dalla malattia, meglio ancora, l'ordine non potrebbe nascere senza il caos, cioè senza la malattia.

In sintesi, quando l’organismo umano è sottoposto a un forte e prolungato stress arriva a un punto di biforcazione in cui il corpo può subire un collasso, con la manifestazione della malattia vera e propria, anche se forse alcuni sintomi erano già presenti da tempo; oppure può raggiungere un più alto livello di ordine attraverso un salto quantico.
Da ciò si desume la necessità di adottare una metodologia terapeutica che, in realtà, non viene quasi mai rispettata in ambito medico. Quando compaiono i primi disturbi in un paziente "non bisognerebbe mai sopprimerli" con un trattamento sintomatico locale, impedendo di fatto il raggiungimento di un ordine superiore, seppur attraverso il superamento di una crisi. I sintomi vanno dunque, interpretati come una “spia” che si accende; mentre è l’organismo nella sua totalità a dover essere stimolato, affinché si verifichi il miglioramento dello stato di salute generale e un più alto livello di ordine di tutto l'organismo... Ciò vuole anche dire :
"vi sono dei mali dai quali non bisogna cercar di guarire, perché sono i soli a proteggerci da altri ancor più gravi”. (M. Proust)

Dott. Giampiero Ascani

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