MEDICINA E FISICA MODERNA

Qui è possibile postare e commentare articoli sulla Medicina Omeopatica. Si raccomanda di citare sempre la fonte dell'articolo.

MEDICINA E FISICA MODERNA

Messaggiodi Dr.Ascani il gio ago 09, 2018 4:14 pm

Immagine

L’accostamento di due discipline scientifiche come la Medicina e la Fisica può apparire strano. La Medicina si occupa della cura delle malattie e la Fisica studia i fenomeni naturali con le leggi che li governano. Il campo di studio della Fisica è molto vasto e va dall’Astrofisica, che ha per oggetto i corpi celesti e la materia celeste in generale, fino alla Fisica delle particelle o Meccanica quantistica. In ultima analisi essa studia com’è fatto e come funziona l’Universo con tutto quello che esso contiene, sia che si tratti di stelle, di pianeti o di particelle infinitesimali che si uniscono a formare le rocce, gli alberi e gli esseri umani. Così anche noi, se non sappiamo di cosa siamo fatti e quali sono le forze che agiscono nell’intima struttura del nostro corpo, quando siamo in salute, non capiremo mai "il perché" della malattia, né tanto meno, qual è il modo migliore per curarla.

Fino alla fine del XIX secolo, si pensava che gli atomi fossero le ultime particelle indivisibili della materia. Oggi sappiamo, invece, che l’atomo è formato da un nucleo con gli elettroni che ruotano intorno, il nucleo è composto da protoni e da neutroni e questi ultimi sono formati da particelle ancora più piccole, i quark. La teoria più avanzata, la teoria delle corde o delle stringhe, arriva addirittura a postulare che i primi costituenti la materia non siano più le particelle ma dei minuscoli anelli di energia vibrante. Il fisico nell’ultimo secolo, studiando la materia, l’ha vista sempre più “smaterializzarsi” davanti ai suoi occhi e ciò che ha in mano non sono nient’altro che numeri e lettere che descrivono proprietà di oggetti evanescenti o enigmatiche forme di energia.
La Fisica moderna ha rivoluzionato in maniera profonda il nostro modo di vivere, basti pensare alle applicazioni della tecnologia più avanzata, ma non è ancora entrata con le enormi potenzialità che ha, nel mondo della Medicina accademica, rimasta ancorata alla visione della Fisica classica che, mentre ben si adatta a descrivere il mondo macroscopico che ci circonda, è ormai insufficiente a spiegare cosa accade nei meandri più nascosti del corpo e della psiche umana. Lo sforzo richiesto per approfondire alcuni concetti generali cui è giunta la Fisica moderna, servirà a fornirci la chiave per aprire quelle porte sconosciute che sono, tuttavia, alla nostra portata, e per capire meglio chi siamo e qual è il nostro posto nell’Universo. Oggi, forse, possiamo rispondere a molte delle domande che si è sempre posto l’Uomo, fin dagli albori della sua storia su questo pianeta.

I pilastri fondamentali della Fisica moderna sono:
la Relatività generale di Einstein, che descrive l'Universo su grande scala, stelle, galassie, etc.;
e la Meccanica quantistica, che descrive l’Universo su piccola scala, atomi e particelle subatomiche che rappresentano le “enormi" piccolezze del mondo infinitesimale, scoperto solo agli inizi del secolo scorso.

L'Essere umano si colloca, all'incirca, a metà di queste scale di grandezza, cioè tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Come dire che noi viviamo ai confini di due mondi contrapposti, in cui prevalgono leggi diverse, anzi, noi stessi siamo fatti di questi " due mondi ": il mondo macroscopico degli oggetti solidi che vediamo intorno a noi e che nel nostro corpo corrisponde agli apparati, agli organi e alle cellule, in cui sembrano prevalere per gran parte le leggi di causa ed effetto della Fisica classica; e un mondo invisibile delle particelle subatomiche (elettroni, protoni, neutroni... fino agli atomi), in cui le leggi del mondo macroscopico sono infrante, e dove vige il principio di indeterminazione, il concetto di dualità onda-particella della materia, il principio di non località, l’ "entanglement " (intreccio di particelle che perdono la loro individualità per presentarsi come un tutto unico) in cui non opera più il principio di causa e effetto, ma quello di "sincronicità" , ovvero, due eventi connessi che avvengono contemporaneamente senza alcun nesso causale. Nel mondo degli oggetti macroscopici, lo sperimentatore descrive gli eventi come un osservatore oggettivo, distaccato dall’esperimento stesso, mentre nel mondo dell’infinitamente piccolo, o quantistico, lo sperimentatore entra a far parte dell’esperimento e contribuisce a creare la realtà che osserva.
La Meccanica quantistica ha dimostrato che, a livello subatomico, non ha più senso la distinzione tra materia ed energia, tra mente e corpo, tra “io” e “tu”, tra “dentro” e “fuori”. L’attenzione viene, dunque, spostata dalle singole parti al “tutto”: è il "tutto " che determina il comportamento delle singole parti, il cosmo è un enorme organismo vivente e la moneta di scambio tra i vari sistemi è l’ "energia", che si manifesta in molteplici forme, con diversi gradi di organizzazione. Inoltre, se ciò che influenza e determina la manifestazione della realtà è l’osservatore, la coscienza umana diventa un elemento indispensabile nella comprensione e nell’interpretazione dei fenomeni fisici indagati. La stessa coscienza, la cui definizione va rivista alla luce delle attuali conoscenze, assume un’importanza determinante, in ogni attività della vita umana e quindi, anche nello stato di salute e di malattia.

In campo medico è ormai noto a tutti che, per la riuscita della terapia, l’elemento indispensabile è la volontà di guarigione. La Medicina, generalmente non accetta i propri limiti; il paziente “deve” migliorare conseguentemente alla somministrazione dei farmaci e, se così non avviene, si dice che “il paziente non risponde alla terapia”. Una condanna, questa, che provoca ancora più solitudine e fa sentire il paziente ancora più malato e impotente di fronte alla sua malattia! Contrariamente a ciò, io sono convinto del fatto che una vera terapia sia quella che "suscita" nel paziente la volontà di guarire ! Perché lo fa sintonizzare in una nuova dimensione in cui vede se stesso e la realtà che lo circonda in una nuova luce, una luce positiva fatta di nuove motivazioni e di scambi armoniosi con il mondo esterno e gli altri. L’atto terapeutico deve risolvere l’isolamento e il distacco che sfocia nella malattia stimolando e potenziando al massimo, anzi, quel senso di unione, di condivisione, di "entanglement", di solidarietà e di amore... prerequisiti essenziali del ricevere e donare la salute a se stessi e agli altri.

Dott. Giampiero Ascani

http://www.dottorgiampieroascani.it/med ... derna.html
Dr.Ascani
Site Admin
 
Messaggi: 3853
Iscritto il: dom nov 02, 2008 11:36 pm

Torna a Articoli Omeopatia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti

cron