Pagina 1 di 1

"Compito altissimo e unico del medico è... guarire"

MessaggioInviato: ven gen 11, 2019 1:14 pm
di Dr.Ascani
"Compito altissimo e unico del medico è di render sani uomini malati, ciò che si dice guarire."
Hahnemann (primo paragrafo dell' ”Organon dell’Arte del Guarire”, 1810)

Immagine

In questo primo paragrafo Hahnemann, con grande sintesi e chiarezza, ci dice già tutto.
Compito principale del medico non dev’essere quello di occuparsi di ciò che concerne la burocrazia, la politica, i rapporti con l’industria farmaceutica o con ciò che miri a portare un effimero successo o un guadagno materiale personale. Compito principale del medico non può essere neanche quello di prodigarsi in battaglie tese a denigrare i colleghi o altre metodiche terapeutiche che non conosce e di cui non ha alcuna competenza, soprattutto se tali metodiche si dimostrano efficaci e godono di grande apprezzamento tra i loro fruitori.
Compito suo unico e altissimo è quello di guarire persone malate.

E si badi bene al termine che Hahnemann usa: render sani "uomini malati" e non curare generiche malattie. “Non esistono malattie ma solo persone malate” questo era il suo profondo convincimento, intuito ed espresso già secoli fa. Hahnemann aveva ben compreso che il nome della malattia (spondilite anchilosante, fibromialgia, sclerosi multipla ecc.), per quanto possa essere articolato, è solo un’astrazione nosologica che ci dice ben poco sulla reale essenza del malato. Ogni malato ha il suo modo, unico ed irripetibile, di “fare la sua malattia” (pur avendo una stessa diagnosi tradizionale di malattia le persone manifestano sempre dei sintomi psico-fisici unici e molto diversi tra loro) e necessita quindi di uno studio ben più approfondito di quello che una semplice classificazione nosologica o diagnosi strumentale o di laboratorio potranno mai dare.
Fondamentale e imprescindibile quindi il trattamento, che deve essere sempre strettamente individualizzato e prendere in considerazione tutti quegli aspetti che rendono il malato, non un numero tra tanti, bensì una persona unica e "speciale".