RICERCA SCIENTIFICA OMEOPATICA

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RICERCA SCIENTIFICA OMEOPATICA

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 10:39 pm

L' omeopatia classica è efficace nelle malattie croniche e dimezza il consumo dei farmaci

Pubblicato da un’equipe di epidemiologi dell’Università di Berlino, per la prima volta sono stati studiati gli effetti a lungo termine dell’omeopatia nella pratica clinica corrente. Lo studio è stato compiuto da 103 medici omeopati diplomati in omeopatia classica [1].

Lo studio ha coinvolto 3981 pazienti (di cui 1139 bambini) affetti nella quasi totalità da malattie croniche (le più comuni erano rinite allergica negli uomini, cefalea nelle donne, dermatite atopica nei bambini). Dopo 24 mesi è stato effettuato il controllo del risultato della terapia omeopatica, utilizzando un sistema che permetteva di controllare non solo l’evoluzione della malattia principale ma anche della totalità dei sintomi (e quindi lo stato di salute complessivo). Questi i risultati:

adulti: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 50% (da 6.2 a 3.0)

bambini: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 70% (da 6.1 a 2.2)

Contemporaneamente si è osservato un miglioramento dello stato di salute generale sia negli adulti che nei bambini. Lo stato di salute è stato valutato con un questionario validato internazionalmente (SF-36).

Inoltre, il consumo di medicinali convenzionali passò dal 45% all’inzio dello studio al 26.8% dopo 24 mesi.

Lo studio è molto importante in quanto:

1. dimostra su di un ampio gruppo di pazienti, seguiti per lungo tempo, che la medicina omeopatica è altamente efficace, cioè modifica in modo sostanziale il decorso della malattia del paziente (diminuzione di gravità della malattia dal 50 al 70%);

2. conferma che l’efficacia sulla singola malattia si ha in quanto il medicinale omeopatico, a differenza di quello convenzionale, ha un’azione d’insieme su tutto l'organismo (cura la malattia e l’individuo, infatti lo stato di salute complessivo migliora);

3. dimostra che questi risultati sono stati ottenuti con l’omeopatia classica: questa metodica quindi, non solo ha solide basi scientifiche (è basata su dati sperimentali, le sperimentazioni sull’uomo sano), ma dà anche importanti risultati clinici;

4. sottolinea l’importanza della competenza dei medici omeopati per ottenere risultati così favorevoli: dopo un training in omeopatia, i medici dovevano avere almeno 3 anni di pratica clinica per partecipare allo studio;

5. dimostra che in un periodo di tempo medio (2 anni) il consumo di farmaci convenzionali diminuisce quasi del 50%. Lo studio non è stato progettato per valutare il risparmio economico prodotto dalla medicina omeopatica classica ma è evidente che l'omeopatia, usata su larga scala, produce un enorme risparmio come costo, in farmaci convenzionali.

Inoltre l’omeopatia classica costa molto poco perchè usa un solo medicinale omeopatico, composto da una sola sostanza. Questi medicinali, detti Unitari, costano in media 4-8 euro e si utilizzano a lungo.

Nota:
[1] omeopatia classica: metodologia omeopatica in cui si utilizza un solo medicinale omeopatico per volta basandosi, per la prescrizione, sulla totalità dei sintomi del paziente (e non su un sintomo o due, come si fa normalmente nella medicina convenzionale).

Fonte:
Claudia Witt, Rainer Lüdtke, Roland Baur1, Stefan N Willich1. Pratica medica omeopatica: I risultati a lungo termine di uno studio di coorte su 3981 pazienti. BMC Public Health. 2005 Nov 3;5:115
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16266440

Articolo di Andrea Valeri, resp. dipartimento di ricerca scientifica, Soc. Italiana di Medicina Omeopatica
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Omeopatia efficace quanto l'antibiotico

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 10:46 pm

L'obiettivo di questo studio multicentrico e internazionale, è stato quello di valutare l'efficacia dell'omeopatia nel trattamento di fatti acuti inerenti l'orecchio e le prime vie respiratorie. Progettato come ricerca non randomizzata di coorte consecutiva, ha coinvolto dieci centri in Gran Bretagna, otto negli USA e in Austria, altri otto in Germania, sette nei Paesi Bassi, sei in Spagna e Russia, quattro in Ucraina; lo scopo era quello di verificare la risposta al trattamento omeopatico, versus terapia convenzionale, erogata a pazienti con caratteristiche omogenee. Sono stati arruolati, a tal fine, sia soggetti adulti che bambini, con disturbi acuti insorti da meno di 7 giorni e riguardanti naso, faringe ed orecchie. Complessivamente si sono valutati 1577 pazienti di cui 857 hanno ricevuto trattamenti omeopatici (H) e 720 convenzionali (C). In entrambi i gruppi la più parte dei pazienti ha avuto un miglioramento notevole o una guarigione in due settimane (H: 86,9%; C: 86,0%, p = 0,0003). Una ulteriore sottoanalisi ha invece mostrato differenze significative tra bambini (H: 88,5%; C: 84,5%) e adulti (H: 85,6%; C: 86,6%), con odds ratio (OR) del criterio principale che è stato 1,40 (0.89-2,22) nei bambini e 0,92 (0,63-1,34) negli adulti, a riprova di una migliore risposta al trattamento omeopatico in giovane età. Si è anche potuto documentare una risposta più rapida del trattamento omeopatico di quello condotto con antibiotici e FANS, sia nei bambini (p = 0,0488) che negli adulti (p = 0,0001). Infine le reazioni avverse, più frequenti negli adulti trattati in modo convenzionale (C: 7,6%; H: 3,1%, p = 0,0032), mentre nei bambini la comparsa di reazioni avverse al farmaco non è risultata significativamente diversa (H: 2,0 %; C: 2,4%, p = 0,7838).

La conclusione della ricerca è che, innegabilmente, il trattamento omeopatico delle affezioni respiratorie acute e dell'orecchio non è inferiore, per efficacia, al trattamento convenzionale, risulta meno costoso, più rapido e con minor numero di reazioni avverse nell'adulto.

Fonte:
BMC Compl Alt Med, 2007, 7, (7), 1472
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Evidenza dell'efficacia dell'omeopatia

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 10:52 pm

Omeopatia poco efficace? Non si direbbe, almeno dalla quantità di pubblicazioni che dimostrano il contrario. Michel Van Wassenhoven, vicepresidente della LIGA, ha raccolto in un articolo evidenze cliniche e ricerche di base.

In questo lavoro l'Autore ha voluto affrontare uno degli aspetti più dibattuti e non ancora risolti dell'omeopatia, quello che concerne la sua efficacia secondo il modello della medicina delle evidenze. I punti fondamentali che possono evidenziare l'efficacia dell'omeopatia devono essere riferiti ai diversi parametri che contraddistinguono in medicina sia la ricerca clinica che quella di base. A questo proposito uno studio sperimentale viene considerato rilevante se affronta il fenomeno da osservare nella sua specifica struttura, e se l'oggetto dello studio è isolato dalle influenze esterne. In medicina umana, sebbene gli effetti delle medicine siano specifici, un numero di fattori, inclusi quelli psicologici, sono correlati ad altri effetti non specifici. Per questa ragione, gli studi di omeopatia applicati in veterinaria sono molto significativi, in quanto essendo più facile isolare gli effetti dei trattamenti, l'effetto placebo può essere non necessario e gli aspetti etici sono molto esigui. Questi studi infatti includono un numero abbastanza omogeneo di soggetti e un numero molto ampio di animali. Ad ogni modo uno studio ben condotto deve rispettare le particolarità della ricerca omeopatica come la legge dei simili e i sintomi idiosincrasici. Lavori di ricerca omeopatica in veterinaria sono stati già effettuati in Europa, utilizzando dei rimedi omeopatici complessi secondo il modello in doppio cieco, su soggetti omogenei e numericamente significativi, con protocolli di facile applicazione nel contesto degli allevamenti. Per quanto attiene i lavori di ricerca omeopatica clinica in medicina umana, secondo una recente analisi della letteratura (2000-2006), inclusi i questionari sulla qualità di vita, il 70% delle ricerche (19.272 pazienti) ha mostrato un significativo miglioramento clinico. I trattamenti omeopatici hanno dato migliori risultati di quelli convenzionali nell'asma, nelle cure palliative dei pazienti affetti da cancro, nella sindrome da iperattività dei bambini e nelle infezioni delle alte vie respiratorie, con un minore indice di effetti collaterali. A conferma di questo trend, è stata condotta una ricerca in letteratura, riguardo l'efficacia dei trattamenti omeopatici in un ampio campo di specifiche condizioni mediche. Questa ricerca ha interessato quattro database: Medline, Cochrane Library, Hominform e Ciscom (Research Council for Complementary Medicine database), valutando i dati statistici favorevoli all'omeopatia negli studi pubblicati in rapporto sia versus placebo che in altri tipi di metodi di ricerca. In tutti questi lavori di ricerca clinica, il presupposto è stato la diagnosi e la prescrizione secondo i criteri della biomedicina, mentre l'omeopatia estende il suo campo di ricerca al di là delle singole condizioni specifiche mediche, valorizzando non solo la malattia ma anche il malato secondo il modello olistico.
Numerosi ricercatori sono ancora dubbiosi nella ricerca di base relativa al meccanismo di azione dei rimedi omeopatici. Più di 800 lavori sono stati pubblicati su questo argomento critico, con lavori su modelli di culture cellulari vegetali e animali. Gli studi di fisica molecolare e di biochimica, con strumenti quali la termoluminescenza e la RMN, hanno evidenziato, nelle soluzioni omeopatiche, la presenza di specifici segnali anche a concentrazioni diluite oltre il numero di Avogadro e, sebbene questi fenomeni siano indiscutibili, statisticamente significativi e riproducibili, non è stato ancora possibile spiegarne il meccanismo.
Un ulteriore aspetto della ricerca in omeopatia riguarda la codificazione dei proving, cioè le procedure di sperimentazione a cui vengono sottoposte tutte le sostanze da cui derivano i rimedi omeopatici e che compongono farmacologicamente la struttura portante delle prescrizioni terapeutiche. Tutte le sperimentazioni sono comunque state codificate in modo rigoroso e sistematicamente confrontate con controllo versus placebo. Ciascun proving può essere comparato alla fase I delle sperimentazioni comunemente effettuate in ambito accademico. Un tale studio è sempre necessario nel processo di approvazione di ogni nuova droga. In omeopatia vengono impiegati giornalmente migliaia di rimedi, e per ognuno di essi sono selezionati dettagliatamente migliaia di sintomi. Ultimamente sono state realizzate numerose review di gran parte della letteratura omeopatica pubblicata, ma con l'uso di nuovi strumenti di statistica, la verifica clinica può essere ulteriormente migliorata, in particolare con il metodo matematico probabilistico Bayesiano applicato alla medicina in tutti quei casi che risultano di difficile valutazione con i modelli in doppio cieco. Con questo metodo, differentemente da quanto si verifica con quelli di analisi tradizionali, vengono impiegati tutti i dati in un clinical database. L'indice di vera positività dei casi è diviso da quello di falsa positività (ratio LR), con la possibilità di applicare questa metodica sia prospettivamente che retrospettivamente. Lo studio retrospettivo si basa sulla raccolta dei dati nella pratica quotidiana. L'indice di probabilità positiva (LR ) segnala che un rimedio sarà efficace se il sintomo è presente, e più alto sarà il grado di probabilità, maggiore sarà la sua efficacia. Al contrario l'indice negativo (LR-) indicherà l'inefficacia del rimedio se questo non presenta il sintomo e una probabilità minima se l'indice LR si avvicina allo zero. Attualmente un gruppo di ricercatori olandesi del Verening van de Homeopathisch Artsen olandese, sta conducendo uno studio con questa metodologia. In conclusione si può affermare che, secondo il criterio dell'EBM, l'omeopatia necessita di ulteriori ricerche cliniche e di base, ma dai dati già disponibili emerge con chiarezza l'efficacia clinica dei rimedi in molte condizioni patologiche.

Fonti:
Cult Homeo, 2007, 6, (20), 27
Int J High Dil Res, 2007, 6, (20), 27

Articolo di Roberto Pulcri
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Le Meta-analisi

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 10:58 pm

Le conclusioni delle 6 meta-analisi (tecnica clinico-statistica che permette di assemblare, in un unico risultato cumulativo, i risultati di più studi clinici su di un medesimo trattamento) effettuate negli ultimi 15 anni sono tutte positive e mettono in evidenza l’efficacia dei medicinali omeopatici.

Fonti:
Kleijnen J, Knipschild P, ter Riet G. Clinical trials of homoeopathy. BMJ 1991; 302: 316–23

Boissel JP, Cucherat M, Haugh M, Gauthier E. Critical literature review on the effectiveness of homoeopathy: overview of data from homoeopathic medicine trials. Brussels, Belgium: Homoeopathic Medicine Research Group. Report to the European Commission. 1996: 195–210

Linde K, Melchart D. Randomized controlled trials of individualized homeopathy: a state-of-the-art review. J Alter Complement Med 1998;4: 371–88

Cucherat M, Haugh MC, Gooch M, Boissel JP. Evidence of clinical efficacy of homeopathy: a meta-analysis of clinical trials. Eur J Clin Pharmacol 2000; 56: 27–33

Shang A, Huwiler-Müntener K, Nartey L, et al. Are the clinical effects ofhomoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlledtrials of homoeopathy and allopathy. Lancet 2005; 366: 726–32

Linde K, Clausius N, Ramirez G, et al. Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? A meta-analysis of placebo-controlled trials. Lancet 1997; 350: 834–43
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
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Fibromialgia

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 10:59 pm

Uno studio eseguito negli USA nel 2002/2003 presso 62 pazienti dimostra che un trattamento omeopatico personalizzato è efficace nel trattamento della fibromialgia, specie per quanto riguarda la ponderazione del dolore. In sede di studio, il trattamento omeopatico personalizzato è stato raffrontato ad un placebo che si presenta in modo del tutto identico (test a doppia incognita). I pazienti che hanno assunto il trattamento omeopatico hanno presentato miglioramenti notevolmente superiori del dolore nei punti sensibili e quindi una tendenza minore alla depressione rispetto ai pazienti trattati con placebo. Gli autori ritengono che questo studio, “che ha utilizzato un’ampia scelta di farmaci, ha dimostrato che l’omeopatia personalizzata è notevolmente migliore del placebo per i pazienti affetti da fibromialgia”.

Fonte:
I.R. Bell et al., Amélioration de l’état clinique chez des patients souffrant d’une fibromyalgie par des médicaments homéopathiques personnalisés contrôlés contre placebo., Rheumathology, Janvier 2004
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Allergie

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 11:11 pm

In uno studio condotto sulla rinite allergica è diminuita l’intensità dei sintomi e il fabbisogno di antistaminici è minore nei pazienti del gruppo trattato con una diluizione di pollini rispetto al gruppo trattato con placebo. Uno studio ulteriore ha confermato questi risultati e precisato che i pazienti trattati con medicinali omeopatici presentano un maggiore flusso d’aria inspiratorio e un migliore quadro generale. In uno studio su soggetti affetti da un grave tipo di asma, coloro che sono stati curati con medicinali omeopatici hanno presentato sintomi decisamente meno intensi.

Fonti:
Reilly D.T., Taylor M.A., Potent placebo or potency ? A proposed study model with initial findings using homeopathically prepared pollens in hayfever, British Homeopathic Journal, 1985

Reilly D.T., Taylor M.A., Mc Sharry C., Aitchison T.C., Is homeopathy a placebo response ? Controlled trial of homeopathic potency, with Pollen in hayfever as model, The Lancet, 1986

Matusiewicz R., The homeopathic treatment of corticosteroid-dependent asthma. A double-blind,placebo-controlled study, Biomed. Ther., 1997
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Influenza

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 11:12 pm

Vari studi condotti su persone che presentavano i segni di un'influenza incipiente hanno dimostrato l’efficacia dell’Oscillococcinum contro l'influenza rispetto al placebo. La febbre è più bassa, i sintomi sono alleviati, il numero di malati guariti è maggiore e la guarigione è più rapida.

Fonti:
Ferley J.P., Zmirou D., D’Adhemar D., Balducci F., A controlled evaluation of a homeopathic preparation in the treatment of influenza-like syndromes, British Journal of Clinical Pharmacology, 1989

Papp R., Schuback G., Beck E., Burkard G., Bengel J., Lehrl S., Belon P., Oscillococcinum(R) in patients with influenza-like syndromes: a placebo-controlled double-blind evaluation, British Homeopathic Journal, 1998
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Iperattività infantile

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 11:14 pm

Alcuni bambini affetti dal Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, sono stati curati con farmaci omeopatici in occasione di uno studio condotto in Svizzera. Gli autori dello studio (test clinico incrociato, randomizzato, in doppio cieco, contro placebo) ne hanno concluso che i risultati « hanno dimostrato l’efficacia dell’omeopatia nel trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività » con notevole divario rispetto al gruppo placebo.

Fonte:
Frei H. and al, Homeopathic treatment of children with attention deficit hyperactivity disorder : a randomised, double link, placebo controlled crossover trial, European journal of pediatrics, 2005
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Diarrea acuta

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 11:15 pm

Tre studi realizzati in Nicaragua e poi in Nepal, su bambini affetti da diarrea acuta hanno evidenziato una diminuzione della durata e dell'intensità della diarrea, dopo somministrazione di idonei medicinali omeopatici.

Fonti:
Jacobs J., Jimenez L.M., Gloyd S., Carares F.E., Gaitan M.P., Crothers D., Homeopathic treatment of acute childhood diarrhea, British Homeopathic Journal, 1993

Jacobs J., Jimenez M., Malthouse S., Chapman E., Crothers D., Masuk M., Jonas W., Homeopathic treatment of acute childhood diarrhea : results from a clinical trial in Nepal., J. Altern. Complement. Med., 2000
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Prevenzione della radiodermite acuta

Messaggiodi Dr.Ascani il lun dic 15, 2008 11:26 pm

Uno studio, condotto in Francia per 2 anni (dal luglio 1999 al giugno 2001) presso 254 pazienti, dimostra che la pomata alla Calendula è efficace nella prevenzione della radiodermite acuta (infiammazione dolorosa della pelle) conseguente ad una radioterapia per tumore al seno. Questo lavoro è stato pubblicato da una rivista scientifica internazionale, Journal of Clinical Oncology. In sede di studio, la Pomata alla Calendula per digestione è stata raffrontata alla trolamina, trattamento spesso utilizzato in questa indicazione.

Presso i pazienti trattati con la Pomata alla Calendula per digestione, è stato riscontrato:

1) un’occorrenza ridotta delle dermiti acute (41% per la calendula, 63% per la trolamina),
2) la diminuzione dei dolori e una migliore osservanza del trattamento mediante radioterapia.

Gli autori dello studio ritengono che “la calendula sia molto efficace per la prevenzione delle radiodermiti di grado 2 o superiore e deve essere proposta ai pazienti secondo una radioterapia postoperatoria per tumore al seno”.

Fonte:
P.Pommier et al., Essai randomisée de phase III de Calendula officinalis comparé à la trolamine pour la prévention de la dermatite aiguë au cours d’une radiothérapie pour cancer du sein, Journal of Clinical Oncology, Avril 2004
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