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Dopo l'ormesi e le microdosi,l'orizzonte dell'ultra-low-dose

MessaggioInviato: gio feb 18, 2010 8:36 am
di Dr.Ascani
Mentre si afferma sempre maggiormente il peso dell'ormesi nella spiegazione del meccanismo di azione dei medicinali omeopatici in basse e medie diluizioni (entro la 11CH o 22DH), rimane ancora fumoso e a volte fantasioso lo scenario delle ipotesi sul meccanismo di azione delle "ultra-low-doses" ma, ancora prima, sulle caratteristiche fisico-chimiche delle diluizioni omeopatiche che superano, per concentrazione, il numero di Avogadro.

Lo studio in doppio cieco, effettuato dal gruppo di Wolf e pubblicato su eCAM, è stato effettuato valutando l'assorbimento di UV di diluizioni di solfato di rame 11CH-30CH, di silicio 10-30CH e zolfo 10-30DH rispetto a soluzioni di controllo dinamizzate. È stata registrata una significativa diminuzione di trasmissione di UV solo nelle soluzioni di solfato di rame per una banda di lunghezze d'onda tra 190 e 290 nm. Sono stati ovviamente esclusi tutti i possibili fenomeni di bias, compresi variazione dell'umidità dell'aria e contaminazione delle provette. Il fenomeno osservato è quindi ascrivibile alla capacità della soluzione di solfato di rame in ultra-low-dose di assorbire i quanti di energia attraverso il salto di un elettrone delle molecole di acqua ad un livello energetico superiore, o in quanto soluzione maggiormente dinamica rispetto a quella di controllo. Indipendentemente dalle ipotesi che si possono proporre, è quindi un dato sperimentale ripetibile il fatto che vi siano delle caratteristiche fisicochimiche diverse tra una soluzione di solfato di rame gradualmente diluita e dinamizzata ed una di controllo solo dinamizzata. Non si tratta di una dimostrazione clinica di efficacia, ma del fatto che l'ultra-low-dose è una soluzione reattiva e specifica, e non l'equivalente di un bicchiere di acqua.

Fonte:
di Federico Angelini
eCAM, 2009
http://www.siomi.it/apps/pubblicazioni.php?id=690