Hahnemann e la medicina della persona

Qui è possibile postare e commentare articoli sulla Medicina Omeopatica. Si raccomanda di citare sempre la fonte dell'articolo.

Hahnemann e la medicina della persona

Messaggiodi Dr.Ascani il ven dic 19, 2008 5:26 pm

E' abbastanza curioso il fatto che, nonostante in Italia l'omeopatia abbia una diffusione sempre più ampia (considerate anche la pubblicità più o meno ingannevole che si fa in tutte le farmacie), si mantenga uno strano silenzio da parte dei mass-media sulla storia dell'omeopatia e del suo fondatore. Eppura l'avventura di Samuele Hahnemann, il medico sassone che nel 1790 ha "scoperto" questo nuovo modo di curare (o meglio, di "guarire"), è la chiave di volta per cominciare a capire... quasi tutto! Un elemento di questa storia colpisce in modo particolare: Hahnemann a 48 anni, con una famiglia alle spalle di undici figli, con una sicurezza economica più che solida, decide di lasciare la professione. Cosa è successo?
Il fatto è che il nostro Samuele da tempo non riesce più a ritrovarsi nella medicina del suo tempo; è un uomo di coscienza e ne soffre terribilmente. "Numerose cause che non oso elencare - scrive ad un amico - hanno ridotto la dignità della divina scienza della pratica medica a una spregevole attività per guadagnarsi il pane, a un degradante traffico di ricette, a un indegno commercio che confonde ineluttabilmente i veri medici con il branco dei truffatori e dei mercanti della medicina". Egli sente che la guarigione deve essere un'arte e come uomo di profonda fede cristiana (era evangelico) crede che "Dio deve aver destinato all'umanità la benedizione di un metodo infallibile di guarigione". Se Dio ha mandato Suo Figlio sulla terra a salvare l'uomo, tutto l'uomo, anche il suo corpo, ed ha sconfitto la morte, Egli illuminerà il medico a debellare la malattia. Questa fede l'ha ereditata dal padre, decoratore di porcellane che - è Samuele che scrive - "mi aveva inculcato nel profondo della mia mente un'idea precisa di ciò che deve considerarsi degno e onesto... di ciò ch'è nobile da ciò che è ignobile. Le sue idee sui principi fondamentali dell'universo, sulla dignità dell'umanità e sul suo nobile destino erano assolutamente coerenti col suo modo di agire. Vivere ed agire senza pretenziosità o ostentazione era il suo insegnamento più valido ed era presente anima e corpo dovunque c'era da fare del bene... Questo fu alla base della mia educazione morale"
Questo padre desiderava per suo figlio semplicemente una vita onesta e morigerata, ma un'idea chiara si era fatta strada in lui, quasi presagisse il suo futuro: "Insegnare al suo bambino a pensare!"; anche se, allo stesso tempo, era costretto a distoglierlo dallo studio e dai libri perché in casa c'erano tanti figli e i soldi non bastavano. Samuel risponde con un desiderio straordinario di conoscenza, tale da indurre gli insegnanti del villaggio a convincere il padre a farlo studiare. "Lo implorarono di lasciarmi con loro, e per otto anni non vollero nulla per la retta. Il maestro Muller mi adottò come un figlio e mi avviò allo studio delle lingue classiche. All'età di 12 anni mi affidò l'incarico di insegnare agli altri alunni i rudimenti del greco antico e mi ascoltava con attenzione e con amore preferendo spesso la mia opinione alla sua". E' illuminante la conclusione di Samuele: "Stranamente... i miei compagni mi volevano bene". Studia latino, greco, ebraico, storia e fisica, ma l'argomento preferito rimane la medicina. A 20 anni Hahnemann si trasferisce a Lipsia con venti talleri, l'ultima somma di denaro che il padre riesce a concedergli dopo il periodo di formazione scolastica. Riesce a mantenersi dando lezioni di tedesco e francese e traducendo libri in inglese. Uno dei suoi insegnanti gli fa avere un accesso gratuito a tutte le lezioni dei docenti di medicina. La protezione e la stima di un medico della corte imperiale gli procura un posto di custode della sua prestigiosa biblioteca. Qui Samuele impara diverse altre lingue, insieme a conoscenze di botanica e di altre scienze. Quando a 22 anni lascia questo incarico, oltre naturalmente a francese, inglese, italiano e spagnolo, Samuele conosce alla perfezione il latino, il greco, l'arabo, il siriano, l'ebraico e un'infarinatura di... caldeo! Si sente pronto così per la laurea, che consegue a 24 anni.
Dopo la laurea Hahnemann ritorna sulle colline della sua amata Sassonia, in una città mineraria dove si dedica allo studio dell'estrazione del rame e dove approfondisce le sue conoscenze sulla pratica farmaceutica e clinica. Ed è proprio nel laboratorio di un farmacista che incontra quella che sarà sua moglie e la madre dei suoi undici figli e che condividerà in tutto sia la scelta di lasciare la professione, sia, come lui dice con fede: "Attendere con serenità il destino che la Provvidenza assegnerà a ciascuno dei miei giorni, che sono tutti nelle Sue mani." Godendo di una vita familiare armoniosa, si accorda con la moglie e lascia ogni incarico professionale. Le traduzioni che gli vengono richieste dalle tante case editrici scientifiche gli permettono di avere una sempre più crescente stima, anche oltre i confini del suo paese, ma è costretto a vivere in una sola stanza ed a lavorare anche di notte in un angolo separato da una tenda.
Dieci anni dopo, ecco la luce che attende dall'Alto: traducendo un testo di Medicina viene colpito dalla similitudine tra la febbre della malaria e quella degli operai addetti alla lavorazione della corteccia di china. Decide di sperimentare su sé stesso gli effetti della China e annota scrupolosamente tutti i sintomi che via via si manifestano; quale meraviglia nel constatare che la China (o chinino), usata per curare le febbri malariche, produce sintomi simili a quelli che la malaria procura. Continua a sperimentare su di sé, sui suoi figli e sui suoi allievi, annotando diligentemente i sintomi di ogni sostanza. Ogni volta ottiene la medesima risposta: i farmaci provocano sull'organismo sano gli stessi sintomi che possono curare. Ogni sostanza viene testata in varie dosi su persone diverse, in tutte le circostanze possibili e sotto la sua immediata supervisione. Questo per sei lunghi anni! E' la riscoperta della legge dei simili di Ippocrate.
Erano sempre vive le parole del padre: "Non accettare mai nessuna verità scientifica che non sia stata verificata dalla sperimentazione". Inimmaginabile il putiferio che si scatena tra i medici ed i farmacisti anche perché, come farmacologo, egli stesso si prepara da solo i nuovi "rimedi". Per la persecuzione cui va incontro è costretto a migrare da uno staterello all'altro in cui era divisa la Germania di allora, fino a quando la guarigione di un granduca gli apre le porte per cominciare a curare la gente e formare i giovani medici alla nuova medicina, lasciando che la classe degli "anziani", come gli antichi farisei, si stracci le vesti e lanci anatemi. Hahnemann sa che la verità si fa strada da sé e che la gente ha il fiuto giusto: ciò che è bene rimane tale. Al punto che due medici incaricati dagli amministratori, decidono di andare a fondo una volta per tutte su questa "scoperta" e... divengono le colonne dell'omeopatia! Uno di loro, Hering, la diffonderà in tutti gli USA. Ben presto, grazie a guarigioni considerate prodigiose (un'epidemia di scarlattina ed una di colera) l'omeopatia si diffonde in tutta Europa, favorita in questo dal fatto che, agli inizi del XIX secolo, i medici convenzionali ricorrevano per ogni tipo di disturbo a salassi e veleni (quali, ad esempio, il mercurio e l'arsenico), per cui i pazienti furono felici di aggrapparsi all'alternativa di una medicina senza effetti collaterali. Il nostro Samuele alla veneranda età di 80 anni, vedovo, incontra Melanie, una giovane nobile e ricca artista parigina. Nasce una reciproca stima ed ammirazione. Melanie lo sposa e lo porta a Parigi, rinunciando a tutta l'eredità a favore dei figli. Saranno otto anni felici, in cui il "nostro" continua a lavorare affiancato dalla sposa, che diviene una appassiona discepola della nuova medicina. Ogni compleanno è festeggiato a Parigi da tutta l'Europa omeopatica fino a quando, a 88 anni di età, Hahnemann si spegne serenamente lasciando un'eredità di incalcolabile ricchezza per tutta l'umanità.


Fonte:
articolo di Ugo Radica
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
Dr.Ascani
Site Admin
 
Messaggi: 3853
Iscritto il: dom nov 02, 2008 11:36 pm

Torna a Articoli Omeopatia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti

cron