Utili anche i banali succhi

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Utili anche i banali succhi

Messaggiodi Dr.Ascani il dom lug 08, 2012 8:52 am

Il raffreddore comune è un infezione virale delle alte vie respiratorie, principalmente causata da rhinovirus (30-80% dei casi). I sintomi (rinorrea, congestione nasale, mal di gola, tosse) si presentano solitamente dopo tre giorni dall'insorgenza dell'infezione e si risolvono in media in 7-10 giorni. Grazie alla fitoterapia e all'Echinacea purpurea è possibile tuttavia prevenire o ridurre al minimo la durata dei sintomi. Si tratta di un approccio terapeutico ufficiale in quanto supportato da un ente europeo come l'EMEA (European Medicines Agency) che nella sezione "Herbal medicine for human use" annovera tra i "..well-established remedy for the short-term prevention and treatment of common cold..", proprio l'Echinacea purpurea parti aeree. In base ai diversi studi revisionati si è stabilito infatti che il succo ottenuto dalle parti aeree di Echinacea purpurea in una dose giornaliera di 6 - 9 ml (o in dosi equivalenti di succo disidratato) stimola il sistema immunitario non specifico (fagocitosi da macrofagi, attività delle natural killer). Non è il primo caso in cui in fitoterapia si usi il succo piuttosto dell'estratto. Ad esempio dell'Aloe barbadensis si usa il succo, ottenuto dalla parte esterna delle foglie carnose (da non confondersi con il gel che si trova invece più internamente) il quale viene concentrato e standardizzato in glicosidi idrossiantracenici per ottenere l'attività ricercata contro la stipsi occasionale. Dalla spremitura del frutto di Punica granatum (Melograno) si ottiene invece un succo ricco in ellagitannini che sono sotto il vaglio degli studiosi come potenziali agenti anti cancro (prostata, colon e seno) (1). Talvolta il succo degli agrumi e di pompelmo in particolare, per il loro contenuto in naringina (un eteroside flavonoidico) esercita un'azione inibente sugli enzimi epatici del complesso citocromo P450, aumentando la biodisponibilità di numerose sostanze compresi i farmaci. Dalla tradizione popolare invece ci arriva il succo delle foglie di cavolo (Brassica oleracea), tanto decantato da Catone, utilissimo rimedio contro l'ulcera gastroduodenale. Il succo espresso si ottiene facilmente partendo da pianta fresca con l'uso di un piccolo torchio in acciaio o mediante centrifuga. Il liquido raccolto viene fatto decantare, quindi filtrato e assunto. Poiché è facilmente intaccabile dalle colonie batteriche se ne consiglia l'assunzione entro le 24 ore. Metodi utili per conservarlo nel tempo sono il congelamento, la disidratazione, la digestione in pari volume di alcool al 90%. In quest'ultimo caso, facendo digerire per almeno 24 ore, si ottiene la relativa tintura madre, per espressione o per estrazione, secondo il metodo originale riportato da Hahnemann e presente nella Farmacopea Tedesca 2000-2008 e Francese VII. (2)

(1) David Heber. Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition. Benzie IFF, Wachtel-Galor S, editors. Boca Raton (FL): CRC Press; 2011.
(2) Franco Bettiol, Francesco Vincieri. Manuale delle preparazioni erboristiche. Tecniche Nuove; 2009.

Angelo Siviero
Farmacista esperto in fitoterapia clinica
Aosta

Fonte:
tratto da Fitoterapia33, 8 luglio 2012
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