Nickel e allergia

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Nickel e allergia

Messaggiodi Dr.Ascani il dom dic 21, 2008 7:29 pm

Il solfato di nickel è un aptene ubiquitario responsabile di dermatiti allergiche anche estese in non meno del 10-15% della popolazione adulta dei paesi occidentali. Molti, infatti, sono gli oggetti di uso comune che contengono nickel: accessori metallici dell'abbigliamento, montature metalliche degli occhiali, bigiotteria, monete, chiavi, stoviglie, cosmetici, etc. L'ipersensibilità al nickel può essere, inoltre, la causa del rigetto di protesi valvolari cardiache, di dispositivi intrauterini e di apparati ortopedici (placche, viti ed artroprotesi). Ma il nickel può anche essere responsabile di sintomi respiratori e/o di manifestazioni sistemiche, come orticarie con prurito generalizzato, angioedemi, eritemi diffusi e disturbi focali anche particolarmente significativi a carico dell'apparato gastroenterico (gastriti e coliti croniche). Questo perché il nickel, metallo ubiquitario, è contenuto, oltrechè in numerosi oggetti, anche in diversi cibi che fanno parte della nostra dieta quotidiana. Sono alimenti che contengono nickel: cacao 10 mg/kg; liquirizia 4,4 mg/kg; noccioline 2,9 mg/kg; lenticchie 1,9 mg/kg; nocciole 1,5 mg/kg; fagioli 1,4 mg/kg; ostriche 0,6 mg/kg; farina di mais 0,40 mg /kg; asparagi 0,40 mg/kg; lattuga 0,30 mg/kg; piselli 0,30 mg/kg; margarina 0,20-4,00 mg/kg; farina di grano 0,20 mg/kg; spinaci 0,20 mg/kg; pere 0,10 mg/kg; carote 0,10 mg/kg; uva 0,10 mg/kg; pomodori 0,09 mg/kg; carote 0,04 mg/kg; thé 0,03-7,30 mg/kg; cavoli 0,03-1,00 mg/kg; broccoli 0,03 mg/kg; funghi 0,02 mg/kg; vino 0,01 mg/kg.
Fra gli alimenti di origine animale il maggior contenente di nickel è l'uovo di gallina 0,3 mg/kg. In un interessante lavoro del Dipartimento di Dermatologia della Università di Cleveland, si dimostra che alcuni preparati naturali contengono tracce sufficienti di nickel da elicitare forme di DAC grave e di difficile inquadramento. Tali preparati sono composti da combinazioni di derivati omotossicologici, fitoterapici e vitaminici, spesso autoprescritti e non denunciati dal paziente nella raccolta anamnestica. Gli autori della pubblicazione raccomandano, pertanto, cautela nelle DAC generalizzate da nickel nel richiedere l'uso di preparati naturali che potrebbero, anche in maniera occulta, contenere dosi di nickel significative, anche come semplice contaminante dei cicli di produzione. In caso di sospetto occorre sospenderne la somministrazione e valutare, con arresto e ripresa, l'andamento dei sintomi.

Fonte:
Contact Dermatol, 2008, 58, (2), 97
Articolo di Carlo di Stanislao
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
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