RIMEDI OMEOPATICI

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Tarentual cubensis: quale veleno?

Messaggiodi Dr.Ascani il gio feb 04, 2010 8:25 pm

I segni, locali e generali, causati dal morso del "ragno cubano" o Mygale cubana, un ragno scuro-marrone e peloso, furono documentati dal medico cubano Navarro e più tardi inclusi nella materia medica omeopatica di Tarentula cubensis. Il morso del ragno provoca un area scarlatta, intorno al luogo del contatto, seguita da un gonfiore duro e flemmonoso. Un ascesso bruciante si sviluppa nei giorni successivi; poi si apre, trasuda una sostanza ricca di sangue a causa della alterazione dei tessuti (cute, sottocute, muscoli e tendini). I sintomi sistemici, incluso febbre alta, spesso cominciano nel secondo o nel terzo giorno dopo il morso e denotano una seria compromissione dello stato generale: ansia, agitazione, mal di testa, sete, sudorazione e ritenzione urinaria. Alcuni bambini sono morti a causa del morso, anche se, nella maggior parte dei casi, c'è un miglioramento fra 3 e 6 settimane.
I sintomi importanti di Tarentula cubensis, inseriti nella Materia Medica, sono i seguenti. MENTE: ansia; delirio, estrema tranquillità prima dell'agonia. TESTA: male al vertice; dolori scoppianti (occhio sinistro); sonnolenza. STOMACO: dolore; perdita dell'appetito; sete aumentata. ADDOME: dolori brucianti nei linfonodi della regione inguinale. FECI: diarrea durante sepsi. ORGANI URINARI: ritenzione di urina; emissione involontaria di urina durante la tosse. APPARATO RESPIRATORIO: tosse violenta simile a tosse canina; tubercolosi; difterite maligna. ESTREMITÀ: piedi senza riposo; corea; edemi alle gambe. GENERALITÀ: prostrazione; collasso; sonno senza riposo; febbre settica; grande intensità del dolore; sudorazione senza sollievo. PELLE: discolorazioni purpuree, ascessi brucianti, piaghe bubboniche, cancrena fredda, ulcere cancerose o senili, erisipela. MODALITÀ: peggiora di notte, peggiora sul lato sinistro; migliora fumando.
Dal punto di vista clinico, l'utilizzo terapeutico di Tarentula cubensis si concentra soprattutto sulle malattie settiche della pelle (è stato utilizzato contro il carbonchio fino al secolo scorso): forme gravi di foruncoli, paterecci, flemmoni, erisipela o nelle punture settiche di insetti, caratterizzate da colorazione purpurea e accompagnate da dolori intensi. Tuttavia, all'interno degli aracnidi, esistono altri ragni, anch'essi velenosi come e forse più della Mygale cubana. Tra questi i Mygalomorphae, varietà pelosa, con una lunghezza del corpo di 90 mm, dotati di mascelle potenti che possono afferrare piccoli vertebrati come lucertole, serpenti o, raramente, piccoli uccelli, sebbene la dieta solita consista di insetti. I Theraphosidae, considerati tra i più velenosi, nonostante non mordano, ma possiedano peli che urticano la pelle toccata, provocando anche infiammazioni oculari e problemi respiratori. I ragni marroni, del genere Loxosceles, anch'essi velenosi, che vivono all'interno di crepe e muri delle abitazioni delle regioni dell'America. Tra questi il L. laeta, che dimora in Cile. Il morso di questo ragno provoca un iniziale indurimento della parte ferita, edema, dolori acuti simili a scottature. Nelle ore successive compaiono escare e zone di necrosi, l'ulcera mette in evidenza il tessuto sottostante. Compaiono i sintomi generali, con ansia e insonnia in risposta al dolore, i bambini possono sviluppare edema esteso, presenza di febbre alta, e minaccia di asfissia. Si può presentare, raramente, una reazione generale più severa, con coinvolgimento epatico e renale (ematuria, emoglobinuria), fino a morte. Insufficienza renale, danno epatico, CID, trombocitopenia, convulsioni e coma, sono sintomi molto simili a quelli descritti sulla materia medica per Tarentula cubensis. Questo ha indotto alcuni autori (Richardson-Boedler) a ritenere che proprio il L. laeta sia la vera origine del rimedio omeopatico Tarentula cubensis.

Fonte:
di Italo Grassi
Homeopathy, 2002, 91, (3), 166
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Il vento di Ignatia amara

Messaggiodi Dr.Ascani il gio feb 18, 2010 8:47 am

Il nome botanico è Strycnos ignatii, una liana delle Filippine appartenente alla famiglia delle Loganiacee. Nell'intossicazione dovuta all'ingestione della fava di Sant'Ignazio, ricca di stricnina, vi è un'azione generale eccitante sul sistema nervoso. Nella sperimentazione patogenetica i sintomi fondamentali di Ignatia sono essenzialmente spastici, agendo innanzitutto sulla riflessività secondaria alla sfera psichica: il paziente Ignatia è emotivo, i suoi spasmi sono causati da emozioni, pensieri, dispiaceri ed in esso domina la malinconia che lo fa piangere. Sono persone sensibili, raffinate ed educate, spinte da un vento leggero e magico, carico di promesse e fatto di specchi dove gli angeli riflettono i loro volti. E' un rimedio indispensabile per i disturbi dovuti a controversie, a forti inquietudini, a grandi angosce, ad amori delusi o ad altre forti scosse morali: è il vento nero che sfoglia i fiori del futuro con ruvide mani notturne. Ignatia è pieno di sorprese: il dolore della gola diminuisce deglutendo cibi, il dolore ad un'articolazione migliora per una forte pressione. Anche i sintomi respiratori sono caratteristici: tosse da irritazione alla gola come per bisogno di espellere qualche cosa e più tossisce più l'irritazione aumenta. Un lievissimo dispiacere, un minimo disturbo o una paura possono provocare irritazione laringea e laringismo stridulo. E' il vento romantico che vorrebbe ricamare nell'aria antichi silenzi, ma è bloccato nella ragnatela dei cieli. Soffre di cefalee congestizie, pressanti, come se un chiodo fosse conficcato nella tempia, migliorate dal calore e aggravate dal freddo, cefalee da abuso di caffè, dal fumo, dall'alcool e dopo intensa concentrazione. Presenta sete durante il brivido, ma adipsia durante la febbre. Anche le funzioni gastriche sono caratteristiche: non sopporta cibi delicati ma predilige cibi grossolani e freddi. Il malato presenta dolori diffusi, coliche intermittenti, diarree emotive o costipazione ostinata; tutti questi sintomi appaiono o si aggravano alla minima contrarietà. È utile sia nella febbre intermittente, specialmente quando si osserva in donne e bambini nervosi, sia nell'ipersensibilità mestruale. E' un vento rapido che corre sopra criniere di sangue: dismenorrea, dolori ovarici, grande eccitamento sessuale. Molto importante anche per gli spasmi cardiaci e vascolari. E' l'aria inerte trasudata dall'alito delle pietre che si frantuma in una miriade di venti che rincorrono l'infinito: il malato ha spesso palpitazioni, affanno, dolori cardiaci, sensazioni di soffocamento e, a volte, anche dolori d'angor tipici, con irradiazione al braccio sinistro. I pazienti Ignatia soffrono di insonnia da depressione morale, con vuoti epigastrici sbadigli e agitazione: è il vento lunare che scompiglia il ritorno dei sogni. Esiste un'ipersensibilità generale alla quale il malato reagisce in modo eccessivo, i dolori sono troppo intensi, la luce e gli odori sono insopportabili. E' aggravato da tabacco, caffè, brandy, sfioramento, dolori anche minimi. E' migliorato da caldo, pressione forte, inghiottendo, camminando, cambiando posizione. E' facile trovare Ignatia indicato per quegli individui che presentano una "psicologia del fallimento" assieme una grande sensazione di stanchezza; spesso questi malati fanno profondi sospiri senza una ragione apparente: è come il vento che cede, al termine del viaggio, ogni filo di resistenza alle fasce del destino.

Fonte:
di Italo Grassi
tratto da Omeopatia33, 18 febbraio 2010 - Anno 5, Numero 6
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Stannum metallicum

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:47 am

E' un malato cronico, freddoloso, soggetto a nevralgie che si aggravano o insorgono per il freddo. I dolori nevralgici hanno la caratteristica di insorgere e diminuire lentamente e progressivamente. Presenti spesso emicranie ribelli che insorgono che insorgono all'alba e diminuiscono lentamente fino a scomparire al tramonto.
L'aspetto è pallido e il soggetto è indebolito, anemico con possibili manifestazioni emorragiche. Tutto l'apparato muscolare e legamentoso è indebolito, da qui le frequenti ptosi (rilasciamenti) viscerali come il prolasso uterino, la debolezza cardiaca e diaframmatica con un sintomo chiave importante: ha una sensazione di vuoto, di debolezza nel torace (che può essere avvertita anche in altri visceri) che si aggrava al minimo sforzo, persino parlando. Parlare lo fa ansimare e tossire finchè non ha più fiato. Negli stadi gravi può arrivare a sputare con sofferenza muco bianco o giallo abbondante (tubercolosi).
La tosse è frequente, scatenata al minimo colpo di freddo o dal parlare, cantare insomma, da tutto ciò che richiede uno sforzo vocale.
Nei casi meno gravi sarà quindi un malato soggetto a bronchiti croniche e raffreddori continui, nevralgie, emicranie e anemia; nei casi più gravi sarà un soggetto esaurito sia fisicamente che moralmente con anemia grave e quadro paralitico (tremolii, paresi o paralisi) o tubercolotico grave fino alla consunzione.
Le cause che possono portare a stannum possono essere l'abuso di farmaci, le intossicazioni croniche, la soppressione delle nevralgie o gli sforzi eccessivi e prolungati nel tempo oltrechè, ovviamente, gli stress psicologici.
Dott. Tancredi Ascani
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Crotalus horridus

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:49 am

E' un rimedio molto potente quando indicato, purtroppo poco conosciuto e poco usato dalla maggior parte degli omeopati.
Come tutti i veleni di serpente presenta una forte intolleranza ai vestiti stretti, soprattutto a livello del collo. Si differenzia da lachesis in quanto è freddoloso e migliora con il riposo (l'opposto di lachesis). E' un rimedio fortemente emorragico, può arrestare i sanguinamenti come nessun altro, anche nelle situazioni più disperate. Colpisce la circolazione, il fegato, il sangue (anemia, emorragie) e l'apparato digestivo con dolori di vario tipo allo stomaco, emorroidi perlopiù sanguinanti ecc.
Sono presenti iperestesia e ipersensibilità di tutti i sensi. Può essere utile ovviamente in molte altre indicazioni tra cui il cancro.
Dott. Tancredi Ascani
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Lycopodium

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:49 am

I caratteri mentali tipici di Lycopodium sono l'irritabilità, la vigliaccheria (altezzoso con i conoscenti/familiari, sottomesso con gli estranei), la debolezza della memoria e l'avversione per la compagnia pur avendo il timore di restare da solo. Molto sensibile, piange e va in collera facilmente. E' una persona triste e irritabile soprattutto al mattino appena alzato e nel pomeriggio (l'orario di aggravamento tipico del rimedio è tra le 16 e le 20). Lo stato di lycopodium può derivare da paura, collera, ansietà, dispiaceri intensi, sovraffaticamento mentale ecc.
Altri sintomi importanti sono l'irregolatezza dell'appetito, la lateralità destra dei disturbi, l'aggravamento con i cibi/liquidi freddi e il miglioramento con quelli caldi.
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Nitric acidum

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:50 am

Sulle vie respiratorie in nitric acidum predominano i sintomi dell'oppressione (di tutti gli acidi), l'irritazione e lo spasmo. E' un rimedio utile in particolare nelle bronchiti sia acute che croniche quando i sintomi (non solo quelli respiratori) corrispondono.
La tosse è in genere secca più accentuata di notte e da sdraiati. Si ha sensazione di secchezza e bruciore alla trachea e ai bronchi (causticum). Con la tosse si possono avere dolori pungenti al petto e espettorazione difficile. L'espettorato, quando la tosse è grassa, è in genere verdastro, putrido o sanguinolento. Suda spesso con la tosse. Può avere notevole oppressione e ansimare con lo sforzo (ad es. salendo le scale).
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Kalium Carbonicum

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:51 am

Agisce soprattutto sugli apparati respiratorio, digerente, sul tessuto connettivo e articolare. Si ha tendenza ad un'alterato metabolismo dei grassi e dell'acido urico che predispongono all'obesità (calcarea carbonica), al reumatismo e alla gotta.
I muscoli e il cuore sono indeboliti con marcata debolezza o alterazioni del ritmo.
Si ha tendenza all'anemia e alla freddolosità (calcarea carbonica) ma con possibili vampate, specie nel periodo della menopausa.
Corrisponde a manifestazioni idropiche, è cioè un rimedio adatto per individui che tendono ai rigonfiamenti (come gli edemi, gonfiore delle caviglie ecc.) e sono particolarmente sensibili all'umidità.
E' un soggetto ansioso (l'ansia è avvertita allo stomaco), sensibile ai rumori, facilmente irritabile e spaventabile.
Secondo il Nash la triade fondamentale del rimedio è costituita da sudorazione, mal di schiena (lombare) ed edemi.
I dolori sono in genere a fitte e peggiorano sia a riposo che con la pressione (dd. con Bryonia), i bruciori (ad es. emorroidi) migliorano con il fresco (dd. con arsenicum).
E' un grande rimedio per l'asma che si aggrava alle 3 del mattino e migliora piegandosi in avanti, il paziente non può stare sdraiato. La tosse è in genere secca, a volte sono presenti dolori puntori pleurici (broncopolmonite) e l'orario di aggravamento o insonnia è sempre intorno alle 3 di notte.
A livello digestivo il soggetto digerisce male con gonfiore dopo i pasti e debolezza con sensazione di vuoto prima. Le coliche addominali possono indurre il malato a piegarsi in due dal dolore.
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Calcarea carbonica

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:52 am

Calcarea carbonica è uno dei grandi policresti (rimedi d'uso frequente) omeopatici e ha un temperamento sintetizzato molto bene da Nasch: "leuco-flemmatico" con tendenza al sovrappeso principalmente per un'ipofunzione tiroidea.
Il bambino in genere è timido, pauroso, non sempre socievole, sta bene anche da solo ma desidera stare in un ambiente protetto, è il classico "mammone".
Suda facilmente soprattutto in testa ma questo non può essere un sintomo determinante nè nella scelta del rimedio nè per quanto riguarda la sua ripetizione, è sempre il quadro generale che deve corrispondere. Il sudore in genere acido (così come le feci).
Il soggetto spesso è debole, si affatica e ha facili palpitazioni con lo sforzo fisico, può avere tendenza all'anemia. Difficoltà alla concentrazione, la debolezza è sia fisica che psichica.
Calcarea carbonica è un rimedio freddoloso, ha sempre freddo, soprattutto ai piedi. Tutto in calcarea è rallentato, pesante e debole. Possono esservi polipi e patologie cancerose.
Si possono avere crampi soprattutto ai polpacci, facili slogature, freddolosità in zone localizzate. Si ritrova frequentemente in caso di dentizione problematica, rachitismo, rallentamenti mentali, difficoltà nell'accrescimento osseo (anche ritardo della chiusura delle fontanelle) e facili ingrossamenti linfatici. Uno dei problemi risiede nel'alterato assorbimento del calcio.
Il suo rimedio acuto è considerato Belladonna (ovviamente se i sintomi corrispondono).
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Kali sulphuricum

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:53 am

E' un rimedio molto simile a Pulsatilla che agisce soprattutto sulla cute e sulle mucose con secrezioni giallo-verdastre e desquamazioni abbondanti della pelle.
Le principali caratteristiche sono l'aggravamento serale e in una stanza calda e il miglioramento all'aria aperta e con la consolazione.
Come in pulsatilla presenta dolori migranti se sono colpiti i muscoli e le articolazioni.
E' un soggetto timido, con umore mutevole, sospettoso, pauroso, geloso e irritabile.
E' più indicato di pulsatilla in caso di tumori e polipi (in particolare dell'orecchio) e se vi sono molti rantoli nel torace di muco con tosse. La pelle e le unghie sono anche particolarmente colpite.
Dott. Tancredi Ascani
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Kali arsenicosum

Messaggiodi Dr.Ascani il dom feb 21, 2010 9:53 am

Si tratta di un rimedio che racchiude le caratteristiche di arsenicum e di kali carbonicum.
E' un gran rimedio per la pelle soprattutto delle eruzioni croniche secche e delle ulcere.
E' un malato caratterizzato da debolezza fisica ed estrema freddolosità con tendenza al malumore e alla malinconia.
Alcuni sintomi importanti sono l'aggravamento con il freddo, con il calore del letto (soprattutto il prurito) e la notte (tra le una e le tre).
Può avere un senso di nodo in gola che sale dallo stomaco, attacco d'asma verso le 1-3 di notte, herpes e eruzioni cutanee secche (compresa la psoriasi) e ulcerazioni con prurito che si aggrava svestendosi, di notte e con il caldo (nonostante il paziente non sopporti il freddo).
Altri sintomi sono in comune ad arsenicum e a kali carbonicum, come già scritto.
Dott. Tancredi Ascani
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