Pochi studi, con caratteristiche di validità scientifica e statistica, hanno documentato la reale efficacia ed i rischi connessi con le terapie alternative in oncologia pediatrica. A tal fine si è voluto realizzare uno studio ampio e ben documentato inerente la popolazione oncologica pediatrica in Germania. Lo studio, di tipo retrospettivo, è stato realizzato mediante un sondaggio erogato ai genitori di bambini con prima diagnosi di tumore secondo i criteri del Registro Tedesco delle Neoplasie del 2001. Obiettivo primario era quello di valutare l'incidenza dell'uso di discipline complementari (CAM) ed i fattori connessi con tali scelte. Dei 1.595 questionari somministrati, sono stati ritenuti validi per una adeguata valutazione 1.063 (pari al 67%): l'impiego di CAM ha riguardato il 37% del campione. Le CAM vengono somministrate con terapia standard nel 35% dei casi. Si è inoltre visto che, in ordine di frequenza, le CAM più impiegate erano omeopatia, integratori dietetici e medicina antroposofica, soprattutto come vischio-terapia. Per quanto concerne i fattori che orientano verso l'uso di queste discipline, precedenti esperienze positive (anche dei genitori stessi e in altre patologie), la cattiva prognosi di malattia secondo il dettato della medicina scientifica e l'elevato status sociale economico e culturale. Circa i risultati attesi, questi erano rappresentati da una migliore stabilizzazione della malattia, da un miglioramento dello stato immunitario e della possibilità guarigione. Le fonti di informazioni sulle CAM sono state, nella maggior parte dei casi, di tipo non medico; tuttavia il 71% degli utenti (fatto insolito rispetto ad altre nazioni e ad altri studi sull'adulto) ha parlato con il medico di fiducia sulla possibile interazione con le terapie scientifiche designate. Inoltre, nel caso di terapie CAM già intraprese, gli effetti percepiti dai genitori sono stati per la maggior parte positivi e l'89% degli utenti ha dichiarato che avrebbero raccomandato le CAM ad altri genitori. Anche da questo studio emerge la necessità di una maggiore informazione diretta a pediatri ed oncologi i quali, molto spesso, ne ignorano caratteristiche, valore e limiti e, pertanto, non sanno dare consigli adeguati se richiesti.
Fonte:
Eur J Cancer, 2008, 44, (15), 2233
Articolo di Carlo Di Stanislao
da "Omeopatia33" del 13 novembre 2008