"Mors tua, vita mea"
INFLUENZA SUINA: un esempio di come creare il panico renda più di qualunque spot pubblicitario.
Da una vita a contatto con la mistificazione in campo medico e farmaceutico, abbiamo sentito subito quella che si è soliti definire "puzza di bruciato". Ci sembrava però prudente e responsabile attendere, ed attenerci all'opinione di persone competenti.
Le prime che abbiamo interpellato hanno confermato le nostre impressioni. Poi è arrivato un putiferio di denunce da parte della medicina che non si è rassegnata a dire signorsì, e che più il tempo passa, più fa sentire la sua voce, nonostante imponenti società corali di soprani, contralti, tenori e bassi ingaggiate tempestivamente.
Mentre speaker televisivi strabuzzano gli occhi e intonano visi già solitamente parafunebri alle arie attonite dei film catastrofici, medici e ricercatori indipendenti non nascondono il disgusto per l'ennesima "bufala" mediatico-commerciale. Il solo fatto che il loro dissenso non abbia ospitalità, in particolare, presso l'informazione televisiva - la più suadente ed efficace - aggiunge, nonostante non ce ne fosse proprio bisogno, una conferma.
E' pronta la colossale torta sull'altrettanto colossale vassoio, sono pronte le candeline, i piatti grandi per gli azionisti e pure quelli mignon per i camerieri: che si spartiranno una decina di gradi dell'immensa ruota, mentre gli aspiranti camerieri avranno licenza di leccaggio della panna e del pan di Spagna rimasti coesi al vassoione.
Ma passiamo ai fatti, cioè a quanto non affermiamo noi, che non ne abbiamo l'autorevolezza, ma, appunto, persone preparate.
Vediamo, tanto per cominciare, di che cosa si tratta.
Pandemia: Carneade, chi era costei?
Il virus A/H1N1 (una sigla fa ancor più paura) è provatamente meno aggressivo della normale influenza stagionale. Manifestatosi in Messico nel 2009, è caratterizzato dai soliti sintomi delle forme influenzali: febbre, tosse, cefalea, dolori muscolari, nausea e diarrea. Teniamo conto anche del fatto che arriveranno tanti altri ceppi influenzali - pare intorno ai 500 - e sarà un'impresa distinguere questa celebrità......dalle comuni affezioni della specie. Già, perché gli esami per individuare questa influenza hanno "poca sensibilità" (dal 10 al 60%), per cui non potranno garantire se si tratti della famigerata - e banale - A/H1N1 o di una delle altrettanto banali forme similari. Come non pochi altri tipi di influenza è molto contagiosa, questo sì. Quasi quanto l'imbecillità collettiva.
L'importante è usare una parola da brivido sulla schiena: PANDEMIA!!!! Caspita, non si scherza con una Pandemia!!!! Cosa poi significhi esattamente pochi lo sanno, grazie anche alle riforme scolastiche degli ultimi quarant'anni. Ma che sia una cosaccia, "na cosa fitusa", è comune convinzione. E questo è stato il primo centro dei signori della torta.
Pericolosità.
Ma, a parte la contagiosità, come abbiamo detto anch'essa di routine, qual è la pericolosità? Qui addirittura emergono dati che potrebbero mettere in pericolo torte, piatti e briciole: lo 0,3% di mortalità in Europa e lo 0,4% negli Usa. Ma - si dirà - non è mica da sottovalutare questo zero virgola, no? Certo, da parte delle persone anziane o con gravi problemi preesistenti: come accade per tutte le forme di influenza, soprattutto se curate da certi medici in circolazione, più rapidi di un pistolero da Far West nell'ordinare, telefonicamente, raffiche di antibiotici (che poi si tratti di virus e non di batteri non importa: pinzillacchere e quisquilie).
Insomma, come dice un esperto, "non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani".
Concretizziamole allora queste cifre. Le cifre variano in base alla fonte dei dati. In Gran Bretagna 30 morti su centomila casi, negli USA 302 su un milione di casi. In Argentina sono morte 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. In tutto il mondo, ad oggi, ci sono stati 2501 decessi.
Mica pochi, si dirà. I morti per malattia sono sempre troppi, ma può giovare sapere che in Spagna, nella stagione invernale, il numero di morti per influenza oscilla tra i 1.500 ed i 3.000.
Soggetti "a rischio".
Questo tipo di influenza si distingue, a dire il vero, da altre forme sorelle. Mentre queste colpiscono prevalentemente (90%) persone di età superiore ai 65 anni, la rinomata "suina" o "A" predilige la fascia d'età inferiore. Solo il 10% dei decessi finora verificatisi hanno riguardato gli ultrasessantacinquenni. Una ragione avanzata per tale particolarità è che le persone non più giovani hanno acquisito una sorta di autoimmunità in seguito ad epidemie pregresse.
Panico e "disease mongering".
Il Disease mongering (invenzione di malattie) è già una nostra vecchia conoscenza (cfr. http://www.dibellainsieme.org/discussio ... sione=8407). Non si guadagna solo sulle malattie vere - indipendentemente dal fatto che si cerca di curarle, ma di non guarirle - ma anche su quelle inventate a tavolino di sana pianta, per impinguare gli utili previsionali.
Vi ricordate della "influenza aviaria"? Bene. L'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - nel 2005 aveva previsto sette milioni di morti. No, non è un nostro refuso. Dicansi sette milioni di morti. Che si ridussero......a.....settecentomila?.....Nossignore! Settantamila? Nemmeno. La facciamo breve: 262 (duecentosessantadue). Un errorino da nulla: anche qui una quisquilietta. Ma come, l'OMS fa degli errori simili? Gettando nel panico il mondo intero?
Signori miei, sarete d'accordo che una bella espressione di natura matematica sintetizza tutto come meglio non si potrebbe. E allora scriviamola:
P (che sta per: panico) x $ (o €) = G (Gaudio).
Azionisti
Qui c'è il giro d'affari diretto e l'indotto. Il tutto per una cifra stimata (o sottostimata?) di 10.000.000.000 di dollari: alias ventimila miliardi delle vecchie lire.
Sua Maestà il Vaccino.
Il vaccino per il virus A/H1N1 è in fase di sperimentazione, non si sa se sarà efficace, non si sa se comporterà effetti collaterali più o meno gravi. Però il can can e la grancassa hanno già assordato il mondo, i vari governi si sono affrettati a prenotarne dosi colossali e, con un po' di fortuna ed una buona campagna terroristico-mediatica ne potranno ordinare molte di più.
Un vaccino approntato in fretta, indipendentemente dalla ragionevolezza scientifica relativa, è sempre cosa pericolosa. Ne sanno qualcosa tanti poveri genitori che non hanno letteralmente voce in capitolo, nonostante abbiano perduto i propri figlioli o si trovino di fronte alla tragedia di creature rovinate per sempre.
Per fare un solo esempio, quando nel 1976 si corse con la lingua di fuori di fronte al dichiarato pericolo di pandemia, il vaccino così approntato produsse effetti collaterali gravi, tra i quali la sindrome neurologica nota come di Guillan-Barrè, e fu giocoforza sospendere l'avviato programma di vaccinazioni.
Ma occorre considerare anche altri pericoli, potenziali o sicuri. Tanto per cominciare, il comune vaccino antinfluenzale è totalmente inefficace sotto i due anni e attivo nel 33% dei casi tra bambini ed adolescenti. Ma anche per la fascia di età superiore si nutrono dubbi circa la sua efficacia.
Poi è stato osservato come basta che il virus cambi, per mutazione o riassortimento con altri virus, per rendere inefficace il vaccino.
Se queste argomentazioni vi sembrano "scandalistiche", potrebbe indurvi a diversa opinione la lettura del settimanale "L'Express", il quale informa come un terzo del personale ospedaliero francese rifiuti il vaccino contro l'influenza A.
E gli antivirali?
Veramente....superba la risposta degli antivirali di ultima generazione offerti per l'influenza A: abbreviano di una mezza giornata la durata dei sintomi influenzali! Meglio che niente, si dirà. Ma qui c'è la chicca. Questa mezza giornata si paga, ed a caro prezzo: agli alunni delle scuole inglesi uno di questi farmaci ha provocato nel 18% dei casi sintomi neuropsichiatrici, e nel 40% disturbi gastrici ed intestinali. Complimenti!
E allora cosa fare?
Come prima cosa comprendere chi e cosa muove questo panico e vivere sereni. Le norme comportamentali sono note: igiene personale, lavare accuratamente le mani, prestare particolare cura all'igiene orale. Nel caso in cui comparissero sintomi influenzali, è bene considerare che si tratterà quasi sicuramente di una normale influenza, da curarsi con una buona idratazione, riposo, alimentazione leggera e nutriente. Sarebbe bene anche considerare come la febbre è essa stessa un farmaco, e che l'antipiretico ha una ragione d'impiego solo se la temperatura, specie nei bambini, dovesse superare limiti ragionevoli.
Il Lisozima - questo "sovversivo", perché innocuissimo e superbo antivirale, ignoto o mal conosciuto dalla maggior parte dei medici - dovrebbe essere il rimedio elitario in tutte le sindromi influenzali. Se in unione (nei dosaggi suggeriti caso per caso dal medico) a vitamina A e vitamina C, l'economicissimo Lisozima toglierebbe di mezzo in breve tempo ogni forma di influenza (e di raffreddore) con scorno di vaccini, antipiretici, antivirali, antibiotici e dei loro non disinteressati produttori.
Considerazioni finali.
Questi allarmi....pandemici cominciano a non fare più presa; o, meglio ancora, ad essere sempre più criticati. Alcuni anni fa, con l'affare Aids, si era allertata la collettività portandola quasi al punto di rifiutare di dare un bacio senza preventivo attestato sanitario. Questa malattia è sempre esistita e sempre esisterà. Ma la pandemia si è manifestata esclusivamente sotto forma di pingui dividendi e robuste mazzette.
Anche se con toni molto pacati e quasi timidi, i nostri vertici sanitari hanno giustamente avvertito la popolazione dell'eccessivo clamore intorno a questa influenza, ancora più banale delle consorelle del passato. Le pressioni per una chiusura generalizzata delle scuole sembrano pure contrastate, evitando di dare spazio ad un ulteriore spot a favore delle case farmaceutiche.
Si apre a questo punto una speranza, che ancora non possiamo promuovere a constatazione: forse sta declinando "l'impero del male", che da mezzo secolo imperversa e spadroneggia in tutto il mondo. Gli "Intoccabili" cominciano ad essere contestati e un mezzo come Internet - pur con i suoi inconvenienti ed i suoi eccessi - ideato per incrementare consumi ed utili, si sta rivoltando contro i suoi ideatori, offrendo la possibilità di aggirare il monopolio delle fonti di informazione.
Non è il caso di illudersi e cantar vittoria. Occorrerà ancora tempo e, purtroppo, ci saranno tante vittime di questo mondo disgustoso, nel quale una vita è posta sulla bilancia del profitto come una derrata alimentare. Ma ci sembra che il vento stia cambiando e che forse, almeno per i nostri figli, si profili di lontano il roseo di una più serena aurora.
Fonte:
http://www.dibellainsieme.org/discussio ... ione=11521