omeopatia unicista e altri medicinali

[white]

Egregio dottore,

mi piacerebbe sapere quali sono i limiti all'assunzione di medicine e integratori alimentari durante una terapia omeopatica unicista. Si possono prendere vitamine e fermenti lattici?

Organoterapici e nosodi a basse diluizioni (D6-D30)?

Limitazioni nel campo alimentare?

Cordiali saluti.

[Dr.Ascani]

Gentile utente,
durante una cura omeopatica si può continuare a mangiare, salvo diversa indicazione del medico, praticamente tutto quello che si mangiava prima e si possono utilizzare tranquillamente le comuni spezie o sostanze aromatiche (menta, caffè, dentifricio, pepe ecc.) e i normali integratori (multivitaminici o simili).
Gli unici consigli sono quelli di assumere i medicinali omeopatici possibilmente lontano dai pasti (almeno 20 min. prima o dopo), di tenerli lontano dalla canfora (che inattiva la maggior parte dei farmaci) e di tenerli lontano da forti campi elettromagnetici (TV, forno a microonde, cellulare ecc.).

Per quanto riguarda i farmaci i medicinali omeopatici non interferiscono sicuramente con questi se vengono presi dalla 12CH in sù, diluizioni in cui non sono presenti molecole chimiche. E' sempre bene però avvertire il medico omeopata dei farmaci che si stanno assumendo in quanto spesso è necessario dimiuire la dose di farmaci precedentemente assunta con il procedere dei miglioramenti dovuti ai medicinali omeopatici.

Cordiali saluti

[white]

Scusi se insisto. I rimedi omeopatici unitari che lei prescrive, ipotizzo a diluizioni alte (dalla 30CH in su), sono compatibili con eventuali terapie che il paziente sta seguendo basate su organoterapici e/o nosodi a basse diluizioni (D6-D30)?

Oppure non si devono mischiare le due cose?

[Dr.Ascani]

Una cosa del genere sarebbe sconsigliabile poichè sfocerebbe in un pluralismo che non farebbe altro che "confondere" il caso.
Anche nei casi acuti faccio sempre sospendere la cura profonda con il rimedio unitario, in genere ad alta potenza, per passare al rimedio sintomatico. Una volta risolto il caso acuto si interrompe il sintomatico e si ritorna al rimedio profondo.
Le cure vanno sempre individualizzate sulla base dei sintomi che la persona sta avendo in quel particolare momento della sua vita.