Buongiorno dottore,
una domanda sull'approccio alla prescrizione.
ESEMPIO:
Il mio omeopata mi sta prescrivendo per adesso singole dosi a diluizione crescente dello stesso rimedio a distanza di 50-60gg.
Parlando con l'omeopata che ha in cura i miei figli mi dice che lui non utilizza quel tipo di approccio e che in un caso come il mio avrebbe preferito ripetizioni del rimedio più frequenti nel tempo al fine di mantenere la stimolazione dello stesso ed avere nel contempo una risposta meno aggressiva e più stabile alla guarigione (spero di non aver capito male)
A parità di paziente e di rimedio, un differente approccio coi dosaggi può realmente cambiare le percezioni da parte del malato in termini di aggravamento iniziale, sensazioni di miglioramento etc?
Dei due approcci uno è piùù corretto dell'altro o se ben fatti porteranno entrambi, magari per strade leggermente diverse, alla guarigione?
Grazie e saluti