Letture

Forum dedicato all'Omeopatia con possbilità di ricevere consulti medici sulla Medicina Omeopatica. Risponde il Dott. Tancredi Ascani, medico omeopata unicista.

Letture

Messaggiodi ellis il dom mar 01, 2015 8:46 am

Buongiorno Dott. ascani,
Avendo trovato in alcuni suoi precedenti interventi cenni a Rajan Sankaran mi sono incuriosita e ho deciso di leggere il suo "Homeopathy for today's world". D'altra parte ho pure cominciato la lettura del libro di Fabio Marchesi che mi ha consigliato. Premesso che sono solo all'inizio di entrambe le letture, quindi la mia sicuramente è un'osservazione incompleta e prematura, volevo comunque sapere se secondo lei si può ritenere che entrambi gli autori sostengono grosso modo una medesima tesi, mi riferisco soprattutto a quando parlano dei nostri modi "precostituiti" di reagire al mondo esterno, ad esempio in questo passo di Sankaran:

When afflicted by disease a human being is not comfortable in all situations, and each individual needs a specific set of conditions to feel okay. Due to these required conditions (compulsions) and fixed feelings (obsessions), which arise in response to the disease, our ability to react to the situation becomes restricted. This restriction is the measure of our disease. When such a restriction is present, we are no longer open to what is in front of us. Good health allows us to be in the moment and to react appropriately and proportionately to the situations we face. If the situation calls for achievement, we achieve. If it demands that we remain passive, so be it. Neither achievement nor passivity is a condition of good health. Health signifies freedom, spontaneity, and being in the present, so that the spirit within is free to fulfill the requirements of the situation.

Le chiedo questo perché, "a pelle", per una lettura che ha lo scopo di capire i meccanismi reattivi che mi "bloccano" una serena interazione col mondo circostante, mi sembra di entrare più in sintonia, come lettrice, con la scrittura più "pacata" del medico indiano rispetto a quella più "esuberante" (per capirci) di Marchesi.
E più in generale, consiglierebbe la lettura di Sankaran a un non addetto ai lavori?

Grazie in anticipo per l'attenzione e buona domenica.
ellis
 
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Re: Letture

Messaggiodi Dr.Ascani il dom mar 01, 2015 10:41 am

Salve, sicuramente in alcuni concetti hanno cose in comune ma ritengo i libri di Marchesi più scorrevoli e semplici da comprendere. Sono molto restio a consigliare testi di omeopatia ai "non addetti ai lavori". Per chi non conosce a fondo l'omeopatia "applicata" sul campo, le descrizioni sintetiche dei rimedi (o delle costituzioni o dei miasmi) che si trovano nella maggior parte dei libri sono spesso fuorvianti e controproducenti. Una persona a cui è stato prescritto un rimedio poi se lo va a leggere, non ci si ritrova e pensa che il medico abbia sbagliato, si autoconvince di questo e riduce gli effetti della cura, questo è il caso più frequente. Spesso invece un rimedio viene prescritto sulla base di uno o due sintomi chiave e sul tropismo d'organo e può non corrispondere nient'altro della sua descrizione generale ma è comunque il rimedio giusto, trovato dall'esperienza e dall'intuito che solo un medico esperto può avere. Molto più utile, per chi è interessato all'omeopatia, studiarsi la filosofia che vi sta dietro commentata da grandi medici come il Kent ed un libro che consiglierei a tutti è "Lezioni di Filosofia Omeopatica" di Kent.

Cordiali saluti
Dott. Tancredi Ascani
Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica
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Re: Letture

Messaggiodi ellis il dom mar 01, 2015 3:22 pm

Ok grazie mille... Come si dice, paziente avvisato, mezzo salvato ;)
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