LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Forum dedicato all'Omeopatia con possbilità di ricevere consulti medici sulla Medicina Omeopatica. Risponde il Dott. Tancredi Ascani, medico omeopata unicista.

Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il ven mag 25, 2012 8:51 am

Una pillola per il ciclo on demand
Arriverà sul mercato italiano tra un anno


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16:30 - Le donne lo sanno bene: basta programmare una gita, una giornata al mare o l'occasione in cui indossare i pantaloni bianchi e i "giorni critici" del ciclo mestruale si presentano con infernale puntualità. Ma ci sono buone notizie: presto sarà disponibile sul mercato italiano una nuova pillola contraccettiva "no stop" che, con una assunzione senza interruzioni, permetterà alle donne di pianificare il periodo in cui compare il ciclo. Insomma, se i "giorni no" si comportano come la nuvola di Fantozzi, basta tener duro: il nuovo prodotto dovrebbe arrivare tra circa un anno.
Lo annunciano gli esperti in occasione del Congresso nazionale congiunto della Società italiana di contraccezione e Federazione italiana di sessuologia scientifica, in corso a Taormina con la partecipazione di circa 700 specialisti. La nuova pillola è già stata autorizzata dall'Ente europeo per i farmaci (Ema) ed si trova attualmente all'esame dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

"I vantaggi di questa nuova pillola sono molteplici - sottolinea Rossella Nappi, professore della Clinica ostetrica e ginecologica dell'Università di Pavia - soprattutto perché molte donne soffrono di disturbi anche gravi legati al ciclo mestruale. La nuova pillola consentirà invece di decidere quando avere il ciclo, permettendo dunque alle donne di programmare meglio la propria vita. Si tratta di un contraccettivo indirizzato a tutte le donne e che non presenta alcuna controindicazione - aggiunge l'esperta - dal punto di vista medico o fisiologico''.

La pillola sarà messa in vendita insieme ad un device elettronico, spiega Nappi, ''che terrà il conto delle pillole assunte e, una volta decisa la sospensione dell'assunzione, indicherà quando arriverà il ciclo''. La ginecologa e sessuologa Alessandra Graziottin aggiunge che il preparato offre un vantaggio in più per le donne, "dal momento che, secondo un recente sondaggio, ben l'81% delle italiane intervistate si dice favorevole ad una pillola che non faccia arrivare il ciclo mestruale, mentre il 36% vorrebbe avere le mestruazioni una sola volta ogni tre mesi''.

Fonte:
http://www.tgcom24.mediaset.it/perlei/a ... mand.shtml


RIFLESSIONI
La cosa più sconcertante è vedere dei medici che appoggiano questa follia e che hanno il coraggio di sostenere che la pillola in questione "...non presenta alcuna controindicazione - aggiunge l'esperta - dal punto di vista medico o fisiologico".
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il sab giu 02, 2012 12:46 pm

Scandaloso documento ufficiale della camera dei deputati:

4.1.5 Incentivi al personale sanitario dei centri di vaccinazione ed ai pediatri di famiglia

L’esperienza maturata in alcuni paesi stranieri (ad esempio, il Regno Unito) ed in alcune regioni del nostro paese (ad esempio, la Sicilia) ha mostrato che si possono raggiungere elevate proporzioni di bambini vaccinati anche per i vaccini non obbligatori incentivando opportunamente il personale addetto alle vaccinazioni ed i pediatri di famiglia. Gli incentivi possono essere d’ordine puramente morale ma quelli che più rapidamente e più generalmente raggiungono lo scopo sono gli incentivi economici.
Gli incentivi economici possono essere erogati secondo due modalità: secondo il modello inglese, ai medici del servizio sanitario che accettano di vaccinare i propri assistiti si riconosce un compenso in denaro per ogni vaccinazione effettuata a titolo di remunerazione per il servizio reso in più rispetto alle prestazioni di diagnosi e cura loro spettanti per contratto; nella Regione Siciliana, invece, si liquida un premio annuale ai pediatri di famiglia se hanno collaborato, anche solo con lo svolgere azione di informazione e di convincimento, purché la proporzione dei vaccinati fra i loro assistiti superi la percentuale che l’Assessorato regionale per la sanità ha posto come obiettivo minimo per quell’anno.
Incentivi economici potrebbero essere riconosciuti anche al personale sanitario dei centri di vaccinazione delle aziende sanitarie o in alternativa ai pediatri di famiglia, in rapporto all’impegno profuso per le vaccinazioni non obbligatorie.

.........
Una proposta emersa nel corso delle audizioni è che la copertura vaccinale sia considerata come obiettivo irrinunciabile per la valutazione dell’operato dei direttori generali delle ASL. .......

Fonte:
http://www.camera.it/_bicamerali/leg14/ ... accini.htm
http://www.camera.it/_bicamerali/leg14/ ... accini.htm
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il lun giu 11, 2012 1:35 pm

Vi racconto l'uomo che verrà
Più buono grazie alla nanoscienza


Una riflessione sulla società del futuro colma dell'ottimismo tipico dello scienziato, perchè "la scienza ha costantemente migliorato la nostra vita". Dai tempi della geometria ad oggi, l'era del Dna
di UMBERTO VERONESI

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La scienza trasformerà il futuro e la vita dell'uomo, lo ha sempre fatto e lo farà ancora di più. Le religioni resisteranno, ma è la scienza che traccia la via del domani e ne detta l'agenda: le evoluzioni sociali e intellettuali che vivremo, avranno origine da un progresso scientifico. Da bambino ho vissuto il passaggio dall'illuminazione a gas a quella elettrica. E ho visto il modello familiare e sociale trasformarsi drasticamente.

Da adulto ho vissuto la nascita e l’esplosione dell’era digitale, che ha ancora più radicalmente cambiato i rapporti fra uomini e fra uomo e ambiente. Ora siamo nell’era del Dna: non solo abbiamo decodificato il mistero della vita, ma stiamo imparando a riprodurlo. Già più di dieci anni fa Michel Houellebeck nel suo libro Le particelle elementari (che Oskar Roheler ha trasformato in un bel film) raccontava di un biologo che era riuscito a ricostruire artificialmente il Dna umano in laboratorio, precipitandoci nella riflessione cruciale di come l’umanità saprà utilizzare questo straordinario progresso. E la verità è che ancora oggi siamo per lo più spiazzati eticamente e giuridicamente. Ma non ci possiamo sottrarre a questa prova, perché se qualcosa è scientificamente ipotizzabile, prima o poi qualcuno la realizzerà. L’incertezza è soltanto quando e come, e la sfida è fare in modo che sia realizzata a puro vantaggio dell’uomo. Gli scienziati sono ottimisti perché la scienza ha costantemente migliorato la nostra vita, sin dai tempi della sua nascita, quando la divisione delle proprietà terriere tra agricoltori, per aumentare la produzione di cibo, ha dato origine alla geometria.

Scrive Nicholas Negroponte, uno dei maggiori innovatori del nostro tempo: «Il mio ottimismo non è alimentato da un’anticipazione su nuove scoperte o invenzioni. Trovare una cura per il cancro o l’Aids, scoprire un modo accettabile per controllare la crescita della popolazione, inventare una macchina che respiri la nostra aria e beva l’acqua dei nostri oceani restituendole purificate, sono sogni che possono avverarsi oppure no. Non occorre aspettare nessuna invenzione ». L’orizzonte più vicino è segnato dalla nanoscienza, che ci permette di ricostruire il nostro mondo nella dimensione del nanometro, un milionesimo di millimetro, la dimensione della natura. Presto potremo avere nuove forme di cattura dell’energia solare con circuiti nanometrici fotovoltaici mischiati alle vernici delle case, avremo microspie diffuse negli ambienti con uno spray, disporremo dei respirociti, microorganuli iniettabili nel sangue, che assorbono enormi quantità di ossigeno, tanto che con un’iniezione di respirociti potremo correre per tre ore senza respirare. L’impatto sociale della nanoscienza sarà enorme: intellettuale, educativo, artistico, sentimentale, passionale, politico. Ma la società nanoscientifica sarà una società migliore.

Fonte:
http://www.repubblica.it/speciali/repub ... ef=HREC1-2


RIFLESSIONI
Egregio professore,
la storia, la logica, l'intuito e l'esperienza, ci insegnano chiaramente che, tra i problemi principali che affliggono l'uomo in questa epoca, ci sono l'eccessiva medicalizzazione, le diagnosi inutili e l'abuso di una farmacologia e diagnostica sempre più invasive che, nonostante spese pubbliche e investimenti folli, stanno portando, a fronte di vantaggi praticamente nulli, ad una popolazione piena di malati cronici e sempre più dipendente dai farmaci.
La vera salute e il vero benessere dovranno percorrere obbligatoriamente la via del riavvicinamento alla Natura e alla sue leggi, alla riscoperta e alla valorizzazione dell'energia, inimitabile e insuperabile, insita in ogni essere vivente, che è l'unica in grado di garantirci il massimo benessere con il minimo sforzo e una vita armonica con il Tutto.
Le modificazioni del DNA, le nanospie, le nanoparticelle e i respirociti, se li tenga per Lei o per qualche agente segreto, se ne ha.
Dott. Tancredi Ascani
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar giu 26, 2012 1:54 pm

STUDIO PUBBLICATO SU «LANCET»
«Influenza A, i morti sono 15 volte di più»
Il nuovo calcolo fatto dal Cdc di Atlanta e basato su un modello matematico: i decessi sarebbero tra 151.700 e 575.400


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MILANO - L'influenza A, o H1N1, è stata molto più letale di quanto calcolato all'indomani della pandemia del 2009, con un numero di morti superiore di almeno 15 volte a quello stimato. Il nuovo calcolo è del Cdc di Atlanta, ed è stato pubblicato dalla rivista Lancet. Nel primo anno della pandemia sono stati calcolati dai laboratori di tutto il mondo 18.500 decessi a causa del virus: diversi i valori della nuova stima, basata su un modello matematico che tiene conto dei dati di 12 Paesi a diverso tenore di vita proiettandoli poi sul resto della popolazione globale.
NUOVO CALCOLO - Secondo il nuovo calcolo i morti da H1N1 sono stati tra 151.700 e 575.400, molti più quindi di quelli ufficiali, concentrati per il 59% in Sud Asia e Africa. «Questi numeri non sono ancora da considerare preoccupanti, ma sfatano il mito secondo cui la cosiddetta influenza suina era meno pericolosa di quella stagionale - commenta Giovanni Rezza, epidemiologo dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) -. La verità è che anche l'influenza da H1N1 era pericolosa, e l'unico fattore che ha tenuto basso il numero dei casi è che non ha colpito gli anziani, che probabilmente erano protetti dal fatto che un virus simile era già circolato nei decenni passati».

VACCINO - Secondo l'esperto i dati confermano l'importanza della vaccinazione: «Anche questo studio ha dimostrato che tra i giovani e alcune categorie a rischio come le donne in gravidanza o gli obesi la pandemia era pericolosa almeno quanto quelle stagionali - afferma Rezza -. Questo già si sapeva all'epoca, e per questo gli esperti incitavano a vaccinarsi, ma l'invito non è stato accolto».

(Fonte: Ansa)

Fonte:
http://www.corriere.it/salute/12_giugno ... 523f.shtml


RIFESSIONI
Sconcertante come ancora tentino di salvare la faccia dando i numeri con questa precisione davvero "matematica" (tra 151.700 e 575.400) e il solito "esperto" (possibile che ne esista solo uno in Italia?) che invita di nuovo a vaccinarsi. Influenza suina: trattasi di una delle più grosse bufale del nostro secolo che ha dimostrato l'enorme fallacia, approssimatezza (e a volte corruzione) dell'OMS e dei sistemi sanitari nazionali, con milioni di dosi di vaccini prodotti e (per fortuna e grazie al buon senso della gente) invenduti.
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il gio giu 28, 2012 9:01 am

Vaccino stile Pacman contro il fumo
"Un'iniezione per dire addio alle sigarette"

Testato dai ricercatori della Cornell: mangia la nicotina nel sangue e impedisce che arrivi al cervello. Punta a spezzare il meccanismo della dipendenza


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di ELENA DUSI

ROMA - Smettere di fumare è un po' come trovarsi in un videogioco. "Pensiamo a Pacman. Gli anticorpi dell'organismo viaggiano ovunque nei vasi sanguigni. Se ogni volta che incontrano una molecola di nicotina riescono a bloccarla, possono impedirle di raggiungere il cervello e produrre i suoi effetti nocivi". Ronald Crystal, genetista della Cornell University di New York, sintetizza così la sua visione di un vaccino capace con una singola iniezione di liberare per sempre dal vizio del fumo. Il rimedio contro il tabagismo oggi viene sperimentato sui topi. Prima che arrivi in farmacia occorreranno ancora i test sull'uomo, ma gli sforzi per contrastare il meccanismo della dipendenza dalla nicotina non saranno mai sproporzionati rispetto ai benefici. Il fumo infatti è considerato responsabile di un decesso su sei: più di 70mila persone all'anno solo in Italia.

Il vaccino allo studio a New York punta a spezzare il meccanismo della dipendenza. L'anticorpo-Pacman, dopo aver abbracciato la molecola di nicotina, forma un agglomerato ingombrante, incapace di superare quel filtro assai selettivo che protegge il cervello dall'ingresso di sostanze estranee. La nicotina da sola non fa fatica a superare la barriera, uscire dal circolo sanguigno, entrare nel cervello e legarsi ai recettori del piacere, creando quella dipendenza da cui meno di un individuo su tre - tra coloro che decidono di smettere - riesce a liberarsi nel corso della vita. "Ogni boccata di fumo - scrivono i ricercatori guidati da Crystal su Science Translational Medicine - contiene più di 4mila sostanze chimiche diverse. Ma è la nicotina il vero responsabile del meccanismo della dipendenza". Una sigaretta ne rilascia tra 1 e 1,5 milligrammi, meno del 3 per cento del suo peso. In circa 15 secondi questa sostanza passa dai polmoni al sangue fino a raggiungere il cervello. Da lì, innesca piacere, senso di riduzione dello stress, ma anche la necessità di accendere un'altra sigaretta dopo aver spento la prima.

Convincere gli anticorpi ad attaccare la nicotina nel sangue prima che raggiunga il cervello non è impresa semplice. Le molecole rilasciate dal fumo sono infatti troppo piccole perché il sistema immunitario le riconosca come nemiche. E i vaccini sperimentati finora, a base di anticorpi già maturi e addestrati a identificare e distruggere la nicotina, sono risultati efficaci per periodi troppo brevi. "Spesso chi riceveva le iniezioni lamentava problemi di allergia o febbre" spiega Laura Carrozzi, epidemiologa della Società italiana di medicina respiratoria, dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e del Cnr. "In alternativa, si usano ormai comunemente prodotti sostitutivi del tabacco somministrati attraverso cerotti, inalatori o pasticche, un antidepressivo chiamato bupropione o un farmaco detto vareniclina, che si lega parzialmente ai recettori della nicotina nel cervello. Tutti questi prodotti alleviano i sintomi dell'astinenza, ma non bastano a smettere di fumare se manca la forza di volontà".

A differenza dei vaccini tradizionali, questo contiene una sequenza di geni con tutte le istruzioni necessarie alle cellule per sintetizzare l'anticorpo-Pacman. Il frammento di materiale genetico viene inserito in un virus. Il microrganismo si occuperà di trasferirlo nelle cellule del fegato, dove inizierà la fabbricazione dell'anticorpo. I topolini che hanno ricevuto il vaccino nel laboratorio di New York hanno visto il livello di nicotina circolante nel sangue ridursi al 15 per cento della dose normale. E il fatto che l'anticorpo fosse prodotto direttamente dal fegato ha reso l'effetto di una singola iniezione permanente nel tempo. "Per il momento abbiamo svolto gli esperimenti solo nelle cavie" precisa Crystal. "Ma abbiamo fiducia che questa strategia possa aiutare i milioni di fumatori che hanno deciso di liberarsi dal vizio ma non hanno la forza per riuscirci".
(28 giugno 2012)

Fonte:
http://www.repubblica.it/salute/ricerca ... ef=HREC1-3
Dr.Ascani
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar lug 24, 2012 9:16 am

Vita da cavie, gli esperimenti sulla pelle degli animali
Nel bresciano chiude un canile lager ed è polemica sull'industria della vivisezione. Dove gli esperimenti sono in crescita, Perché, dicono alcuni scienziati, non esiste alternativa

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di MARGHERITA D'AMICO

"NESSUNO scopo è così alto da giustificare metodi così indegni" disse Albert Einstein della vivisezione. Nel 2006, quasi un secolo dopo, Thomas Hartung, consulente scientifico della Ue e direttore dell'Ecvam (il centro europeo per la convalida dei metodi alternativi), scrive su Nature: "Le prove su animali sono scienza di cattiva qualità. Dalla loro sostituzione dipende la vita di milioni di esseri umani". Eppure ancora oggi, una settimana dopo il sequestro di Green Hill, l'azienda nel Bresciano dove si allevano beagle destinati ai laboratori di vivisezione, la legge internazionale pende nettamente a favore della sperimentazione sugli animali, considerata indispensabile dalle aziende chimico-farmaceutiche e da un'ampia parte del mondo della ricerca.

In Italia e in altri Paesi si dibatte riguardo una direttiva europea (la 63 del 2010) ormai prossima al recepimento. Un provvedimento contestatissimo per aver disatteso le garanzie basilari di tutela delle cavie, e deluso quanti si aspettavano un sostanziale passo in avanti rispetto alla normativa in vigore datata 1992 verso l'obbligo di ricorrere a metodi alternativi alla vivisezione. Lo scontento degli animalisti è forte ovunque, anche da noi. Se negli ultimi anni in Italia si è registrata una lieve inflessione, il 5 per cento circa, e il numero degli esemplari utilizzati negli esperimenti è passato da 2.735.887 nel triennio 2004-2006 a 2.6003.671 fra il 2007 e il 2009, si registra però un notevole incremento delle autorizzazioni in deroga: "Sono il 30 per cento in più nell'ultimo biennio e si tratta degli esperimenti più invasivi e crudeli, eseguiti spesso senza anestesia. Abbiamo ottenuto questi dati da un refrattario ministero della Salute dopo un contenzioso legale" spiega Michela Kuan, responsabile del settore antivisezione della Lav.

"Oltre il 73 per cento degli animali è usato per gli studi biologici di base, ricerca e sviluppo di prodotti e apparecchi per medicina umana e veterinaria. Seguono i test per la produzione e controllo di qualità per prodotti e apparecchi (il 16%) e le indagini tossicologiche, le diagnosi di malattie e la formazione. È pure in aumento l'uso di animali vivi e poi soppressi a fini didattici. Da noi gli stabulari sono circa seicento, difficile fare una valutazione del numero degli allevamenti perché molti laboratori producono cavie anche in proprio, parecchie già geneticamente modificate".

"Consideriamo gli animali una spesa, un soggetto geneticamente modificato è difficile da ottenere e può costare fino a 5 mila euro. La sperimentazione su di loro copre il 30 per cento delle nostre attività, il rimanente 70% avviene in vitro e ritengo che questa proporzione valga più o meno per tutta l'attività nazionale" dice Giuseppe Remuzzi, coordinatore della ricerca dell'istituto Mario Negri di Bergamo. "Ci serviamo solo di topi e ratti: per il totale delle nostre tre sedi nel 1990 ne contavamo 33.832. Dieci anni dopo sono diventati 22.362 e, nel 2010, 16.485. Ma non siamo certo gli unici a usarli. Quanti politici ci dicono di essere favorevoli alla vivisezione, ma per ottenere consensi dichiarano il contrario". Anche all'Ifom, area di ricerca sperimentale legata all'Istituto europeo di oncologia di Umberto Veronesi, da sempre schierato in difesa dei diritti degli animali, si fa vivisezione. "Secondo il ministero, gli stabulari italiani accolgono 550 mila topi, mille cani nel 2007 e 600 nel 2009, 3.500 maiali nel 2007 e 2.500 nel 2009, 30 mila pesci ora dimezzati: si usano gli zebra fish, facili da manipolare geneticamente" continua Remuzzi. Che, quanto alle novità in arrivo dall'Europa, dice: "Certe contestazioni non le capisco: la sperimentazione sui randagi che dovrebbe essere introdotta non si pratica in alcuno stabulario del mondo".

Ribatte Vanna Brocca, direttore della Voce dei senza voce, periodico dell'associazione Leal: "Negli Usa i randagi si usano, eccome. Sono commercializzati dai Class B Dealers previsti dall'Animal
Welfare Act, che operano con regolare licenza. In Italia per fortuna lo proibisce la legge 281 del 1991. Io però mi domando: se i laboratori dicono di non avere bisogno dei randagi, perché l'articolo 11 della direttiva è tutto dedicato alla possibilità di sottoporre cani e gatti randagi a test in caso di "minacce per l'ambiente o per la salute umana o la salute animale?". L'obiezione alla vivisezione non si fonda solo sulle sevizie - maiali cui vengono lesionati i polmoni per effettuare lunghe respirazioni assistite prima di sopprimerli, impianti dentari inseriti sulle zampe dei conigli, cani cui sono strappati i denti, topi dalle zampe bruciate su piastre elettriche sono alcune delle pratiche descritte da un interessante dossier realizzato da Nemesi Animale riguardo gli stabulari lombardi - quanto anche sulla loro pericolosa inutilità.

Le stime dell'Ufficio dei consumatori Ue (Beuc) riferiscono di 197 mila cittadini morti ogni anno a causa degli effetti indesiderati dei farmaci, mentre in Italia il numero di reazioni avverse ai soli antibiotici sarebbe pari a 1643, contro le 1303 del 2008. Tuttavia i metodi alternativi come test in vitro, colture cellulari capaci di ricostruire organi di origine umana, metodi bio informatici che creano interazioni di molecole al computer o le investigazioni epidemiologiche, stentano a prendere piede perché non supportati dalla legislazione. "C'è uno spreco straordinario di tessuto umano che sarebbe invece preziosissimo per la ricerca" osserva Michela Kuan. "Invece di allevare e uccidere animali, si potrebbero utilizzare organi asportati o amputati, cordoni ombelicali che vengono buttati via e non si recuperano se non previa burocrazia assurda".

"Test gratuitamente crudeli? Io non ne ho mai autorizzati" afferma Rodolfo Lorenzini, direttore del Servizio biologico e per la gestione della sperimentazione animale per l'Istituto Superiore di Sanità, che suggerisce: "Si potrebbe destinare parte dei fondi a studi che non prevedono l'uso degli animali. Sarebbe un'apertura importante". Mentre il medico e senatore Pd Ignazio Marino dice: "L'industria farmaceutica ha in Italia un fatturato di 25 miliardi di euro e il 10% è reinvestito nella ricerca: se le aziende non vedono la possibilità di operare secondo le regole internazionali, si tirano indietro". Ma si tratta di vero progresso o piuttosto di un favore all'industria sulla pelle degli innocenti? "I vivisettori utilizzano il cosiddetto esperimento 'DL 50': la Dose Letale per il 50% degli animali utilizzati. Consiste nell'alimentare a forza un gruppo di animali con una particolare sostanza finché non ne muore la metà. Se consideriamo per esempio la digitossina (farmaco per l'insufficienza cardiaca), questa sostanza presenta nei ratti una 'DL 50' 670 volte superiore rispetto ai gatti: come possiamo sapere quale valore possa avere un significato per l'uomo?" ricorda il biologo Gianni Tamino. "Si autorizzano esperimenti assurdi: per esempio, portare ratti allo sfinimento su una ruota velocissima per poi farli cadere allo stremo delle forze in una botola dove vengono decapitati: di lì si esaminano i fenomeni di deterioramento dei tessuti. Il tutto per uno studio sugli sportivi" spiega Marco Mamone Capria, docente di Matematica all'università di Perugia e presidente della Fondazione Hans Ruesch (dal nome dell'autore di Imperatrice nuda, testo cardine del movimento antivivisezionista in Italia). "La legge del 1993 sull'obiezione di coscienza alla vivisezione - aggiunge - è sistematicamente boicottata dalle università italiane. Si continua a impedire che gli studenti siano informati come previsto dalla legge che permette loro di sottrarsi nei loro percorsi formativi ". E poi: "Altro che trasparenza nei laboratori. Per sei anni sono stato membro del Comitato etico del mio ateneo e ho chiesto di entrare nello stabulario universitario: impossibile". Già: gli organi preposti al controllo del benessere animale negli stabulari sono le Asl, ma la legge non le obbliga ai controlli.

Osserva Fabrizia Pratesi, coordinatrice del comitato scientifico Equivita: "Le statistiche stesse indicano in modo vistoso che ciò che vale per una specie non è indicativo per un'altra, e le coincidenze favorevoli non esonerano comunque dalla sperimentazione sulla cavia umana. Per tacere di contraddizioni clamorose: le multinazionali chimiche non producono solo farmaci, ma pure pesticidi, diserbanti, ogm, anticrittogamici. Tutti prodotti testati sugli animali. Peccato che quando si verifica qualche disastro con ricadute sulla salute umana, le aziende si sottraggono alle loro responsabilità dicendo che che i test sugli animali hanno scarsa attendibilità".
(24 luglio 2012)

Fonte:
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ef=HREC1-2
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il mar lug 31, 2012 9:54 am

DAGLI USA UN ANTITUMORALE EFFICACE ANCHE COME CREMA ANTIRUGHE

Sarebbe stata studiata e creata dagli scienziati e dai ricercatori della Northwestern University per riparare i danni genetici provocati nella pelle da tumori e malattie infiammatorie, ma, in realtà, sarebbe miracolosa anche per contrastare l'invecchiamento. La crema miracolosa, quella che da anni si starebbe cercando di realizzare, potrebbe quindi, forse, essere stata finalmente scoperta. La grande efficacia di questa nuovissima emulsione "nanotech", capace di regolare i geni malati, è stata dimostrata nei laboratori della Northwestern University e la ricerca è ora pubblicata su Proceeding of the National Academy of Sciences. La nuova tecnologia, inserita nella crema, si basa sull'impiego di nuovi carriers sferici di acidi nucleici, di diametro 1.000 volte inferiore al diametro di un capello, in grado di attraversare la barriera cutanea, entrare nelle cellule e raggiungere le proteine danneggiate spegnendo i geni responsabili delle alterazioni. "La nuova tecnologia è stata dimostrata su modelli animali e di pelle umana e necessita di ulteriori approfondimenti, ma il sistema funziona e non abbiamo riscontrato effetti indesiderati," spiega Chad Mirkin che dirige il laboratorio di ricerca in patologie della pelle dell'università - i principali target della nuova nanotecnologia in grado di distinguere i geni mutanti da quelli normali, sono il melanoma e il carcinoma basocellulare, i processi infiammatori comuni a molte malattie della pelle come la psoriasi e le ulcere diabetiche ed infine l'invecchimaneto della pelle che provoca la formazione delle rughe".

Fonte:
Sanità News del 31/07/2012
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il ven ago 10, 2012 12:25 pm

Vaccino vecchio di oltre un secolo efficace contro gli effetti del diabete 1

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Potrebbe celarsi in un vaccino utilizzato da oltre 100 anni la chiave per invertire gli effetti del diabete di tipo 1. Stando a quanto riportato sulle pagine della rivista Plos One, la sperimentazione di fase 1 condotta dal Massachusetts General Hospital di Boston ha dato ottimi risultati con il bacillo Calmette-Guérin, utilizzato per prevenire la tubercolosi. Il diabete di tipo 1, spiegano gli autori, è provocato dalle cellule T del sistema immunitario che attaccano quelle che nel pancreas producono l'insulina. Studi precedenti hanno mostrato che una proteina chiamata Fattore di Necrosi tumorale (Tnf) è in grado di colpire le cellule T.Alla base della nuova ricerca un vaccino risalente al 1908 - Non potendo iniettare direttamente l'Ntf perché tossico i ricercatori hanno utilizzato il bacillo, che non è altro che una versione molto attenuata di quello della Tbc ottenuta nel 1908 da due ricercatori francesi, che aumenta in modo naturale i livelli della proteina. Nel test clinico a sei pazienti diabetici da almeno 15 anni sono state somministrate due dosi di vaccino o di un placebo a un mese di distanza.Già partita la fase 2 della sperimentazione - Durante i cinque mesi dello studio due dei tre che hanno ricevuto il bacillo hanno mostrato una parziale ripresa della produzione di insulina a seguito di un maggior tasso di morte delle cellule T. Anche uno dei pazienti del gruppo di controllo ha avuto la stessa reazione, ma si è scoperto dopo l'esperimento che aveva una infezione da virus di Epstein-Barr, che provoca un aumento di Tnf: "In questo caso il bacillo non è usato come vaccino, e andrà somministrato regolarmente - spiegano gli autori - nel test di fase 2 che è già in corso cercheremo di stabilire la dose e il tempo di trattamento più efficaci".

Fonte:
http://notizie.tiscali.it/articoli/scie ... ete-1.html
08 agosto 2012
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il ven ago 24, 2012 1:53 pm

Chiudere le arterie dello stomaco per combattere l'obesità
L'embolizzazione di arterie dello stomaco ridurrebbe la produzione dell'ormone della fame garantendo perdite di peso


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Meglio precisarlo subito: i dati presentati all'ultimo congresso della Society of Interventional Radiology statunitense sono stati ottenuti negli animali ed è presto per essere certi che si tratti di un approccio sicuramente efficace anche nell'uomo. Però i ricercatori sono ottimisti: secondo loro, in breve sarà possibile operare l'obesità (e magari anche un semplice sovrappeso che non si riesce a sconfiggere) con una procedura del tutto mininvasiva che elimina la produzione dell'ormone della fame, la grelina, consentendo perdite di peso considerevoli.
EMBOLIZZAZIONE – Gli studi che si sono occupati dell'argomento sono due. Il primo, condotto presso la Duke University, ha indagato la cosiddetta embolizzazione bariatrica di alcune arterie dello stomaco: in pratica, attraverso un catetere si raggiungono arterie che irrorano specifiche porzioni dello stomaco andando a occluderle, così da privare del flusso di sangue queste zone “clou” dove si produce la grelina, l'ormone che stimola la fame e induce a mangiare. «L'embolizzazione viene utilizzata da tempo in medicina. Noi l'abbiamo impiegata per bloccare o quantomeno ridurre il flusso sanguigno in una piccola area dello stomaco che si suppone coinvolta nella produzione della grelina – spiega Charles Kim, il radiologo responsabile della ricerca –. Negli animali trattati abbiamo in effetti osservato un calo netto dell'ormone, associato a una riduzione dell'appetito e quindi anche del peso corporeo. Questo tipo di intervento “bariatrico” potrebbe rivelarsi utile anche nell'uomo, aiutando a ridurre il peso attraverso una diminuzione del senso di fame tramite una procedura molto meno rischiosa rispetto alla chirurgia bariatrica standard, che può comportare complicazioni consistenti ed è comunque molto più pesante per il paziente». Secondo Kim questo metodo “soft” che elimina la fame alla radice potrebbe un giorno rivelarsi utile quando dieta ed esercizio non riescono a far dimagrire: per il momento si devono ancora ridurre gli effetti collaterali (dopo l'embolizzazione c'è un maggior rischio di ulcere gastriche), ma presto negli Stati Uniti la tecnica dovrebbe arrivare alla fase di sperimentazione sull'uomo.

RAGGI X – Un secondo metodo per arrivare all'embolizzazione delle arterie gastriche è stato messo a punto da Clifford Weiss, radiologo della Johns Hopkins University di Baltimora. In questo caso anziché il catetere si usano “perline” che vengono piazzate nelle arterie da occludere e che sono visibili ai raggi X. Un vantaggio di non poco conto, come spiega Weiss: «Attualmente i metodi per l'embolizzazione prevedono di mescolare un liquido di contrasto visibile ai raggi X alle sferette usate per occludere i vasi, così da poterle visualizzare e seguire mentre vengono sistemate dove occorre – spiega il radiologo –. Purtroppo però il mezzo di contrasto viene “lavato via” molto velocemente, impedendo di tracciare con estrema precisione il percorso delle sfere. Noi le abbiamo costruite in materiale visibile ai raggi X e le visualizziamo attraverso una TAC speciale che ci consente di vedere immagini tridimensionali: in questo modo possiamo essere più certi di dove vengono posizionate e possiamo anche rivalutarne la posizione dopo l'intervento, nel tempo». Il ricercatore ha spiegato che la sicurezza a lungo termine delle nuove sferette è tuttora sotto esame, ma queste “palline” speciali potrebbero rivelarsi utili non solo per l'embolizzazione bariatrica: «Lo saranno anche per altre procedure di embolizzazione, ad esempio per il trattamento di tumori epatici o di masse benigne a livello dell'utero», conclude Weiss.

Elena Meli
24 agosto 2012

Fonte:
http://www.corriere.it/salute/nutrizion ... 1529.shtml
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Re: LE FOLLIE DELLA SCIENZA...

Messaggiodi Dr.Ascani il sab set 01, 2012 8:19 am

ERA IL FARMACO PER CALMARE MALESSERI E NAUSEE DELLA GRAVIDANZA
Talidomide: le scuse dopo 50 anni di silenzio
Negli anni '60 causò malformazioni in 10mila bambini. Ora l'azienda: «Perdono, fu uno shock anche per noi»


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La casa produttrice del Talidomide ha chiesto scusa, per la prima volta in 50 anni, per i danni causati dal farmaco che, alla fine degli anni '50, causò la nascita di circa 10mila bambini con malformazioni. L'amministratore delegato della Grunenthal, Harald Stock, ha detto, nel corso di una cerimonia a Stolberg (Germania) dove ha sede la ditta, che la sua azienda è «molto dispiaciuta» per il silenzio mantenuto sulla scottante vicenda. Il farmaco venne venduto tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 alle donne incinte per calmare il malessere e la nausea mattutina causate dalla gravidanza.
DRAMMA - Fu un dramma di portata mondiale: il farmaco fu commercializzato in quasi 50 Paesi prima di essere ritirato dal mercato nel 1961. «Chiediamo perdono per il fatto che, in quasi 50 anni, non abbiamo trovato un modo per parlarvi, da essere umano a essere umano», ha detto Stock. «Chiediamo che si consideri il nostro lungo silenzio un segnale dello shock che quello che vi accadde provocò in noi»

Redazione Online
1 settembre 2012

Fonte:
http://www.corriere.it/cronache/12_sett ... 60f4.shtml
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