di Massimo Saruggia
Gli antibiotici nell'otite media sono destinati a diventare quello che per Baudelaire erano le sculture, qualcosa in cui s'inciampa quando si indietreggia per vedere meglio un dipinto? E' forse azzardato dirlo ora, tuttavia una metanalisi pubblicata su Jama e pensata per contribuire ad aggiornare le linee guida della American Academy of Pediatrics lo fa pensare. I dati della metanalisi, coordinata da Tumaini Coker che ha preso in esame 135 studi clinici randomizzati, suggeriscono infatti che l'antibioticoterapia dell'otite media acuta non complicata non solo non è più efficace del "non trattare", ma non è una pratica innocente. Infatti il 4-10% dei bambini sottoposti a terapia antimicrobica mostra "esperienze avverse", come pudicamente a volte vengono chiamati gli effetti collaterali, espressione certo più cruda, ma più vicina alla realtà (rash cutaneo in 3 casi su 10, diarrea in 5 casi su 10). Inoltre l'analisi dei vari trattamenti suggerisce che la cara, vecchia (e poco costosa) amoxicillina agisce anche meglio delle nuove "trendissime" molecole. Allan Lieberthal, pediatra e presidente del comitato di revisione delle linee guida della Academy, si augura che questi dati vengano giustamente valutati nell'elaborare le nuove raccomandazioni. In noi omeopati queste riflessioni inducono da un lato un mite senso di soddisfazione, ma dall'altro provocano una domanda: forse noi rappresentiamo l'innesto del passato sul futuro e siamo in anticipo, maledettamente in anticipo sugli altri. Che dunque ancora non ci capiscono.
Fonte:
Omeopatia33, 2 dicembre 2010 - Anno 4, Numero 38
JAMA, 2010, 304, (19), 2161
http://www.siomi.it/apps/pubblicazioni.php?id=911