E' di qualche giorno fa la pubblicazione sull'European Journal of Internal Medicine di un articolo a firma di Christian Boiron, in risposta ad un altro articolo pubblicato sulla stessa rivista a firma del Prof. Pandolfi (2010, Homeopathy, 21: 147), che denigrava l'omeopatia e il suo utilizzo come terapeutica da parte dei medici.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nel suo articolo, «Homeopathy, a tremendous opportunity for medicine!», Christian Boiron ripercorre le tappe fondamentali dello sviluppo della sua azienda di famiglia, nata in seno al mondo scientifico/accademico dell'epoca, per mano del padre e dello zio, Jean e Henri Boiron, laureati in scienze, medaglie d'oro e d'argento alla facoltà di farmacia di Nancy che hanno dedicato la loro vita - insieme a ricercatori indipendenti - a tutti gli aspetti scientifici dell'omeopatia. Boiron parla anche di Hahnemann, il fondatore dell'omeopatia e padre della farmacologia moderna, e del suo percorso altamente scientifico fatto di dubbi, di intuizioni e di grandi scoperte. Riprende poi anche le metanalisi più significative (a partire da quella di Klenijnen et al. nel 1991 e le successive), trattate ampiamente anche da Pandolfi nel suo articolo, rifiutando tutte le sue argomentazioni e ponendo invece l'accento sulla pubblicazione di R. Ludtke e Rutten pubblicata sul Journal of Clinical Epidemiology (2008), che smentisce, in modo scientifico e inattaccabile dal punto di vista metodologico, il celebre attacco del Lancet 2005 che proclamava la fine dell'omeopatia. Christian Boiron conclude poi sottolineando che questa negazione anti-scientifica dell'omeopatia è inaccettabile: è arrivato ormai il momento che omeopatia e allopatia facciano fronte comune con l'unico obiettivo di essere al servizio dei malati visto che - secondo il British Medical Journal - solo l'11 % dei medicinali (allopatici!) ha dimostrato effetti benefici reali.
Fonte:
Eur J Int Med, 2010
Per leggere l'abstract dell'articolo cliccare qui: http://www.siomi.it/apps/pubblicazioni.php?id=922
Omeopatia33, 10 dicembre 2010 - Anno 4, Numero 39