Quando utilizzare la medicina omeopatica?

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Quando utilizzare la medicina omeopatica?

Messaggiodi Dr.Ascani il ven feb 24, 2012 12:45 pm

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Molto famosa, ma in realtà poco conosciuta; combattuta, derisa, ostacolata, ma ricercata dalle persone per la sua semplicità, naturalezza, per la mancanza di effetti collaterali ed il basso costo, la medicina omeopatica rimane un sistema di cura tanto richiesto quanto controverso.

Un’idea abbastanza condivisa, anche se non del tutto corretta è che la medicina omeopatica non possa nuocere e che i rimedi omeopatici, a differenza dei farmaci tradizionali non abbiano controindicazioni, né effetti collaterali e non interagiscano tra di loro o con altri trattamenti. Questa idea è vera solo in parte poiché se è, in effetti, realistico pensare dell’omeopatia come
di una medicina dolce e poco invasiva, non è altrettanto vero che sia del tutto innocua se utilizzata in maniera inappropriata, basti pensare che un “peggioramento” durante una terapia deve essere attentamente inquadrato per
valutarne le dinamiche potenzialmente in atto del processo vitale: si peggiora perché la malattia guarisce e quindi è una semplice reazione del corpo, o si peggiora perché la malattia si aggrava? A queste domande dovrà dare una risposta il medico omeopata, ecco perché l’omeopatia fai da te, soprattutto per le patologie più complesse è altamente sconsigliata.

In ogni caso, poiché il rapporto rischio / beneficio è comunque migliore rispetto alla medicina allopatica riteniamo che la medicina omeopatica debba porsi come prima scelta terapeutica per tutti i pazienti "delicati", come bambini, donne incinte e anziani. Vi sono poi tutti i pazienti i quali sono affetti da disturbi funzionali o da distonie neurovegetative (ansia, insonnia, depressione), come si diceva un tempo. Questo tipo di pazienti è particolarmente importante perché è quello che affolla le sale dei medici di famiglia e degli ambulatori ed in effetti, è sofferente e cerca nelle medicine un conforto a problemi di ordine psicologico o socio affettivo ed il più delle volte viene indirizzato a ben più pesanti terapie psichiatriche. In
tutti questi casi, invece, un ascolto da parte del medico e quindi una sana relazione medico-paziente e la prescrizione di un rimedio adeguato, possono efficacemente intervenire sulle perturbazioni di fondo del paziente restituendolo ad una vitalità più piena e quindi alla salute.
La medicina omeopatica è comunque in grado di trattare senza complicazioni infezioni o stati di malattia veri e propri, diminuendo e spesso eliminando del tutto il ricorso ad antibiotici, antidolorifici ed altri trattamenti specifici. Stati febbrili, cistiti ricorrenti, emicranie, otiti nei bambini, asma, allergie, herpes, emorroidi, disturbi digestivi e numerose altre condizioni di sofferenza che trovano la loro origine in cause virali, batteriche od ambientali, trovano spesso la loro risoluzione con una cura omeopatica poiché tramite essa si rinforza le difese della persona e se ne irrobustisce la costituzione, se ne può in definitiva, migliorare i terreno, come si dice in omeopatia.

Ma alla medicina omeopatica si rivolgono anche molte persone che soffrono di malattie molto gravi, come malattie autoimmuni, cancro, disturbi vascolari ecc. In tutti questi casi i pazienti non sono più di competenza del medico generico, ma dello specialista e proprio per questo, in molti casi, sarebbe utile il confronto-conforto tra medici di diverso orientamento.
In tutti questi casi la medicina omeopatica può comunque essere di giovamento, alleviando i sintomi più debilitanti permettendo la diminuzione di farmaci e dunque migliorando la qualità della vita dei pazienti.

In conclusione la risposta alla domanda iniziale: “Quando utilizzare la medicina omeopatica?” è semplice e complessa al contempo. Da un lato possiamo affermare, senza alcuna ombra di dubbio, che la medicina omeopatica è la vera medicina preventiva, poiché ripristina il corretto stato di salute nel paziente e ne rinforza le difese e che quindi sarebbe opportuno che tutti, fin dalla nascita potessero usufruire degli indubbi benefici da essa apportati; dall’altro ci rendiamo conto della complessità della vita moderna e degli stati di malattia pertanto auspichiamo una sempre maggiore presenza della medicina
omeopatica anche in quelle condizioni universalmente ritenute “gravi” in cui, malgrado ci si possa porre come obbiettivo la sola palliazione del paziente, questa possa avvenire anche con l’utilizzo del rimedio omeopatico.

Fonte:
http://www.medicofuturo.org/articoli.php?id=AR000094
Dr.Ascani
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