Psichiatria – una pseudoscienza

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Psichiatria – una pseudoscienza

Messaggiodi Dr.Ascani il dom mag 11, 2014 9:40 am

Psicologia (studio dell’anima) e psichiatria (medicina dell’anima) si occupano di una cosa che, per definizione, non può essere misurata né divenire oggetto di osservazione scientifica secondo lo standard galileiano. Queste discipline, dunque, dovrebbero afferire al settore della conoscenza umanistica, non scientifica: l’infondata pretesa di scientificità è spesso causa di abusi e violazioni dei diritti umani.

Il potere psichiatrico nelle aule di tribunale, il potere di decidere sulla capacità d’intendere o volere, o stabilire quale genitore debba avere la custodia dei figli in un caso di divorzio, si basa sul presupposto che la psichiatria sia una scienza, in grado di produrre perizie oggettive quanto quelle ingegneristiche o mediche.
Queste perizie, invece, sono completamente arbitrarie e soggettive. E' sufficiente assistere a un processo per rendersi conto di come le diagnosi presentate dall’accusa e dalla difesa sullo stesso imputato siano sempre diametralmente opposte (non semplicemente “divergenti”) – un divario che, per frequenza ed entità, non ha eguali nelle discipline mediche e scientifiche.

In maniera simile, il potere di ordinare un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) presuppone l'esistenza di un metro di giudizio oggettivo per stabilire chi sia bisognoso di cure urgenti ma troppo insano per rendersene conto. Attenzione, si accetta che - per esempio - un epatologo possa conoscere lo stato del tuo fegato meglio di te. Egli, però, può produrre prove oggettive a riguardo, mentre lo psichiatra può produrre solamente la sua opinione – tipicamente contraria a quella della persona soggetta alla cosiddetta cura. Inoltre, nonostante l'oggettività delle sue diagnosi, l'epatologo non esegue trattamenti coatti.

L’idea di obbligare una persona alle cure psichiatriche, come nel TSO o negli OPG (ospedale psichiatrico giudiziario), è di per sé assurda. Se le cosiddette malattie mentali consistono - per definizione - in pensieri o comportamenti, il risultato di queste presunte cure dovrebbe essere un cambiamento di pensiero o comportamento. Non si vede però come una persona possa arrivare a modificare il proprio punto di vista, o il proprio comportamento, se le cure che dovrebbero causare questi cambiamenti non sono scelte da lui ma gli sono imposte con la forza. Gli psichiatri, come colti da delirio di onnipotenza, si ritengono depositari di una conoscenza esoterica con cui leggere i pensieri altrui e modificarli a piacere.

Questo modo di agire rivela la natura essenzialmente politica della psichiatria, organo di controllo sociale simile alla polizia (e niente affatto alla medicina) che trova le sue origini nell'inquisizione. Come moderni Torquemada, gli psichiatri usano la forza per obbligare il malcapitato a confessare e ammettere la sua malattia: condizione necessaria per essere dichiarano "guarito". Il loro manuale, al pari del Malleus Maleficarum, lo insegna: come una strega, se il paziente nega la malattia, questa negazione è essa stessa prova di malattia – un comma 22 senza scampo. Persino l'uso dell'eufemismo per mascherare la violenza è identico, e l'auto da fé diventa trattamento sanitario.

A riprova della natura essenzialmente politica della psichiatria, si veda il modo bizzarro con cui vengono scoperti (o cancellati) i cosiddetti disturbi mentali. Per esempio, nell'ultima edizione del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico – il testo sacro della psichiatria) la pedofilia era stata definita come un "orientamento sessuale". La cosa causò innumerevoli reazioni indignate, e l'APA (American Psychiatric Association) fece marcia indietro. Sorte opposta era toccata l'omosessualità, considerata malattia fino agli anni settanta e poi depennata dal DSM per motivi i correttezza politica. Non intendo qui entrare nel merito, e stabilire se pedofilia o omosessualità debbano essere considerate malattie o meno: in ogni caso il concetto di malattia mentale è talmente vago e opinabile da consentire qualsiasi interpretazione. Critico, invece, il metodo antiscientifico: l'alzata di mano su opinioni dettate da motivi di opportunità. Come se un congresso di epatologi, sull'onda di un’ipotetica accettazione sociale dell'abuso di alcol, si trovasse a stabilire con voto a maggioranza, e senz'altra osservazione scientifica, che l'epatite non è più una malattia.

Da un po' di tempo sul web spopolano gli allerta riguardo la pericolosità degli psicofarmaci (sacrosanti, basta leggere i bugiardini per rendersene conto) ma il problema, come si diceva una volta, è a monte: lo psicofarmaco senza effetti collaterali non potrà mai esistere perché la stessa pillola è l'effetto collaterale.

Infatti, come l'uso del concetto di malattia mentale per definire un comportamento lede i principi di libertà e responsabilità (chi ruba non è più un ladro ma un cleptomane, chi incendia non è un incendiario ma un piromane, ecc.), l’idea stessa di curarla con una pillola mina i concetti di libero arbitrio e agenzia morale. La persona non è più un agente morale dotato di libero arbitrio, ma un robot governato da leggi chimiche. Si arriva addirittura a prescrivere stimolanti anfetaminici ai bambini cosiddetti iperattivi. Ma attenzione: a prescindere dalla pericolosità di queste pillole, riconosciuta da innumerevoli pubblicazioni scientifiche, stiamo crescendo una futura generazione avvezza a utilizzare pillole per risolvere i problemi del vivere. A questo proposito si veda la sfacciataggine con cui ancora oggi viene invocato lo squilibrio chimico nel cervello come causa dei disturbi mentali: questo modello non è mai stato dimostrato scientificamente, e oggi gli stessi neuroscienziati ammettono che si è trattato di un abbaglio, ma si continua a usarlo a scopo propagandistico per vendere psicofarmaci.

Intendiamoci: alcune persone sono soggette a sofferenza emotiva, hanno seri problemi a rapportarsi con gli altri e necessitano di aiuto. Ma la professione di chi fornisce questo aiuto dovrebbe essere inquadrata nell'alveo delle conoscenze umanistiche – non scientifiche. E, soprattutto, i loro rimedi non dovrebbero mai essere somministrati in maniera coatta, ma solo su base volontaria. Esistono persone - psicoanalisti, maestri yoga o di meditazione, preti, comportamentalisti ecc. - che aiutano la gente nei momenti difficili, senza però atteggiarsi a medici o violare con la forza i diritti fondamentali della persona.

Alberto Brugnettini – fisico - CCDU onlus

Fonte:
http://www.disinformazione.it/Psichiatr ... cienza.htm
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Re: Psichiatria – una pseudoscienza

Messaggiodi Dr.Ascani il dom mag 11, 2014 9:43 am

Gli psichiatri ora dicono che il non conformarsi è una malattia mentale: solo i pecoroni sarebbero “sani”

di Jonathan Benson - Natural News - traduzione a cura di CCDU

Oggigiorno la psichiatria è diventata fonte di corruzione, in modo particolare il tipo di corruzione che vorrebbe demonizzare e dichiarare malato chiunque si discosti dalla norma comunemente accettata. La cosa risalta subito da una lettura del DSM – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – in cui chiunque non si uniformi a quanto giudicato normale dalla classe dominante, viene etichettato malato mentale.

La cosiddetta "condizione" per cui una persona potrebbe rifiutare di conformarsi viene definita "Disturbo Oppositivo Provocatorio" o DOP. Il DSM definisce questo presunto disturbo come un "modello continuativo di comportamento disobbediente, ostile e provocatorio" e lo collega al cosiddetto Disturbo da Deficit d'Attenzione e Iperattività (ADHD), un altro disturbo creato dal nulla di cui l'inventore – Dr. Leon Eisenberg - ha dichiarato sul letto di morte trattarsi di un disturbo finto.

Come si può immaginare da questa definizione così generica, quasi ogni comportamento personale che sia percepito da qualcuno come indesiderabile o strano potrebbe essere ritenuto sintomatico di DOP. I bambini che litigano coi propri fratelli o esprimono disaccordo coi genitori o gli insegnanti, potrebbero ricevere una diagnosi di disturbo mentale.
Disobbedienza e atteggiamento provocatorio sono comportamenti comuni tra i bambini, e i genitori hanno sempre saputo come gestire la cosa, con un uso bilanciato di disciplina. Allo stesso modo, non tutte le forme di disobbedienza e provocazione sono sbagliate: dipende dal tipo di autorità contro cui ci si ribella e dal motivo della ribellione. Per esempio un bambino cui l'insegnante voglia impedire di esporre le sue opinioni considerate scorrette, e che si ribelli a tale ordine, sta semplicemente lottando per il suo diritto a esprimere disaccordo.

Questo tipo di problemi deriva dalla definizione generica di DOP, tale per cui qualsiasi comportamento inconsueto è suscettibile di essere dichiarato oppositivo o provocatorio semplicemente perché contrario allo status quo. Alcune famose menti del passato, come Edison e Einstein, le cui idee apparivano pazze ai loro tempi, sono il tipo di persone che – come novelli Galileo Galilei – potrebbero oggi essere etichettati con DOP o altri disturbi psichiatrici.

Un pericolo ancora maggiore collegato all'uso di queste diagnosi soggettive è la possibilità che vadano ad intaccare la libertà di parola e il diritto al dissenso politico. Nel corso della storia, molti governi sono caduti nella tentazione di etichettare il dissenso come "paranoia politica" – un tipo di malattia mentale.
In un articolo pubblicato nel 2002, il Prof Richard J Bonnie, Ordinario di Diritto e Direttore della Facoltà di Legge dell'Università della Virginia, ebbe a dire: "L'incarcerazione psichiatrica di persone sane è uniformemente percepita come una forma di repressione particolarmente pericolosa, perché usa i potenti mezzi della medicina come strumenti di punizione, e reca un profondo attacco ai diritti umani usando inganno e frode". L'articolo, pubblicato dal Journal of American Academy of Psychiatry and Law, faceva riferimento a Unione Sovietica e Cina, ma si adatta perfettamente a quello che la professione psichiatrica sta diventando oggi nell'occidente democratico.

E’ possibile visionare un estratto del video documentario che denuncia come le diagnosi del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) siano completamente prive di criterio scientifico e siano basate su opinioni, chiunque può essere etichettato come malato mentale ed essere soggetto a "trattamenti" pericolosi e potenzialmente letali. www.youtube.com/watch?v=FzBAD84WV94

Fonte:
http://www.disinformazione.it/Psichiatr ... coroni.htm
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