Spesso il bambino Carcinosinum è il primogenito: il "bambino d'oro" in un'entourage di soli adulti: genitori, nonni, zii che non si occupano che di lui. Altrettanto spesso i tumori hanno mietuto in famiglia molte vittime. La sua educazione è piena di amorevoli attenzioni ma rigida, severa. Le sue malattie vengono prevenute o immediatamente curate, i suoi bisogni anticipati. Il lattante Carcinosinum è la gioia dei genitori e dei nonni.
Segue alla perfezione e con anticipo le tappe di sviluppo psicomotorio, accetta le novità senza problemi, accondiscendente, mangia da subito tutta la pappa, è precoce in tutto, gentile, allegro e sorridente. Solo il sonno è disturbato, lieve, con frequenti risvegli e inspiegabili crisi di pianto. L'empatia con i genitori e i familiari è fortissima. Cresce con la necessità e il bisogno di assecondare le aspettative di tutti. Non sbaglia mai: carino, gentile, attento, ben educato, amato dagli insegnanti per il suo costante impegno. La sua creatività, peraltro presente, viene incanalata lungo percorsi ben controllati. Nessun eccesso, nessuna sbavatura. Carcinosinum non si ammala mai: non può deludere nessuno! Se lo fa la malattia si ripete due o più volte. Può ammalarsi due volte di malattie subacute e croniche: difficilmente è colpito da malattie acute violente. Nelle età successive si dimostra responsabile, l'interesse per il mondo e i fatti delle persone che lo circondano è sempre più acceso, il suo comportamento è controllato, è altruista, il linguaggio è ricco e articolato, le riflessioni serie e profonde: un piccolo adulto.
Precocemente si preoccupa della società e dei mali del mondo, che gli creano grande sofferenza. Piange "senza motivo". Può risvegliarsi la notte angosciato e in preda ad una crisi d'asma col ricordo della notizia di una nuova guerra sentita al telegiornale. Fortissimo il suo legame con la natura, ne desidera il contatto. Ama tutti gli animali, compresi quelli più pericolosi, e vuole proteggerli, come vuol proteggere tutti i deboli della terra. Allo stesso modo desidera ascoltare la musica (che può anche arrivare a farlo piangere) e ama danzare, beninteso senza eccessi. Le prove causano una forte paura di sbagliare, crisi di ansia, a volte accompagnate da tic; questi ultimi possono diventare un problema quotidiano, come la cefalea, l'insonnia e le lombalgie. La soppressione, in una sorta di vita personale "non vissuta", sembrano il tema del rimedio, accompagnate da un eccesso di cultura e di controllo dell'ego.
Fonte:
articolo di Luisella Zanino