In questo lavoro sperimentale gli autori fanno riferimento ad una precedente ricerca in cui è stato verificato come le larve di anfibi hanno reagito ad un preparato omeopatico a base di tiroxina.
I modelli di ricerca animali ed in particolare quelli condotti su anfibi, si sono dimostrati strumenti utili per comprendere alcuni fenomeni che si verificano in omeopatia e specie nella ricerca sull'azione dei preparati omeopatici. Uno dei principi basilari dell'omeopatia, il principio dei simili, può essere dimostrato dall'iperstimolazione di Rana temporaria immersa in una soluzione acquosa molecolare di tiroxina (10 alla -8 parti di peso, non sottoposta ad un processo di agitazione) e successivamente inducendo un effetto "curativo" inverso con una soluzione preparata omeopaticamente (10 alla -13) dello stesso ormone. In questo modo appare evidente che esiste una relazione tra l'effetto della tiroxina preparata omeopaticamente e un livello elevato naturale o artificiale di tiroxina in questi animali durante la metamorfosi. Questo è ciò che rispettivamente avviene in analoghi studi di intossicazione/detossicazione, dove gli organismi sono prima trattati con un alta dose di tossina e successivamente trattati con una soluzione sequenziale della stessa tossina diluita e dinamizzata. Sono stati osservati significativi effetti antidotanti, con alte diluizioni di cadmio su uova di rana intossicate da questo elemento. Una accelerazione artificiale della metamorfosi può essere ottenuta anche con l'innalzamento della temperatura dell'acqua in cui vivono gli animali. Questo può essere considerato un effetto "curativo" alla luce del principio omeopatico dei simili. Un'altra caratteristica di questo lavoro di ricerca sperimentale omeopatica, nota come drug proving effect, è illustrata verificando che l'applicazione molto frequente della soluzione, causa inizialmente una decelerazione e successivamente una accelerazione della metamorfosi. In questa situazione, l'effetto della soluzione è inizialmente inversa (fase curativa) e successivamente concordante con quello che determina l'iperstimolazione molecolare (drug proving).
Questa "prospettiva della rana", può essere utile dal punto di vista degli studi biologici, nel dimostrare e illustrare le modalità di alcuni fenomeni dell'omeopatia, anche se non soddisfa completamente l'effetto sull'uomo. Un altro punto cruciale di questo lavoro di ricerca sull'omeopatia è stato quello di valutare l'immagazzinamento dell'informazione nella sostanza che funge da veicolo. Questo aspetto è stato investigato con un modello animale anfibio, per testare l'effetto di diversi campi elettromagnetici su soluzioni di tiroxina preparate omeopaticamente. I campi elettromagnetici utilizzati sono stati quelli presenti nelle apparecchiature tecniche comunemente utilizzate nei telefoni cellulari, nei detector a raggi-X per l'ispezione dei bagagli aeroportuali e gli scanner dei codici a barre. L'ipotesi del lavoro è stata mirata a verificare se queste microonde possono distruggere le soluzioni omeopatiche. Questo secondo aspetto della ricerca ha confermato in via preliminare le direttive delle aziende omeopatiche e di medici omeopatici rispetto all'effetto negativo dei campi elettromagnetici sulle soluzioni liquide omeopatiche. Successivi esperimenti preliminari su anfibi hanno dimostrato che l'immagazzinamento dei principi attivi omeopatici in veicoli solidi come i granuli di lattosio/saccarosio, possiedono una maggiore resistenza, ma la ricerca in questo senso è ancora in corso.
Fonte:
Homeopathy, 2008, 97, (1), 3
Articolo di Roberto Pulcri