Hahnemann sistematizzò il principio del simile a partire dall'osservazione che le sostanze a dosi infinitesimali curavano sintomi determinati da dosi ponderali.
Basandosi su osservazioni sperimentali Hahnemann anticipò il concetto di omeostasi (espresso nel 1921 dal fisiologo MB Cannon), dividendo gli effetti delle sostanze in azione primaria della medicina seguita da una azione secondaria o reazione dell'organismo. Questa reazione, conosciuta come effetto rebound o azione paradossa dalla moderna farmacologia, che è usata per svegliare la risposta curativa dell'organismo quando il principio di similitudine è applicato, è responsabile di molte malattie iatrogene quando è utilizzata sulla base del principio dei contrari. In una recente pubblicazione, M.Z. Texeira ha studiato gli effetti paradossi di alcuni farmaci di uso comune attraverso lo studio della letteratura disponibile (Medline, siti delle Università, agenzie di salute governative, etc.).
Acido acetil salicilico (ASA) - Quando utilizzato secondo il principio dei contrari la sua azione primaria, in quanto inibitore non selettivo della ciclo-ossigenasi, è inibire la produzione di trombi. Ma studi sperimentali in vivo e in vitro dimostrano che, dopo l'interruzione o la discontinuazione dell'ASA, aumenta l'aggregazione piastrinica così come la probabilità di eventi tromboembolici. Questo effetto, peraltro, è del tutto identico a quello prodotto negli studi con l'uso di dosi infinitesimali dell'ASA. Così i pazienti in profilassi con ASA dopo un infarto cardiaco sono più esposti al reinfarto dei pazienti che non avevano fatto questa profilassi. Ne consegue che i pazienti devono essere avvertiti che, dal momento che l'uso di aspiririna è importante nel prevenire accidenti tromboembolici, è indispensabile non interrompere bruscamente l'assunzione allo scopo di prevenire seri accidenti tromboembolici da cause iatrogene.
COX2 - Nel settembre del 2004 il rofecoxib fu ritirato in conseguenza della pubblicazione di studi che dimostravano un aumentato rischio di infarto miocardio nei pazienti che lo assumevano. Su 1,4 milioni di pazienti consumatori, 8.199 avevano sofferto di attacchi di cuore durante l'assunzione di Rofecoxib. I COX2, come l'ASA, sono anch'essi farmaci inibitori della cicloossigenasi. Non solo: dati simili, riguardo il rischio di fenomeni trombotici, sono stati ottenuti anche studiando le conseguenze di altri analoghi anti-infiammatori come il naprossene e il diclofenac.
Anti-depressivi - Anche con questi farmaci è stato osservato un analogo fenomeno di rebound.Così, nel maggio 2006, i risultati di uno studio clinico effettuato su 15.000 pazienti consumatori di paroxetina ha evidenziato una incidenza di suicidi sei volte maggiore. Ugualmente, altri ansiolitici sedativi e antidepressivi possono provocare, quando sospesi o discontinuati, una esacerbazione dei sintomi soppressi dal farmaco: depressione, mania, ansietà, panico, sonnolenza.
Broncodilatatori - Anche dopo la sospensione dei broncodilatatori si osserva, come effetto rebound, la broncocostrizione, con aggravamento di asma severa e aumento della mortalità.
L'autore conclude che l'omeostasi produce una reazione dell'organismo finalizzata alla ricostituzione dell'equilibrio interno alterato dai farmaci o da eventi emozionali e da stimoli esterni. Questa azione secondaria è dimostrata per centinaia di farmaci moderni utilizzati secondo il principio dei contrari. Il rebound, talvolta, è di intensità simile alla intensità della soppressione del sintomo prodotto dalla dose terapeutica usata secondo il principio dei contrari. Alle stesse conclusioni, conclude Texeira, era giunto Hahnemann mediante l'osservazione sperimentale.
Fonte:
Homeopathy, 2006, 95, (4), 229
Articolo di Simonetta Bernardini