Può la somministrazione di un medicinale omeopatico potenziato, Arsenicum album, alterare il titolo degli anticorpi antinucleo in persone che vivono in aree ad alto rischio contaminate con arsenico? L'articolo pone una domanda suggestiva e accattivante, in grado da sola, se comprovata da dati clinici e di laboratorio, di fugare ogni dubbio nei confronti della valenza scientifica della legge di Arndt-Schultz o dell'effetto soglia, ripresa e dimostrata dal ricercatore americano che studia il fenomeno dell'ormesi, il prof. E. Calabrese. Gli Autori hanno voluto indagare, attraverso un lavoro a più bracci, se dosi diluite di un medicinale omeopatico, Arsenicum album 30CH e 200CH (preparate dai Laboratoires Boiron), somministrate a volontari appartenenti a popolazioni contaminate dall'arsenico in villaggi dell'ovest del Bengala, avessero il potere di riconvertire i valori ematochimici alterati e l'elevato titolo ANA (anticorpi anti-nucleo), indotti dall'intossicazione dell'elemento tossico, stimolandone la rimozione dal mesenchima.
Ancora più interessante e di attualità, dunque, trovare una soluzione al problema alla luce dei dati di inquinamento di vaste aree che emergono nelle cronache internazionali e della prevenzione/cura delle patologie acute e croniche da intossicazione arsenicale delle acque e dei prodotti agricoli nella popolazione residente, simili a quelle dei lavoratori dell'industria, tabellate nei registri di Medicina Legale: flogosi cutanee e delle mucose gastriche e respiratorie, debolezza muscolare, pallore e umore depresso e rassegnato. Inoltre, in quelli da più tempo esposti, un alterato tasso di anticorpi anti-nucleo (ANA) correlato a differenti tipi di malattie autoimmuni quali Artrite reumatoide o Lupus Eritematoso. I dati raccolti nello studio mostrano, dopo due mesi di terapia con elevate diluizioni di Arsenicum album, una variazione del titolo ANA, ad indicare una minore auto-aggressività della risposta immunologica, insieme a cambiamenti di certi valori ematologici come il numero degli elementi della serie rossa e bianca, il contenuto di emoglobina, la glicemia, la VES, etc. Dunque a dosi infinitesimali il medicinale provoca la rimozione di quei sintomi tossicologici che induce a dosi ponderali. Sotto questa ottica viene confermata la "Legge di similitudine", secondo cui le basse dosi/alte diluizioni stimolano (l'attivazione delle vie enzimatiche) e le alte dosi inibiscono (per accumulo nei tessuti e blocco dei cicli metabolici) la funzione biologica. Il raggiungimento dell'obiettivo di abbassare l'allarmante livello di ANA e degli altri valori ematici nelle popolazioni soggette all'esposizione di un veleno, peraltro non eliminabile dall'ambiente in tempi utili ad evitare le conseguenze patologiche osservate, apre la via a studi di conferma clinica sulle popolazioni a rischio e a studi volti ad indagare se altri anticorpi specifici come ds-DNA, anticorpi anticentromero, ENA, siano stimolati da intossicazioni ambientali di metalli.
Fonte:
eCAM, 2006, 3, (1), 99
di Tiziana Di Gianpietro
Omeopatia33, newsletter - 19 giugno 2009 - Anno 4, Numero 21